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Cover Uncharted 3: L'Inganno di Drake per PS3

ATTENZIONE, LA RECENSIONE CONTIENE SPOILER.

Dopo i primi 2 giochi ho atteso questo gioco spasmodicamente. NOn contavo solo i giorni alla sua uscita, contavo proprio i secondi. Presa la collector al negozio, corro a casa infilo il disco e parte la mia triste e avventura che mi porterà, dall'amore smodato per questa saga, all'odio più smisurato.

Tecnicamente parlando il gioco è superlativo, come sempre ND ha saputo dare il meglio di sé, spremendo all'inverosimile l'hardware PS3. Anche l'audio, come sempre è veramente splendido così come il taglio cinematografico dell'avventura che crea un senso di azione frenetica dall'inizio alla fine. Ma d'altronde si parla di ND. Su queste cose ha creato la sua fama.

Detto questo (tra l'altro piuttosto scontato) veniamo ai punti dolenti del gioco che mi hanno spinto a questo voto.

ATTENZIONE SPOILER

- Il gameplay del gioco non è migliorato per nulla. Ci sono state alcune piccole novità, come i gorilloni che escono fuori di punto in bianco e le sequenze QTE. Cose carine, ma che dopo un po' diventano subito ripetitive. C'è da dire però che le sparatorie sono state migliorate divenendo più impegnative rispetto ai capitoli precedenti. Tra l'altro anche qui tornano i mostri negli ultimi livelli, che dopo due giochi hanno effettivamente annoiato.
- La trama... ecco, qui viene avviene la catastrofe. ND, nei primi due capitoli, aveva fato della trama una delle colonne portanti del gioco (oltre al lato tecnico) dando nuova vita a miti che si sono radicati nella mente delle persone, con le credenze popolari che ci siamo portati dietro da secoli e secoli. Ma in questo capitolo no. In questo capitolo, la trama, di fatto, non c'è.
In questa avventura, Natahn, si lancia alla ricerca della famosa Ubar, o Atlantide del deserto, girovagando per mezzo mondo, in una continua sfida sul tempo e a colpi di pistola contro una misteriosa organizzazione segreta, alla ricerca degli indizi che gli indicheranno l'ubicazione della leggendaria e fantomatica città di Ubar. Tutto molto bello, tutto molto interessante... aspetta... ma Ubar è stata scoperta ufficiosamente negli anni '90 e il gioco si svolge quasi 20 anni dopo. Quindi, per quale diavolo di motivo Natahan Drake, invece di guardare le coordinate su un mappa e recarsi sul posto, va in giro per mezzo mondo a cercare di risolvere enigmi del cavolo ed evitare trappole mortali per cercare le indicazioni che ogni archeologo/tombarolo dovrebbe conoscere? Ah, sì, ND doveva trovare un modo per giustificare i 60€ del prezzo del gioco. Ecco, quindi che, i capitoli che seguono i primi 2/3, si succedono a puro scopo di allungare il minutaggio (tra l'altro molto spesso con idee poco brilllanti), in un susseguirsi di sparatorie, puzzle, platforming senza senso e un crescendo di speranze su qualche colpo di scena (infrante puntualmente alla fine del gioco), generando man mano che si avanza, una noia indescrivibile e una delusione senza pari.

Uncharted 3 è un gioco visivamente spettacolare, ma nulla di più. Un gioco deve avere altre caratteristiche oltre alla grafica ultramegapompata. Se voglio qualcosa di bello da vedere, mi compro un DVD/Blu Ray per 8/10€.