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ARE

ha scritto una recensione su Prey

Cover Prey per PC

In preda al dimenticatoio

Quando qualche tempo fa provai il titolo per cui Arkane Studios era famosa, ovvero Dishonored, non ne rimasi estasiato. Al giorno d'oggi non saprei dire l'esatto perché, ma tra me e il titolo (comunque inattaccabile sotto molti aspetti) non scoccò nessuna scintilla.

Questo, insieme ad una demo non esattamente affascinante, mi fece accantonare il titolo Bethesda in un primo momento. Si parla di un anno estremamente denso di uscite e non volevo rischiare di sbagliare nelle mie spese. Tale sensazione doveva essere molto comune perché, a conti fatti, Prey se lo saranno cagati in tre, di cui due probabilmente già fedeli fan della Arkane.
Fast Forward di una manciata di mesi e mi ritrovo davanti Prey a 13 euro e un paio di settimane da riempire con un titolo non esageratamente lungo.
Così inizia la mia avventura con Prey, nel modo più casuale e privo di hype possibile.
E manco a dirlo, dopo qualche ora me ne innamoro.

Prey racconta la vicenda di Morgan Yu, un membro di un team di ricerca scientifica che studia una forma di vita aliena chiamata Typhoon per applicare le loro sovrannaturali capacità al corpo umano. Presto le creature riescono a fuggire dal loro ambiente controllato, riducendo la base ad una città fantasma. Starà ora al giocatore esplorare in lungo e in largo la struttura cercando un modo per risolvere il problema, per quanto drastico possa essere.

l'esplorazione del setting è la colonna portante di tutto il titolo. Prey propone un'ambientazione ad aree non lineare, per lo più liberamente esplorabile dal giocatore: c'è una missione principale ma salvo in alcuni casi si è liberi di deviare da essa. Ogni area è disseminata di percorsi alternativi e diverse soluzioni ad uno stesso problema. Ed è qui che entra in gioco il sistema di upgrade: attraverso le neuromod, uno strano medicinale trovabile in tutti gli angoli della stazione, possiamo dotare il nostro avatar di svariate capacità, che vanno da quelle standard come come maggiore vita, maggiore stamina, a roba come abilità di hacking o riparazioni, fino a psicocinesi e palle di fuoco. E' chiaro che mentre un hacker provetto potrà intrufolarsi ovunque pur guardandosi le spalle, uno stregone oscuro tramutato in tazza con uno shotgun tra i denti avrà molte meno difficoltà coi nemici, ma sarà costretto a leggere qualche email o a rovistare nei cestini della spazzatura pur di trovare una password per quella dannatissima porta lì nell'angolino. Tutta questa libertà di approccio è implementata estremamente bene e regala tantissimi momenti alla "WOW, YOU CAN DO THAT?" paragonabili a quelli che ho provato in un altro magnifico titolo di quest'anno, ovvero Breath of the Wild.

Un gingillo molto interessante che fa da ponte tra le possibilità di esplorazione e quelle di combattimento sottolineando il numero di possibilità del gioco è l'arma simbolo del titolo ovvero il cannone GLOO, uno sparacolla che per mette di cementificare i nemici per un breve periodo di tempo ma anche di creare precarie piattaforme lungo le mura della base o provvisoriamente liberarsi di fughe di gas o campi elettrici (fuck those btw, sono sempre messi in punti rompipalle e col cazzo che spendo neuromod per livellare in repair).

Passiamo dunque al combat, che per quanto non sia di certo robusto quanto la componente esplorativa è comunque apprezzabile. Gli incontri coi nemici sono sempre tesissimi ed il giocatore ha a disposizione una sostanziosa quantità di metodi (tra armi, poteri e trappole) per sbarazzarsene o anche, semplicemente, per evitarli. La selezione di nemici comuni è tuttavia scarna: non ho personalmente trovato questo un grosso problema nella mia esperienza ma immagino possa risultare più irritante per una run dove si prediligono abilità di combattimento.

Passando all'ambito narrativo ho apprezzato molto Prey. Non ci troviamo davanti a personaggi estremamente memorabili o altro ma per qualche motivo che non riesco bene ad evidenziare il titolo è riuscito a farmi davvero interessare agli eventi, ai personaggi e alle scelte morali che... in realtà, non ti chiede neanche di fare. Salvo magari verso la fine il titolo non propone mai qualche dubbio forzato (del tipo vai a destra o vai a sinistra, uccidi il tipo o risparmialo) Prey semplicemente instilla attraverso personaggi e lore dei dubbi e delle curiosità al giocatore. Tali curiosità spesso portano ad altri semi di dubbi e interessi, l'ho trovato uno storytelling davvero efficace ed interessante. Tuttavia critico l'alle volte eccessiva verbosità del gioco che rischia a tratti di rovinare la tensione dell'atmosfera e la mancanza di un vero climax memorabile cosa che, immagino, abbia avuto un grosso ruolo nella tiepida risposta della critica a Prey. Il finale in sè è tuttavia molto interessante.

Per quanto riguarda il sonoro abbiamo della buona musica di Mick Gordon che ben si differenzia dai suoi lavori con altre IP targate Bethesda. Nulla di troppo memorabile ma perfettamente adatta alle situazioni e all'atmosfera. Accompagna un sound design eccellente.

Anche dal punto di vista grafico ed estetico ci troviamo davanti ad un lavoro di buon livello. Anche qui purtroppo nulla di troppo memorabile o iconico dal punto di vista del design di personaggi, nemici ed ambienti (altra cosa che purtroppo temo abbia influenzato la critica) ma non manca l'attenzione per i dettagli e qualche momento di bellezza.

In conclusione, Prey è un ulteriore gioiello in quello che è un anno semplicemente sfavillante per l'industria, ed il vedere questo titolo che dovrebbe essere là a fare a cazzotti con i Breath of the Wild, con i Mario odyssey, con i Nier, con i Persona 5 e chi più ne ha più ne metta rimanere in un ombroso angolino non può che mettermi tristezza.
Si tratta di un gioco che non piacerà a tutti per forza di cose ma che consiglio vivamente. Dategli una possibilità ora che viene svenduto in cambio dei soldi della merenda, e potreste trovarvi davanti al vostro GOTY.