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Frenk

ha scritto una recensione su Dying Light

Cover Dying Light per PS4

Finito discretamente con un buon 78% dei trofei senza cercare il platino, volendo una pausa ignorante da Overwatch.... Uno dei millemila titoli in scaffale da giocare, ma che si è rivelata una sorpresa piacevole. Dying Light ci fa impersonare un agente del GRE (un'associazione umanitaria) che viene spedito ad Harran, una città colpita da un epidemia che trasforma la gente in zombie e che è stata blindata. Il nostro scopo è trovare il precedente agente inviato lì, il quale si presuppone abbia trovato un file importantissimo per la cura, ma che non ha fatto più avere sue notizie.
Graficamente il gioco è discreto, senza mai eccellere purteoppo. Piacevole, con scorci urbani ben caratterizzati e (soprattutto nella seconda parte) suggestivi. I nemici sono abbastanza vari, presenti in gran quantità, ma spesso molto grezzi. Gli effetti particellari sono discreti, anche se secondo me rendono meglio di notte. Lo stesso dicasi per gli umani, animazioni non sempre convincenti e sbavature qua e la. Una della migliori feature è il sistema di smembramento dei corpi, davvero preciso e ben particolareggiato; spesso sono rimasto con un sorriso ebete e vagamente psicopatico dopo aver tagliato in due un infetto con un machete xd
Il sonoro è buono, ost per nulla invasive ed evocative, effetti sonori delle armi e dei nemici sono azzeccatissimi (anche solo sventolare a cazzo una mannaia ha il suo perché asd ), ed il doppiaggio in un ottimo italiano è sopra la media.
Come longevità, il gioco, essendo un openworld con ben 51 missioni secondarie, vari dlc e parecchie sfide, più una componente multiplayer, si attesta su alti livelli sisi
Il gameplay è quello che rende il titolo particolare... Si tratta principalmente di un misto di parkour e scontri all'arma bianca o da fuoco. Diciamo un mirror's edge più semplificato ed incentrato al combattimento. Harran è esplorabile in lungo ed in largo, si può spesso entrare negli edifici ed è letteralmente invasa da infetti. L'IA di questi ultimi lascia a desiderare, ma ciò è compensato dal loro numero incredibilmente alto e da alcune varietà più ostiche da fronteggiare. I nemici umani sono più intelligenti, anche se non proprio delle cime, ma riescono a parare spesso e volentieri i nostri fendenti e con le armi da fuoco sono dei veri cecchini. È presente un sistema di crafting che ci permette di crearci da soli oggetti utili usando le varie risorse che reperiremo, ed un albero di abilità da sbloccare in 3 diversi campi:Forza, Agilità e Sopravvivenza (più uno aggiuntivo sbloccabile dopo averne completato uno). Le missioni secondarie si rivelano ironiche, a volte volutamente idiote o seriose, e sono abbastanza varie. Altro plauso agli incontri casuali che ci verranno proposti durante lela nostre scorribande in città: si va dai semplici salvataggi di superstiti in difficoltà, al recupero di kit medici aerolanciati dal GRE, passando per le scorte. Una pecca si può trovare nella trama, non propriamente originalissima e presentata in maniera poco incisiva ed incalzante... La scarsa caratterizzazione dei personaggi, poi, fa sì che non ci sia nessun feeling con i poveri malcapitati protagonisti delle vicende. Dying Light rimane comunque un buon gioco, capace di far perdere il conto del tempo che passa, consigliatissimo soprattutto agli amanti degli zombie e degli open world.