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AlerageTheZero
Cover Uncharted 3: L'inganno di Drake Remastered per PS4

Quella volta che menai un tizio con un fucile a pompa

Uncharted 3 è un gioco che volevo giocare da tanto, non so perchè ma ho sempre trovato affascinante tutto quello che ho visto di questo gioco e avevo soltanto visto un deserto, un bellissimo deserto, ricordo che all'epoca molti azzardavano un paragone con Journey, ma in journey la sabbia è tutt'altra roba, fortunatamente però non è solo un deserto, anzi il deserto è soltanto una delle tante ambientazioni (tral'altro quasi a fine gioco ma vabbè), la varietà degli ambienti è impressionante, ahimè lo stesso non si può dire per le situazioni, ad ogni fase platform e di shooting corrisponde una fase scriptata tanto spettacolare come quella del treno in Uncharted 2, quindi da questo punto di vista, siamo davanti a quel che Uncharted 2 aveva di meglio da offrire, moltiplicato per 10 ore di gioco, le uniche nuove entry a livello di situazioni sono delle fasi in cui si deve scappare con una telecamera fissa alla boulder dash di crash bandicoot o le fughe dal Dahaka di spirito guerriero, poi ci sono delle fasi in cui si è in stato alterato di coscienza (2 in tutto il gioco) e una fase a cavallo, che se non fosse per una meccanica alla pursuit force (gioco per psp, essenzialmente era un automobilistico ma anche poliziesco, aveva la particolarità di saltare da un auto all'altra) sarebbe la solita svogliata fase su torretta mobile(presente anche nei precedenti).

Il ritmo di gioco è migliorato incredibilmente, le fasi platform sono più guidate, le sparatorie sono sempre più contenute e le cutscene o situazioni scriptate fungono da reward ad ogni ciclo completato, il corpo a corpo è talmente migliorato che spesso ho preferito alle armi da fuoco menare le mani anche contro tizi muniti di fucile, lo shooting ahimè sembra lievemente peggiorato per certe cose, il feeling delle armi, il rinculo è ancora molto convincente, ma i nemici spesso saltano l'animazione di danno perchè intenti ad eseguire le loro azioni pesantemente scriptate rendendo tutto un po' insoddisfacente, sfortunatamente questo non è l'unica problematica riscontrata, si possono uccidere i nemici dall'alto, calandosi sopra di loro con una presa, spesso il salto clippa sulle superfici se il dislivello non è abbastanza e spesso la cura degli ambienti è soltanto apparente perchè basta deviare un po' dai binari del gioco per poter osservare strapiombi poco texturizzati in cui poter cadere anche casualmente durante una schivata (praticamente dark soul ante literam).

Cosa dire della trama? solita roba, la ricerca di un tesoro, lo svelamento di un mistero che porta sempre a scoprire che non c'è un tesoro da trovare, ma solo una catastrofe mondiale da evitare sotterrando l'antico manufatto di turno, ad imprezziosire la trama, c'è una particolare attenzione al rapporto tra Nate e Sully, un orfano e un malvivente, un figlio che ha trovato un padre, non a caso ho apprezzato sinceramente le prime battute del gioco, non solo per la messa in scena, la scazzotata, il flashback con Nate adolescente, ma anche perchè per la prima volta in questa serie trovo il significato del sottotitolo nel gioco stesso e nei primi attimi (dai che erano l'onore e il covo dei ladri ? nulla), "L'inganno di Drake", inganno per cui secondo me vale tutto il gioco, a seguito di questo inganno, il gioco sembra prendere una dimensione quasi corale visto che "capitaniamo una squadra", infatti non nascondo che mi ha molto ricordato il primo bad company per i dialoghi, ma il gioco abbandona molto velocemente questa direzione, per approfondire il rapporto tra Sully e Nate.

Tirando le somme, mi è piaciuto molto più dei primi 2, ma devo riconoscere che ci sono dei problemi tecnici e che le ultime battute del gioco sono molto ripetitive e serrate, per lo più solo sparatorie
e per questo il voto finale per me ne risente, tuttavia rimane il migliore, in barba a chi preferisce il 2 e con pace del primo capitolo che secondo me rimane il peggiore, mo devo cercare quello per psvita prima di continuare col 4.

7.6

Voto assegnato da AlerageTheZero
Media utenti: 7.5

AlerageTheZero

ha scritto una recensione su The Sinking City

Cover The Sinking City per PS4

... e fu cosi che non mi fidai più neanche di mia madre

Prima di iniziare il mio solito sproloquio, devo fare un doverosa premessa di proporzioni cosmiche e quindi grande quanto il pianeta stesso, questa recensione è assolutamente di parte e il voto a piè di questo testo è frutto del mio gradimento per lovecraft e della gioia che ho provato nel vederlo portato nel media videoludico con così tanto rispetto, se non avessi in me questa gratitudine verso l'autore di questi incredibili racconti sicuramente il voto sarebbe più basso, ma comunque sopra la sufficienza.

Detto ciò, qual è il mio legame con lovecraft? non sono mai stato un gran lettore, mi piace venir farcito di storie e mi piacciono i saggi, ma il semplice atto di leggere mi ha sempre portato un' immensa fatica, sono entrato in contatto con Lovecraft facendo delle ricerche, trovai un pdf con l'ombra di innsmouth e il richiamo di chthulu, fui folgorato all'istante, è stato uno dei pochi autori che alle superiori e fino a qualche anno fa leggevo con piacere e con buona pace della fatica che percepivo, perchè? i racconti erano corti, ok forse l'ombra su innsmouth non è cortissimo, mi pare fossero una sessantina di pagine, ma sicuramente molto meno rispetto al libro "medio", questo mia racconto non sta iniziando benissimo sembra che io apprezzassi lovecraft per la sua brevità, ma così non è, apprezzavo e apprezzo lovecraft per il suo modo di scrivere, lo apprezzo per l'atmosfera che crea, per le sensazioni che restituisce grazie al suo orrore innovativo per l'epoca, l'orrore cosmico, l'orrore dell'ignoto, l'orrore di scoprire di essere dei granelli di sabbia su una spiaggia su cui c'è lo scarico della fogna, l'immagine che ho usato non restituisce cosa si prova a leggere lovecraft, perchè la fogna è comunque qualcosa che conosciamo e che ricolleghiamo anche ad un certo degrado, mentre lovecraft gioca tantissimo sul non sapere, il non poter comprendere, la paura di non poter comprendere, di scoprire i limiti della mente umana non superabili senza un approccio olistico che unisce il razionale e il magico, il reale e l'onirico, ma spesso neanche così, il non poter descrivere, ma comunque tentare a descrivere ( in tal senso somiglia tanto a Dante), tutto in funzione di una visione Leopardiana in cui la natura è maligna o non tiene conto proprio dell'esistenza umana, ma in ogni caso congiura ai danni della specie umana e qualora si mettesse in moto la macchina degli eventi, per la razza umana non ci sarebbe scampo, per tanti motivi.

Nei racconti di lovecraft la corruzione della mente avviene tramite la corruzione della carne ma anche viceversà, la follia in prossimità dell'innesco degli eventi dilaga come un morbo infettivo, dettato dal raziocinio posto davanti ai suoi limiti, gli abitanti del profondo (i mostri lovecraftiani servi delle divinità abissali) divorano, ingravidano le donne, parassitano gli uomini, manipolandone il volere e avvicinandoli alla pazzia, una volta avviati gli eventi si manifesta l'insignificanza dell'esistenza umana per il cosmo, il solo movimento delle divinità abissali provoca fenomini tellurici di entità imponente, spazzando la vita sulla terra con la stessa facilità con cui noi calpestiamo una formica quando camminiamo per strada.

Credo di essere stato chiaro su cosa mi piaccia di Lovecraft, senza entrare troppo nel dettaglio, in me risuonano molto 2 delle paure sopra esposte: la paura dell'ignoto e quella di non comprendere.

" eh ma the sinking city?"

The sinking city mi ha semplicemente stregato, il gioco inizia in una notte buia e tempestosa, negli anni 20, un investigatore ha delle continue allucinazioni e sembrano collegate ad un posto su questo pianeta in particolare, Oakmont, una città isola recentemente inondata e i cui abitanti stanno soffrendo delle medesime allucinazioni, la prima cosa che facciamo ad oakmont è risolvere un omicidio, Oakmont non è ospitale con nessuno e con un "newcomer"(straniero) non possono che essere più aspri del solito, vista la recente "invasione" di Innsmouther in seguito alla caduta di Innsmouth (C'è un racconto di Lovecraft a riguardo? non mi ricordo).
Il padre della vittima c'ingaggia per le indagini e fin da subito viene fuori la "doppia" anima del gioco, una investigativa e una survival horror, per certi versi mi ha ricordato moltissimo LA Noire, ma per l'appunto con una tinta horror che lo contraddistingue.

Oakmont si presenta in bilico, la povertà e la fame dilagano, la follia anche, il crimine? non parliamone, la trama dipana anche un incredibile intreccio di corruzione sia su un livello umano che su un livello spirituale (i culti legati alle divinità abissali), in un clima del genere non sai mai di chi devi fidarti, ogni personaggio presentato sembra avere dei fini nascosti, che sia anche la più basilare sopravvivenza non importa l'inculata sembra sempre dietro l'angolo, spesso ci si ritrova a pensare proprio a quale inculata sia la migliore del tipo "meglio avere un mafioso a piede libero o il capo di una setta?" e in un certo caso il gioco ti porta anche ad essere stronzo "inculare x per l'omicidio nonostante sia una brava persona o inculare y che mi sta sul cazzo?" sfortunatamente o fortunatamente, non mi sono ancora deciso, tutte queste scelte morali non contribuiscono alla scelta del finale (ce ne sono 3), ogni scelta avrà le sue ripercussioni, ma non così a lungo raggio, i finali sono proprio nello stile di lovecraft, in culo all'ottimismo di eternal darkness in cui per combattere un dio distruttore dovevi essere adepto del suo duale, come se fossero gli starter dei pokèmon ed in culo ad alcuni commenti su youtube che dicevano "che i racconti di lovecraft non finiscono tutti male" che per carità è vero, ma la maggior parte si, anche i racconti più easy come quelli onirici (il sepolcro, la nave bianca, ex barone...) sono inquietanti perchè rimandano a una dimensione ignota dell'uomo, la metempsicosi e il mondo onirico, ma tornando ai finali, i finali sono tutti brevi e orribili, per quanto riguarda la perfetta rappresentazione di quel che l'uomo può fare davanti all'orrore cosmico, una beata minchia.

Ma parliamo di gameplay, com'è the sinking city, ci sono degli elementi che come dicevo mi hanno riportato alla mente LA Noire, ma la parte più succosa è quella esplorativa e survival horror, spesso ci ritroviamo a fare irruzione in case abbandonate, in questi frangenti, l'orrore è tangibilissimo, i versi dei mostri, incubi organici ex umani, gli scricchiolii dei soffiti rende paranoico il giocatore, specialmente all'inizio del gioco, le risorse, le munizioni scarseggiano e quindi il minimo accenno di mostri è problematico, non hai come difenderti e anche il solo scappare dai mostri diventa problematico, perchè il contatto con tali creature e gli ambienti macabri abbassano il tasso di sanità mentale del personaggio, il quale prima inizierà ad avere delle lievi allucinazioni in trasparenza a quanto il giocatore vede, come se fosse un filmato in riproduzione, poi inizierà a vedere tutto deformato, come se vedesse il mondo attraverso una lente fisheye (probabilmente anche un rimando alle geometrie non euclidee, in quanto la deformazione delle linee rette parallele, crea geometrie paraboliche, che non sono per l'appunto euclidee) e infine la manifestazione di mostri supplementari che faranno altrettanto danno, ma che non darannò esperienza al giocatore, si può andare anche oltre questo livello di allucinanzione, ma a me è capitato soltanto 2 volte, la neve al contrario e il motion blur, il gioco con il suo incedere mano a mano diventa più facile, sia perchè ad una certa saremo pieni di risorse e questo farà si che i mostri normali non siano effettivamente una gran rogna da combattere, anzi alcuni ad una certa li menerete anche a mani nude per quanto siano uno spreco di munizioni, ma anche perchè il vero mostro di cui avere paura, l'acheroniano, il più pericoloso perchè oneshotta ed è enorme, ha proprio tra le sue pecche questa ultima caratteristica che lo rende particolarmente incline a clippare con l'ambiente, di fatti rompendo il gioco, ma fino ad un certo punto perchè spesso è difficile anche trovare il modo giusto per clipparli, rendendoli comunque colpibili, non facendo intervenire poi il meccanismo con cui gli sviluppatori hanno deciso di gestire l'aggro, ovvero facendotelo respawnare vicinissimo quando rientri nel raggio d'azione della casa che stavi esplorando, anche perchè 99 volte su 100 quando riesci a far uscire un acheroniano dalla casa e c'è qualcuno nelle vicinanze, questo non reagire all'acheroniano, ma ai nostri spari, andando ad infiarire sul giocatore stesso anziche l'acheroniano (BRO MA DA CHE PARTE STAI CAZZO?), questo rende sicuramente the sinking city un gioco con delle problematiche enormi, tra cui un open world che si riduce all' abuso dei fast travel, ma che sapientemente non hanno tempestato di indicatori e anzi hanno deciso di fare consultare la mappa come se fosse un vecchio tutto-cittá, seguendo le indicazioni che ai trovano nei documenti, ahimè tralasciando questa scelta stilistica interessante i problemi non finiscono con il clipping e l'ia dei cittadini.

Tecnicamente the sinking city è una cagata, il colpo d'occhio è sicuramente bellissimo, ma il framerate sta costantenemente sotto ai 30, spesso stutterando, il mondo di gioco è enorme, inutilmente enorme, una parte di mappa addirittura non è esplorabile (sarà un dlc, boh), il ciclo giorno-notte non porta nulla alle meccaniche di gioco, le cutscene non sono fatte in game nonostante i modelli siano anche belli da vedere, le discrepanze del modello del protagonista tra in game e cutscene è molto marcata, alcune animazioni durante i dialoghi ti fanno chiedere perchè il protagonista utilizzi l'eyeliner, ma specialmente dopo un disclaimer ad inizio gioco, su razzismo e altre cose, mi son ritrovato un gioco molto contenuto su queste tematche, si è vero che c'è il KKK, ma l'attenzione è troppo spostata sugli innsmouther, tanto che i personaggi neri sembrano trattati equamente.

Musicalmente, per quel poco che c'è, è incredibile, non stona mai e certe melodie me le tengo ancora in testa come se fossero le reali voci degli abitanti del profondo, d'altronde di realmente musicale ci sarannò si e no 2 o 3 brani per il resto, ci sono melodie fatte da sussuri e ritmi tribali accennati.

Insomma a me è piaciuto tantissimo nonostante abbia un sacco di difetti, ho saputo che è stato annunciato il 2, non vedo l'ora di poterci mettere mano, nel mentre credo che potrei giocare gli sherlock holmes, perchè questa SH ha proprio curato i giochi su Sherlock prima di questo (non a caso in game ci sono i manifesti di Sherlock), un personaggio letterario a cui sono legato, il mastino dei Baskerville è stato il primo libro che ho letto (non mi ricordo nulla, ma mi piacque tantissimo), tuttavia questa "riscoperta" mi porta a un quesito indiscreto, che dovrebbe farmi incazzare, ma non riesco ...
"questi son 20 anni che fanno videogiochi e ancora fanno clippare le robe?"
ve se ama lo stesso

8.7

Voto assegnato da AlerageTheZero
Media utenti: 7.2 · Recensioni della critica: 7.1

AlerageTheZero
Cover Uncharted 2: Il Covo dei Ladri Remastered per PS4

Broken sword 3 ma meglio o forse no, non ne sono sicuro

Dopo Doom 2016 sentivo il bisogno di trovare qualcosa che avesse una production value e un genere che non si discostasse troppo, avevo la sensazione che qualsiasi gioco avrei giocato dopo lo avrei demolito, solo perchè non era Doom 2016, avete presente, no? così ho deciso di continuare Uncharted, non solo perchè lo avrei fatto comunque prima o poi, ma proprio perchè dovevo giocare il secondo capitolo, che spesso ho sentito annoverare come il migliore della serie (insieme al 4), quindi avevo iniziato Uncharted 2 con la speranza che non mi annoiasse come il primo e si rivelasse effettivamente un buon gioco, com'è andata?.

Sono passati 4 anni da quanto ho recuperato il primo capitolo che mi aveva deluso, i motivi erano molteplici, shooting insoddisfacente, animazioni gommose, level design nelle scalate non proprio al top, esplorazione inesistente, narrazione debole, Nathan peggior personaggio di tutti tempi e bla bla bla, è cambiato qualcosa?

Partiamo subito prendendo di petto il grande ostacolo che non mi faceva apprezzare il primo capitolo, lo shooting, nel primo si sparava tanto e male, in questo secondo capitolo, la situazione è sensibilmente migliorato, perchè lo shooting è migliorato, tutte le armi restituiscono un feeling differente, il feedback dei colpi è ben visibile e soddisfacente, il noioso susseguirsi di sparatorie è finalmente smorzato dalla varietà delle situazioni, hanno aggiunto anche un po' di stealth (decente, ma meglio di niente), hanno aggiunto anche un corpo a corpo migliore(o forse nel primo non c'era proprio? non ricordo), divertente ma semplice, le sezioni in cui si spara sono molto piccole e circoscritte, quasi mordi e fuggi, intramezzate sempre da un filmato come piccola reward, gli ambienti sono quasi sempre "piccoli", anche se all'area aperta sono molto circoscritte a volte anche malamente con dei muri invisibili, il platforming alla prince of persia è sensibilmente migliorato anche quello dando anche una direzione più netta al level design, in un unico paragrafo mi son tolto tutto quello che non mi andava nel primo e che in questo è stato sensibilmente migliorato, ma in verità non tutte le situazioni proposte sono meravigliosamente cinematografiche come la scena del treno all'inizio del gioco, ad esempio lo stealth spesso è un puzzle guidato, dove il percorso è praticamente suggerito dai compagni e ci sono anche situazioni dove la voglia di strafare cinematograficamente va ad inficiare sul gameplay creando un connubio strano di genialità e frustrazione a cosa mi riferisco? c'è una situazione in cui si è arrampicati su un cartellone in una città, si viene circondati da tanti nemici e l'unica soluzione che hanno pensato negli studi naughty dog è quella di fare una sparatoria in cui Drake deve rimanere appeso a sto cacchio di cartellone con l'unica opzione di muoversi lungo il bordo del cartellone o cambiare lato, situazione molto frustrante perchè gli appigli ci sono in giro, ma il gioco non te li fa prendere perchè è scriptato in modo che tu, giocatore, debba restare appollaiato li e tral'altro è una scena che va a minare pesantemente la plausibilità del gioco, si è vero sto parlando di un gioco alla indiana jones con risvolti sovrannaturali, ma cazzarola se un palo prende un colpo di rpg, questo palo DEVE cadere.

spendo 2 paroline sul versante storia, narrazione e regia, la narrazione anche qui è migliorata, il gioco inizia in media res e i piani sequenza lunghissimi vengono abbandonati in favore di una regia molto tradizionale, la storia è la solita competizione tra il ladro Drake e qualcun'altro, in questo caso un terrorista, Lazarevic, che vuole per se un misterioso zaffiro.

Se nel precendete episodio avevo accusato un certo appiattimento dei personaggi, qua posso dire il contrario, Drake fa vedere un po' del suo carattere fin dall'inizio e posso dire che era meglio non vederlo, continuo a non capire l'appeal di questo falso ladro gentiluomo che si atteggia a (attenzione terminologia incel) uomo beta, quando è il più farabutto dei chad, già ad inizio storia se la fa con la donna di un "amico" (certo poi l'amico si è dimostrato un pezzo di merda, ma dopo eh) così standomi sul cazzo nei primi 30 minuti di gioco, ma poi che gran donna che si va a scegliere, una femme fatale opportunista ed egoista e neanche lo nasconde, ma come cacchio si fa a perdere la testa per una così? bah.

Musicalmente abbiamo delle belle orchestrazioni ma nulla che rimanga in mente, graficamente questa remastered fa ben più di un semplice remaster, il sistema di luci è diverso e la risoluzione delle texture è sensibilmente aumentata, garantendo così una resa visiva molto più vicina ad un gioco ps4, operazione per lo più piacevole, peccato che ciò non sempre si tramuti in un miglioramento netto a priori, le geometrie rimangono quelle su ps3 e questo sistema di luci molto marcate, con ombre profondissime danno a tratti un sentore di cell shading che chiaramente visto il mood generale e aspirazioni dell'opera è del tutto fuori contesto.

Insomma, è un gioco sensibilmente migliore del primo, ma comunque per niente tra le mie corde per i vari motivi sopracitati, spero soltanto che le cose migliorino anche con 3, magari da qui al 4, riesco a godermene uno.

7.4

Voto assegnato da AlerageTheZero
Media utenti: 7.9

AlerageTheZero

ha scritto una recensione su DOOM

Cover DOOM per Xbox One

Il titolo più cristiano di sempre

Essendo un fissato delle statistiche, spesso mi ritrovo a vagare nella mia stessa pagina della collezione qui su ludomedia dicendomi "quanto sarebbe bello avere il voto medio dei giochi per console?" (risposta: "non cambia un cazzo a nessuno, sono io malato") poi scorro la pagina e mi ritrovo in pieno conflitto interiore, ma che diamine di voti metto? spesso mi ripeto che il voto è sempre relativo alla categoria in cui concorre il gioco e che quindi interrogarsi se gioco x di genere diverso sia meglio dell'altro è inutile e puro gusto personale e spesso i voti rispecchiano il mio gusto personale, se non il fatto che magari guardo gioco x, incredibilmente poetico, guardo il voto e me lo ritrovo spesso sotto ad altri giochi più pomposi, kitsch, violenti, ecco Doom 2016 credo sia il culmine, perchè guarderò sempre al voto di eternal sonata dicendo "che poesia di gioco, peccato che...." e poi guarderò il voto di Doom 2016 e preso dall'immediato abbassamento del QI, già non alto di suo, che genera questo gioco esclamerò soltanto "FUCK YEAH!", me ne vergognerò, sentendomi allo stesso tempo galvanizzato, perchè pura espressione del dualismo e del paradosso di Cartesio in cui vivo continuamente, perchè sono essenzialmente un cretino che vuole atteggiarsi da intellettuale e a cui piacciono le cose wannabe intellettuale, senza essere veramente un intellettuale e quindi relegato alla fisicità, la bassezza e alla trivialità ...
"si, ok ciccio, ma dovresti parlare di Doom, sei su Ludomedia, non da Ignazio il tuo ex-psicoterapeuta stronzo"

Eccheddire di Doom 2016? un titolo incredibilmente testosteronico, dall'immaginario orrorifico, adrenalinico, divertente, violento e splatter, con una colonna sonora altrettanto violenta e testosteronica, tutto quello che il 16enne dentro di me apprezza sempre, ma non si tratta solo di questo, ho giocato il primo Doom, ho giocato Doom 64, ho provato Doom 3, tutti titoli che facevano sfoggio di una difficoltà crescente fino ad arrivare a livelli folli e di un level design lineare con un filino di backtracking, Doom 2016 è aperto a tutti, accessibile e facilotto(boss finale a parte forse), ti da la continua sensazione di essere attorniato da minacce, di essere il solo e unico Davide Contro Golia, ma solo quest'ultima parte è vera, non sei attorniato da minacce, so che ormai è un meme ed anche il gioco nella sua "lore" te lo fa capire a poco a poco, non c'è nessuna minaccia per il giocatore, la minaccia è il giocatore, il doomguy si ritrova continuamente circondato e con il suo parco di mosse e armi, fa sempre fuori tutti con una facilità disarmanete, basti pensare che il doomguy non corre neanche, non c'è un tasto per la corsa, perchè non ha neanche bisogno di scappare, sono i demoni che devono scappare, un qualsiasi terminator fa le seghe al doomguy, anche perchè una delle meccaniche che rende più accessibile il gioco è proprio il curarsi uccidendo i nemici, cioè sto tizio più uccide, più è un dio, praticamente il giocatore dovrebbe spaventarsi dell'imminente game over quando non ha nessun d'accoppare, fortunatamente non è così, tutto ciò comunque è una prova di design incredibilmente intelligente, poco fa avevo anche citato la linearità dei livelli dei precedenti capitoli, anche qui siamo davanti alla linearità, ma non nel senso di quei capitoli che ho giocato, innanzitutto il backtracking è praticamente rimosso, ma spesso mi sono ritrovato a strutture molto convolute, mi son ritrovato a saltare di cornicione in cornicione, dandomi l'impressione di star cercando i segreti in painkiller piuttosto che avanzando nel livello e anche questo è un altro indicatore di quanto questo titolo sia pensato più che bene, d'altronde ha un feedback visivo dei colpi migliore di painkiller (madonna che odio) e anche un time to kill decisamente più basso.

La storia? il gioco è molto aderente alla filosofia di Adrian Carmack, di fatti fin dalle prima battute, abbiamo la possibilità di sbattercene dei dialoghi, lasciare da soli a parlare gli ologrammi, in un evento scriptato all'inizio addirittura il doomguy prende a pugni un monitor per zittirlo, ma contrariamente ai precedenti capitolo la cui trame era un pretesto, la storia qua se la vuoi c'è, la trovi, tutta narrata nei codex o nei pilastri che attivi che ti narrano di cose avvenute nelle epoche prima e da qui il titolo di questa recensione, mai nella storia di doom (credo) è capitato di avere un doom così baciapile, nei precedenti siamo stati sempre dei marines, militari, lontani dalla religiosità nonostante si accingessero a combattere una minaccia demoniaca, qua invece andando avanti con la storia scopriamo di essere dei moderni cavalieri templari quasi hi-tech, praticamente Hellgate London, un background del genere potrebbe dare un gusto diverso a tutto quanto, invece tutto resta immutato, rimane il solito doom.

Ora parliamo della ciccia succosa, la ost, qua il lavoro è fatto tutta o quasi dalla ost, senza sarebbe un gioco peggiore in toto, una ost al passo con le tendenze della musica più aggressiva moderna, sono ancora legato alla leggenda secondo cui abbiano vietato di usare una chitarra 6 corde, risultato? una colonna sonora a dir poco fuori di testa, ben lontana dal metal basilare e macina riff pentatonici di painkiller, che apprezzo comunque, ma sorprendentemente riesce ad entrare nei miei gusti pur incorporando delle palesi e pesanti influenze Djent , commistionando tutto con industrial e dubstep, mostrando anche dei momenti molto influenzati da ambient, musica cosmica alla Klaus Schulze e canti gregoriani, una ost con dei chiari intenti e che nonostante l'accessibilità del titolo risulta probabilmente faticoso da ascoltare per i non ascoltatori di questi generi, probabilmente la ost è una dei fattori cardine insieme al gameplay adrenalinico e all'ammontare di nemici a schermo, per cui giocare a questo titolo è divertente quanto stancante come una giornata di lavoro, non a caso dopo una partita ero sempre esausto e non a caso al momento non sto giocando altro perchè deve passarmi tutta l'adrenalina che ho in circolo.

Per quanto riguarda il mio psicodramma iniziale, probabilmente c'è una fascia di voti in cui la pomposità mi acceca sempre, tutti i giochi sopra una certa soglia hanno un elemento di tammarraggine o kitsch, credo che Doom sarà l'apice, perchè stiamo parlando di doom, qua è tutto pomposo, non c'è alcuna poesia, vicino a queste vette di voti nella mia collezione ci sono giochi altrettanto tamarri come God Of War ma che hanno un briciolo di poesia, alla fine i giochi con i voti più alti nella mia collezione hanno un'estetica e poetica ben differente da Doom, probabilmente tutto ciò per la stessa ragione per cui apprezzo tantissimo il metal, amo ancora di più i dream theater, i persefone e tutti sti gruppi di virtuosi onanisti, ma per me l'apice sono i porcupine tree, Steven Wilson, i Casiopea e altro, insomma apprezzo tantissimo la tecnica, ma il mio animo entra in risonanza con altro.

8.6

Voto assegnato da AlerageTheZero
Media utenti: 8.9 · Recensioni della critica: 8.8

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