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Disgaea 3 Absence of Detention - Recensione

Quando stranamente delinquente è chi studia e, chi non fa nulla, è invece degno di lode.

Disgaea 3 Absence of Detention è il terzo capitolo della serie, port per PSVita del gioco nato sulla PS3, partorito dalle menti della casa giapponese Nippon Ichi Software, il titolo è stato prodotto in collaborazione con Square Enix. Come molti dei JRPG questo non è stato localizzato nel Bel Paese, consentendone la fruizione solo in inglese; ma non scoraggiatevi, potete trovarlo facilmente da GameStop (come ho fatto io, senza prenotare).
Comunque non voglio dilungarmi troppo nei dettagli, andiamo al sodo della questione. La storia è ambientata nel liceo Makai (Inferno in giapponese), il protagonista è Mao, uno studente prodigio che non arriva mai in orario e non frequenta mai l’istituto (eh sì, nel gioco i delinquenti sono gli studiosi e quelli che non fanno nulla sono invece degni di lode, strano). Mao è comunque un genio, figlio del grande
Overlord dell’inferno, è deciso a superare il padre e sconfiggerlo per acquisirne il titolo riservato alla persona più potente degli inferi.



Avanzando nel gioco incontrerete vari personaggi che potranno unirsi o voi o schierarvisi contro. Il campo di battaglia è simile a una scacchiera. Avrete a disposizione 10 unità per ogni combattimento e queste verranno dislocate dalla vostra base; nel caso morissero non potrete sostituirle con altre unità. Come in ogni gioco di ruolo che si rispetti, un team equilibrato in livello e in classi è il requisito fondamentale per la vittoria.
Possiamo generare due tipologie di unità, gli umani e i mostri, ognuno con un’abilità particolare in base alla sua classe (Swordman, Fighter, Thief ecc..) che determinerà inoltre i valori delle statistiche. Peculiarità dei mostri è quella di trasformarsi in armi utilizzabili dai compagni di squadra. Si possono inoltre attivare combo schierando delle unità vicine e aumentando la possbilià di eseguirle in classe dove possono essere gestiti tutti i personaggi. Questi possono reincarnarsi, potenziandosi e avanzando di classe, aumentando i parametri per poter fronteggiare le situazioni più impegnative.



La strategia è importante (chi schiererebbe un mago in prima fila?) ma anche il grinding dei personaggi richiede una certa costanza, costanza che impegnerà molto del vostro tempo rendendo Disgaea un gioco molto longevo, basti pensare all’Item World che vi permetterà di creare Dungeon in un oggetto che verrà potenziato quando ne uscirete. La grafica non è delle migliori, gli sprite sono al livello di una PSP ma i colori sono resi brillanti dallo schermo OLED della PSVita. Ho trovato le OST molto coinvolgenti e la storia interessante, piena di ironia resa dalle battute dei personaggi e dalle situazioni assurde in cui si troveranno gli studenti.



8

Fonte: http://inobodies.blogspot.it/2014/03/dis …

pubblicato alle 23:49 del 05/05/2014

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