Vagitarian ha scritto una recensione su Burnout Paradise
Il capitolo più fiacco del brand. Forse sono l'unico a pensarla così, ma dopo quel capolavoro assoluto di Takedown e il successivo Dominator, per quanto bello incapace di eguagliarlo, l'hype creatosi attorno al qui presente Paradise aveva generato aspettative altissime, salvo poi tradirle tutte. Che sia un buon gioco è palese, ma i precedenti rimangono su un altro pianeta. La prima cosa che mi ha fatto storcere il naso è stato proprio il suo punto forte: la guida. Cos'è successo? Meno immediata, più imprecisa (anche dopo ore di gioco - quindi non una questione di apprendimento) ma soprattutto meno divertente (sia per le auto che per le moto). Le gare unicamente a checkpoint rappresentano un altro limite - rappresentando sì una sfida maggiore ma anche un'alta probabilità di frustrazione dovuta al continuo ripetersi della stessa. Burnout dava il meglio di sé sui tracciati, e qui non se ne vedono. Pare quasi un capitolo a sé stante della serie Midnight Club piuttosto che il mio gioco di corse preferito. Le modalità sono diminuite e la possibilità di girare liberamente per la città non mi regalato grosse soddisfazioni per i motivi sopra citati. Non l'ho ancora portato a termine, nonostante l'averlo ripreso in mano diverse volte nell'arco degli anni, ma mai per più di un'ora alla volta. Lodevole invece la possibilità di creare la propria sounsdtrack - unico grande pregio del gioco, che riassumerei così: dispersivo, poco immediato (rispetto ai precedenti), pivo di originalità e altalenante.
GRAFICA: 7.5
SONORO: 8.5
GAMEPLAY: 8
TECNICA: 7.5
PERSONALITA': 6
DIVERTIMENTO: 7
LONGEVITA': 7.5
Voto assegnato da Vagitarian
Media utenti: 8.2 · Recensioni della critica: 8.8