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ha scritto una recensione su Undertale

Cover Undertale per PC

Comincierò questa recensione così: Undertale, in sostanza, è il mio gioco preferito di sempre. Se questa frase vi basta, allora non sentitevi in obbligo di continuare a leggere, altrimenti, se volete sapere di più, beh, continuate. Ve lo consiglio, perché la faccenda è molto più complessa di quanto possa sembrare.
Undertale, come alcuni di voi sapranno, fu presentato come "Il GDR dove non è necessario ferire NESSUNO". Questa frase spiega praticamente tutto il gameplay; difatti, la scelta nel dialogare (per trovare una soluzione pacifica allo scontro) o combattere [seguendo così le regole-base del genere dei GDR (in particolare dei JRPG, o "Giochi di ruolo alla giapponese"], ovvero il ciclo scontro-vittoria-esperienza) spetterà costantemente al giocatore. Bisogna ammettere che, sulla carta, tale concetto è tutto fuorché originale.
Basti pensare alla miriade di Videogiochi di vari generi che hanno già attinto ispirazione nella morale del giocatore, lasciandogli carta bianca sul come plasmare la storia. Decisi di acquistare Undertale con questo atteggiamento prevenuto, convinto che nonostante le recensioni incredibilmente alte, si trattasse del solito gioco realizzato con RPG-Maker, con un concept poco originale. Quanto mi sbagliavo. Perché non è il concept che stupisce: è il modo in cui esso viene sfruttato. Basti pensare che nel gioco non ci saranno dei precisi momenti in cui effettuare una scelta, ma il gioco nella sua interezza presenta al giocatore la possibilità di diverse "Strade". Ma a quello ci arriveremo in seguito. Prima parliamo della nota più dolente del gioco:
GAMEPLAY:
Come la stessa pagina di Steam fa intuire, il gioco presenta un gameplay peculiare, che rasenta il minimalismo, in ogni suo aspetto. Le battaglie (graficamente rigorosamente ispitrate ai classici del genere, ed in una pseudo "Prima Persona") presentano solo 4 opzioni: Fight (comando di attacco), Act (comando alternativo per l'analisi ed il dialogo), Item (selezione degli oggetti) e Mercy (comando per terminare pacificamente uno scontro), e, pur essendo a turni, presentano un meccanismo di difesa chiaramente ispirato ai classici Shmups (O "Shoot'em Ups") a scorrimento verticale, dove dovremo muovere la nostra anima (un cuoricino) tra miriadi di proiettili nemici (meccanica che è un pò la bizzarra firma di questo titolo, in quanto le battaglie si differenziano proprio in base ai pattern d'attacco dei nemici, sempre diversi l'uno dall'altro, creando una grande varietà negli scontri, più o meno complessi), in attesa del nostro turno. Lo stesso vale per il mondo di gioco, il cui scopo è quello di creare una falsa sensazione di libertà. Infatti, tutte le zone del modo di gioco sono quasi del tutto lineari, pur essendo veramente ben realizzate, varie e colorate, sfruttando al massimo la pixel-art di cui il titolo fa fieramente sfoggio. Il gioco cerca inoltre di spezzare il ritmo *costringendovi a sorbire, senza particolari motivi*, degli enigmi, che tuttavia non si dimostrano mai particolarmente cervellotici od originali. Quasi ogni angolo del mondo di gioco sarà accompagnato da una memorabile colonna sonora (composta da Toby Fox, lo stesso sviluppatore del gioco), tra le migliori degli ultimi anni (ed oltre), ed in grado di descrivere efficacemente sia i momenti, sia le emozioni degli stessi personaggi, come fosse inettata nelle orecchie dell'ascoltatore. E con ciò, il primo avviso per coloro che hanno visto in Undertale un titolo ultratecnico, con inventari che possono raggiungere chilometri di lunghezza, migliaia di incantesimi, grafica all'ultimo grido (ma credo che quest'ultimo aspetto fosse evidente...) e mondi vasti e sconfinati: non è così. Il gioco non è immenso, ma chiuso in se stesso, come in un enorme corridoio. E qui finiscono gli aspetti prettamente ludici di Undertale, e si può passare a ciò che davvero dovrebbero essere i motivi per giocarci.
TRAMA:
La trama di Undertale si rivela molto semplice, all'apparenza. "In principio, vi erano 2 razze: gli Umani ed i Mostri. Un giorno, per motivi sconosciuti, la guerra scoppiò tra le due razze, e terminò con la vittoria degli esseri umani, e con l'imprigionamento dei Mostri nel sottosuolo, all'interno del Monte Ebott, con un incantesimo. Passarono anni da quel giorno, e la situazione non cambiò...finché un bambino/a, scalando la suddetta montagna, non scivolò, cadendo al suo interno. Il suo/nostro viaggio inizia da lì." L'incipit è semplice, ma è qui che Undertale si mostra per ciò che è davvero: un'opera con le palle. Il gioco non vuole presentare argomenti in maniera cruenta per fare scalpore, nè trame e sottotrame incredibilmente articolate o pretenziose per costringervi a tenere costante l'attenzione, ma mantiene, per tutta la sua durata, una grande semplicità, e temi tanto felici quanto tristi raccontati con estrema delicatezza. Ma detto ciò, non mi sento di rivelare ulteriormente la trama, in quanto essa è, a mio parere, IL motivo per cui giocare e vivere Undertale. Essa, prima ancora che venir presentata al giocatore, viene “vissuta” dallo stesso in prima persona, senza mezzi termini, e cambia in maniera molto significativa (molto, MOLTO più di altri giochi che presentano un simile sistema di moralità e di scelte) a seconda delle “Strade” che il giocatore sceglierà di percorrere. Potrei cercare di approfondire ulteriormente anche il sistema che sulla Rete è denominato delle “Strade”, ma anche in questo caso mi sento di lasciare al giocatore il compito di scoprire come giungere ai 3 diversi possibili sviluppi, ognuno ben diversificato rispetto agli altri (anche se vi assicuro che è abbastanza intuitivo), persino nella longevità. I personaggi secondari sono sicuramente una delle icone di questo titolo, semplici e non originalissimi, ma ben caratterizzati e divertenti, con i loro pregi ed i loro difetti, e con i loro personali sogni e speranze che li spingono ad andare avanti in un luogo oscuro come i Sotterranei. Ora, il motivo per cui, più di ogni altro, Undertale mi ha colpito davvero.
SATIRA:
Undertale è, come già preannunciato, un'opera metavideoludica, che, attraverso il medium del videogioco cerca a sua volta di parlare del genere e della strada che sta prendendo in questo periodo, e soprattutto del rapporto che il giocatore, il singolo giocatore, ha con il singolo videogioco, a volte ironizzando su di esso, altre volte criticandolo ferocemente, ed altre volte ancora criticando il giocatore stesso, o meglio, mostrandogli che, essendo tutto il gioco un'enorme bivio, dove la possibilità di scelta sarà sempre alla nostra portata, le nostre azioni avranno sempre conseguenze più o meno gravi sul mondo attorno a noi. Il gioco non ha una durata eccelsa (si parla attorno alle 5-6 ore al massimo, a seconda della Strada che sceglieremo di percorrere), e quindi riuscirà a ricordarci di tali effetti collaterali letteralmente ad ogni angolo. Undertale è una storia sotterranea di speranza, sogni, e tanta, tanta Determinazione, cosa che vi spingerà ad andare avanti qualsiasi sia la strada che sceglierete, (proprio la vostra “Determinazione”, a seconda di come giocherete, assumerà connotazioni ben diverse) una storia di un viaggio breve, ma intenso e leggendario, in cui il protagonista sarà la perfetta proiezione del giocatore nel mondo di gioco, come davvero raramente ne avevo viste. Perché, lo capirete presto, Undertale è una storia sotterranea si all'interno del gioco, ma anche all'interno del vostro cuore e della vostra mente, qualcosa che, forse, vi farà riflettere sulla vita, l'amicizia, e che vi farà cambiare idea sul medium videoludico, mostrandone il lato critico e sentimentale, e come spesso la nostra morale possa essere influenzata davanti ad una seppur minima variazione di pixel su schermo...ma questo lo lascio a voi da scoprire. Un ultimo consiglio: Undertale non è un gioco per completisti, per Hardcore gamer, o chissacché: è un gioco unico ed indescrivibile, che solo provandolo potrà essere giudicato. E non lasciatevi influenzare dal parere di altri giocatori, giocatelo COME e QUANTO ritenete opportuno, che sia una partita e via, o l'esplorazione di tutte le possibili trame e sottotrame, dipende solo da voi. Quindi, per tornare al principio: mi chiedete se Undertale è il miglior gioco mai creato, come alcuin critici hanno espresso? A mio parere, la risposta è NO. La sua semplicità, anche volontaria, non lo rende adatto a tale titolo. Mi chiedete se è il mio gioco preferito di sempre, ed una grandissima opera di satira? La risposta, non può che essere SI. Consigliatissimo.

ILU

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