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ARE

ha scritto una recensione su Crash Bandicoot

Cover Crash Bandicoot per PSX

I call this one the bold and the brash

Nota: La recensione fa riferimento alla versione remake contenuta nella N.Sane Trilogy

Boi, iniziamo la trilogia delle rece della trilogia.
Crash Bandicoot è uno dei primi Platform 3D ad aver avuto successo, ante cedendo l’uscita del primo capitolo 3D di Mario di una manciata di mesi. Essendo un grande amante dei platform ho sempre avuto un grande desiderio di provare questi titoli, anche perché essi rappresentano ciò che il genere è stato in territorio Sony.

Bisogna dire che definire Crash un vero “Platform 3D” è una cosa un po’ azzardata. Al contrario di titoli come Mario 64 che hanno ripensato dalle fondamenta il genere appositamente per la terza dimensione, l’approccio della Naughty Dog è molto più immediato, traslando direttamente tutta la filosofia di un sidescroller in un lineare ambiente “a corridoio”. Con ciò non voglio in alcun modo sostenere che tale approccio sia inferiore a quello della concorrenza, anzi. Seppur non possa in alcun modo considerare Crash un rivoluzionario del mondo 3D la sua struttura a Culo di Sonic (come la chiamavano alla Naughty Dog) gli dona un certo charm che lo fa spiccare come qualcosa di piuttosto unico.

I primi minuti di gameplay sono risultati abbastanza spiazzanti per i miei psicologici calli da Nintendaro, perché Crash si muove in maniera molto diversa dai vari platform a cui sono abituato. Crash infatti è molto pesante e si basa pochissimo sul momentum. Inizialmente pensavo a questo fatto come un difetto, ma con l’abitudine ho realizzato anche i vantaggi di questo sistema: Crash si muove in maniera molto precisa e prevedibile, permettendo agli sviluppatori di inserire a piacimento sezioni platform di precisione, senza che queste risultino (almeno innatamente) frustranti.
Ma passiamo oltre il mio primo impatto, Crash Bandicoot ha costituito un’esperienza generalmente molto positiva. La struttura di gioco è molto solida e il level design è tendenzialmente di buon livello sia nelle sezioni standard, sia in quelle 2D sia in quelle all’indietro. In particolare queste mi hanno molto sorpreso visto che mi aspettavo di trovarle molto frustranti.

Tuttavia non si può dire che il titolo sia esente da frustrazioni, anzi. Queste sono causate principalmente da due problemi che, purtroppo, limiteranno l’intera trilogia. Il primo consiste in hitbox piuttosto strane, anche se il remake potrebbe essere il colpevole in questo caso. Il secondo problema, più grave, è la spesso difficilissima percezione della profondità. Sono davvero innumerevoli le morti che ho subito a causa di un’errata percezione della distanza, triste conseguenza della visuale scelta per la saga.
A questo si aggiunge un problema proprio del primo capitolo, ovvero una grande inconsistenza a livello di difficoltà. Un livello può essere difficilissimo, quello dopo una cazzata, un livello può essere lungo quindici minuti, quello dopo due.

Parlando del lavoro di rimasterizzazione grafica non c’è che dire, la nuova veste di Crash è assolutamente fantastica, con l’unica pecca dei 30fps ma che, essendo comunque stabili, non influiscono assolutamente sul mio giudizio. Per il resto il lavoro di remake potrebbe essere considerabile controverso: da un lato la ricostruzione fedele dei controlli originali mi hanno potuto far apprezzare la “vera” esperienza di Crash Bandicoot, dall’altro forse dei controlli più fluidi e qualche ritocco qui e li non sarebbero guastati.

In conclusione, seppur con gli errori citati, nella sua semplicità Crash Bandicoot risulta ancora oggi un gioco divertente ed accattivante che sono felice di aver potuto giocare. C’è però davanti allo storto animale arancione un grosso margine di miglioramento.

8

Voto assegnato da ARE
Media utenti: 8.6