Beamos

Una briciola di vita...

Incuriosito dalla sua estetica retro e dalla sua evidente ispirazione da altri giochi che hanno fatto la storia del genere puzzle-platformer, Another World, Flashback e Prince of Persia, ho deciso di dargli una possibilità nonostante le recensioni non proprio eccezionali viste in giro. Non avevo particolari aspettative, tanto che è rimasto in backlog quasi per 4 anni, prima di trovare finalmente il tempo, e lo stato d'animo giusto, per immergermi nella storia di Tom.
Tom, il protagonista di questa storia, è un uomo che deve affrontare il lutto della perdita della persona amata. Tutto ruota intorno a questo, dall'inizio alla fine. Ne è testimone il mondo che lo circonda, disegnato quasi a riflettere le fasi attraversate dall'anima tormentata del protagonista. Tanto per fare un paio d'esempi: lo troveremo all'inizio del gioco davanti alla tomba della sua amata, immerso nell'oscurità e sotto una pioggia incessante, intento a scavare con foga per riesumare la salma della compagna; poco più avanti, quando l'avventura entrerà a regime, lo guideremo nell'esplorazione di un pianeta apparentemente deserto, pervaso da un senso di solitudine e rovina, e quelle poche forme di vita si riveleranno sottoforma di flora e fauna a noi ostile.
Non voglio proseguire nella descrizione di ogni singolo aspetto del gioco che mi ha colpito, ma è giusto darvi l'idea del livello di cura dei dettagli riposto dagli sviluppatori in The way.
Se dal punto di vista puramente artistico e visivo la grande qualità del lavoro svolto è evidente, premesso che si apprezzi la pixel art, l'accompagnamento sonoro tesse le sue trame in modo ipnotico e sempre calzante al contesto. Ed è un pregio non da poco, visto che alle volte vi troverete ad affrontare degli enigmi che vi terranno impegnati per diversi minuti e, in altri giochi, proprio le musiche di sottofondo tendono a rendere noiosi, se non addirittura frustranti, quei momenti in cui si richiede maggior concentrazione.
Gli enigmi in poco tempo diventano il cuore del gioco. Presto ci servirà spremere le meningi e tenere gli occhi aperti per cogliere indizi e suggerimenti su come proseguire o superare un determinato punto. Eppure una volta colta la giusta chiave di lettura, la soluzione ci sembrerà immediatamente ovvia. Ho letto recensioni in giro che parlano di bug bloccanti, o di rompicapi la cui soluzione priva di alcun senso sia quasi impossibile senza ricorrere a guide online. Non so cosa effettivamente abbia introdotto di nuovo questa versione Remastered, ma personalmente non ho avuto mai alcun bug per l'intera durata del gioco, e gli enigmi mi sono sembrati tutti fattibili. Intendiamoci, non sono immediati, specialmente alcuni richiedono di prestare attenzione ai segnali ambientali o di applicare un minimo di strategia, ma ho trovato il livello di sfida adeguato al genere. E vi assicuro che non io non ho tanta pazienza coi puzzle, quando nei giochi percepisco una certa "ingiustizia" nella soluzione non mi faccio troppi problemi a ricorrere a video online.
Tutto ciò per dire che a livello di gameplay il gioco funziona, la difficoltà è ben calibrata, gratificante, progressivamente si fa più interessante e varia grazie all'introduzione di nuove meccaniche legate a poteri o capacità acquisite nel gioco.
Giungendo alla conclusione, così come Tom sarà chiamato a scegliere la direzione (The way) che condizionerà il resto della sua vita, se sarete arrivati anche voi a questo punto, vi troverete davanti ad un bivio: decidere di dare una possibilità a questo gioco per vivere un'esperienza che potrebbe lasciarvi qualcosa anche dopo essere arrivati al termine, o dare retta alle mode e ai giochi del momento ignorando questa piccola grande perla della scena indie.