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Lagomorph

ha scritto una recensione su Xenoblade Chronicles 2

Cover Xenoblade Chronicles 2 per Nintendo Switch

One Last You

Il mio amore verso Xenoblade Chronicles è un sentimento che ho palesato più volte e che continua ad accompagnarmi tutt'ora, costringendomi a sentire in loop la OST del gioco ed ogni tanto anche a riguardarmi qualche cutscene(tipo il duello sul Monte Valak o l'attacco alla Colonia 9). E dopo aver sofferto come un cane per il fatto di non poter giocare X non avendo Wii U ho cominciato a coltivare un hype morboso nei confronti di Xenoblade 2 sin dal suo primo annuncio, nonostante i diversi dubbi e perplessità che si manifestavano già da quel trailer.
Il tempo passa ed il gioco esce, e stavolta un portafoglio più gonfio ed un maggiore interesse nei confronti della console mi permettono di comprarlo insieme alla Switch, e quindi di usarlo per inaugurare la stessa. E dopo averci passato la mostruosità di quasi 200 ore, sono finalmente pronto a mettere per iscritto le mie impressioni finali sull'ultima opera di Monolith.
Come ho scritto, ho giocato ed amato il precedente capitolo mentre X non ho avuto occasione di giocarlo, quindi premetto che ci saranno parecchi paragoni con il primo, mentre con il secondo non potrò farne per forza di cose.

Partiamo dal comparto narrativo con un' importante premessa: Xenoblade Chronicles 2 non è un sequel diretto del suo predecessore, le due storie non sono collegate in alcun modo ma nonostante questo sono raccontate in maniera davvero molto simile ed hanno anche alcuni punti in comune, come si può vedere soprattutto nei capitoli finali.
L'incipit della trama vede l'umanità vivere in pace in una specie di paradiso terrestre chiamato Elysium, proprio come Adamo ed Eva però, gli uomini finiscono per perdere il favore del loro Dio e vengono esiliati nel mare di nuvole. Successivamente l'Architetto(il nome dato al Divino), vedendo le sue creature morire una dopo l'altra incapaci di adattarsi al nuovo habitat, decide di spedire nel mare di nuvole dei colossali titani atti a diventare terreno vitale per gli uomini formando così dei veri e propri continenti organici.
Dopo questa premessa veniamo catapultati svariati secoli più avanti, ormai la vita dei giganti si avvicina alla fine creando tensioni territoriali tra le varie nazioni che cominciano a contendersi ogni zolla di terra abitabile, facciamo quindi la conoscenza del protagonista del gioco: Rex, un giovane recuperatore che si guadagna da vivere rivendendo i bottini delle sue immersioni nel mare di nuvole e che vive sulla schiena di un piccolo titano che ricopre per lui una figura quasi paterna. La normale routine viene spezzata quando il presidente di una gilda di mercanti gli propone un lauto compenso per unirsi ad una spedizione atta a setacciare il relitto di una mastodontica nave affondata decenni prima, è proprio in questa impresa che Rex farà un incontro molto importante che lo spingerà a cercare il leggendario Elysium, nella speranza di trovare un nuovo futuro per l'umanità.
E qui mi fermo, non ho intenzione di spoilerare eccessivamente nemmeno il primo capitolo del gioco, perché vi assicuro che già dall'inizio le cose si fanno piuttosto movimentate ed avrete sicuramente maggior piacere nello scoprirle senza alcuna anticipazione.
Posso però dirvi che il background del mondo di Alrest è studiato fin nei minimi dettagli e riuscirà davvero a catapultarvi in un' altra realtà contestualizzando ogni particolare, ad esempio nel modo in cui le entità dei titani si riflettono direttamente sulle nazioni che ospitano, come nel caso del Mor Ardain: il più anziano tra i continenti che ormai si è ridotto ad una steppa arida costringendo l'Impero ardainiano ad adottare misure belligeranti ed espansionistiche verso altri colossi come quello del Gormott, decisamente più adatto ad ospitare la vita. Ma nonostante questo, gli ardainiani sono comunque il popolo più avanzato tecnologicamente grazie alle alte temperature del proprio habitat che gli permettono di usufruire di enormi quantitativi di energia geotermica.
Sotto questo aspetto l'unico problema risiede nel fatto che nelle prime ore ci si ritrova parecchio spaesati visto che il gioco ti tratta quasi come se tu fossi già a conoscenza di questo background(nonostante nel corso della storia si prenda tutto il suo tempo per spiegartelo) usando anche termini specifici come Gladius, Driver o Aegis, non facendoti capire pienamente di cosa si stia parlando.
La storia è ottimamente narrata ed il ritmo è talmente coinvolgente che non vi farà staccare un attimo dallo schermo, questo grazie anche al maggior numero di cutscene rispetto al passato che permettono di alleggerire e lasciar scorrere anche le parti meno interessanti senza che risultino mai indigeste. E parlando delle cutscene: date subito un premio a chi le ha curate! La regia è magnifica ed offre inquadrature di un dinamismo unico che sublimano nelle meravigliose scene di combattimento, esagerate e coreografiche ad un livello quasi teatrale. La trama in sé però a conti fatti non è niente di eccezionale, offre dei momenti molto emozionanti ed è molto piacevole da seguire e come detto in precedenza è costruita su un background curatissimo, ma non regala molti plot twist o intrecci degni di nota ed ogni tanto si lascia scadere in qualche banalità evitabile e sicuramente il finale non verrà apprezzato unanimemente, il cast che la sorregge è poi molto carismatico e riuscirà piano piano a far breccia nel vostro cuore, ma affiancati ad alcuni personaggi interessanti ve ne sono alcuni che ci mettono davvero troppo ad esprimere le proprie potenzialità ed altri ancora che invece rimangono nell'anonimato dall'inizio fino alla fine, e purtroppo a rientrare in quest'ultima categoria è proprio il protagonista Rex, sempre banale e prevedibile risultando spesso anche fastidioso.

Quindi per quanto riguarda il comparto narrativo possiamo dire che in alcune cose Xenoblade 2 riesce meglio del suo predecessore mentre in altre viene decisamente superato da quest'ultimo, mentre sul fronte del gameplay vi anticipo subito che non è così, sul lato prettamente ludico questo nuovo capitolo riesce a migliorarsi in praticamente ogni sua caratteristica al contempo aumentando a dismisura la mole di contenuto proposta.

Innanzitutto viene introdotto il sistema dei Gladius, dove ogni personaggio del party in quanto Ductor può entrare in risonanza con dei cristalli nucleici che gli permettono di evocare un Gladius, una specie di stand che definisce arma, classe, elemento, skill ed alcune statistiche del pg sul quale è equipaggiato e se ne possono avere fino a 3 per ogni pg che potremo intercambiare in ogni momento durante la battaglia.
Il battle system non è cambiato molto, come in passato viene adoperato un sistema di attacco automatico dove il giocatore deve interagire tramite l'uso delle skill concatenandone i vari effetti similmente all'Active Dimension Battle di Final Fantasy XII. Ad arricchire il già visto ci pensa appunto il sistema di combo dei Gladius, che permette di effettuare sequenze speciali con le abilità di quest'ultimi a seconda del loro elemento, ad esempio usando di fila 3 mosse Gladius di fuoco l'ultima diventerà un "Mega Esplosione" in grado di infliggere danni molto più pesanti e di applicare una sfera elementale sul nemico. Tali sfere trovano il loro utilizzo negli attacchi di gruppo: ve li ricordate? Quelli che nel primo Xenoblade duravano così tanto che vi permettevano praticamente di uccidere un boss senza neanche farlo attaccare, stavolta funzionano in modo un pochino diverso. Per attivarli c'è sempre bisogno che la barra di gruppo sia al massimo(si carica attaccando e serve anche per rialzare i compagni k.o.) ma fanno attaccare solamente i Gladius uno alla volta,
e se durante l'assalto sull'avversario si trovano delle sfere elementali avremo l'occasione di danneggiarle tramite le tecniche e se riusciremo a distruggerle ci faranno guadagnare un altro turno, per infrangerne una avremo bisogno di 3 colpi(ma quelli dell'elemento opposto valgono per 2) e se ne potranno avere contemporaneamente una per ogni tipo diverso, anche se la combo dura al massimo fino a quando ne scoppieremo 5. Questo meccanismo è perfetto per spingere il giocatore a scegliere le combinazioni migliori di Gladius così da poter sfruttare al 100% le possibilità in combattimento e le caratteristiche di ognuno, anche se il fatto che quest'ultimi si ottengono in maniera casuale dai cristalli che li contengono potrebbe sfavorire i giocatori più sfortunati.
Altra componente a dir poco indispensabile è l'esplorazione, ed anche stavolta ci troviamo di fronte ad uno dei massimi esponenti di questa categoria in tutto l'ambito JRPG, e forse anche oltre. Le mappe di Xenoblade Chronicles 2 non sono solo enormi e spettacolari, ma anche piene zeppe di luoghi segreti, nemici unici e punti d'interesse ai quali magari vi capiterà di arrivare semplicemente provando ad avventurarvi nella rientranza di un albero o nel buco di una grotta. Spesso e volentieri non serve neanche un vero motivo, basta vedere un punto particolarmente caratteristico del panorama o della mappa e dire "voglio provare ad andare lì", cercando in ogni modo la via giusta mentre nel tragitto potrebbe anche capitarvi di imbattervi in tutt'altro, e riuscire a raggiungere location nascoste come il Feudo dell'Oblio vi assicuro che regala una soddisfazione pazzesca. Ed essendo Rex un recuperatore, avremo anche la possibilità di effettuare delle immersioni in determinati punti della mappa così da rinvenire oggetti utili o da poter vendere, ed ovviamente i punti di recupero posizionati in luoghi particolarmente nascosti o difficili da raggiungere saranno quelli più prolifici, presentando un ulteriore spinta all'esplorazione.
Inoltre, i Gladius possono avere anche abilità "da campo" che gli permettono di interagire durante l'esplorazione con particolari elementi dello scenario, ad esempio quelli con "Super Forza" potranno tornarvi utili per spostare un masso mentre quelli con padronanza del fuoco potrebbero aiutarvi a bruciare un albero che vi blocca la strada, questo si traduce anche in una costante voglia di ritornare nelle vecchie mappe una volta trovati dei Gladius con i giusti requisiti per aggirare un determinato ostacolo che prima non potevate rimuovere, ed è anche per questo se in una zona iniziale potete trovare nemici di livello 80 o superiore. asd
Un ENORME passo avanti invece lo possiamo vedere nelle missioni secondarie, se quelle del primo Xenoblade erano semplicemente delle noiose fetch quest generiche qui invece ne abbiamo di eccezionali, spesso con mini-trame interessanti, boss unici e cutscene apposite, alcune che addirittura si sviluppano in vere e proprie saghe parallele(come quella della Brionac) ed altre che arrivano perfino ad offrire scelte multiple. Sono diverse poi quelle fatte apposta per spingerti a cercare luoghi segreti o per farti scoprire come ottenere una determinata risorsa rara o magari ancora per spiegarti una qualche meccanica di gioco, inoltre ogni Gladius raro ha la propria quest personale che permette di approfondirne il carattere e le peculiarità, permettendoci così di conoscere meglio i nostri compagni di battaglia.
Ed anche per questo paragrafo mi fermo qui, ho volontariamente tralasciato molte componenti come lo sviluppo delle città, l'acquisto dei negozi, la banda di mercenari o le varie attività minori come Tiger!Tiger! così da lasciarvi il piacere di andare a scoprirle piano piano.

Se si ripensa al primo trailer di Xenoblade Chronicles 2 è facile ricordare quale fosse la prima critica posta verso quei due minuti di filmato: il character design. Sin da subito si poteva notare il distacco stilistico rispetto al passato, con una tendenza molto marcata verso uno stile più moderno ma decisamente meno ricercato. Il designer Masatsugu Saito benché abbia una caratterizzazione dei volti eccessivamente anime-like, non ha neanche svolto un compito terribile ed alcuni personaggi, ad esclusione del protagonista, sono anche apprezzabili ed in generale si nota la sua passata esperienza con lo sci-fi(benché sia eccessivamente derivativo verso alcuni suoi vecchi lavori, in primis Expelled from Paradise), ed essendoci stavolta una vera e propria eroina c'era effettivamente bisogno di un designer in grado di creare dei personaggi femminili molto più appetibili alla massa, anche se personalmente preferivo il lavoro di Norihiro Takami, la mano dietro i personaggi del primo capitolo(che tra l'altro penso ne abbia curato anche alcuni tra quelli secondari del 2). Gli antagonisti invece sono stati disegnati da nientepopodimeno che...Tetsuya Nomura, la mente e la matita dietro la serie di Kingdom Hearts! Infatti non tutti sanno che Nomura e Takahashi(writer e director dei vari Xeno) si conoscono da decenni ed in passato c'era già stata occasione per collaborare durante lo sviluppo di Xenogears, solo che Nomura venne poi assegnato per lavorare a Final Fantasy VII e quindi non se ne fece più nulla, e dopo anni ed anni finalmente sono riusciti a coronare questo loro piccolo desiderio. <3
Sul design c'è poco da dire, stiamo parlando di colui che ha disegnato personaggi del calibro di Axel o Cloud quindi il risultato è scontato: gli antagonisti sono semplicemente magnifici e sprizzano carisma da tutti i pori anche solo guardandoli, peccato solo che abbiano completamente un altro stile rispetto a quello dei personaggi di Saito finendo per non sposarsi molto bene tra di loro. I gladius rari invece sono stati disegnati ognuno da una "guest star" diversa, alcuni sono disegnatori già conosciuti nel mondo videoludico mentre altri sono mangaka, animatori o anche illustratori di ogni tipo, stiamo comunque parlando di gente di un certo calibro come Yusuke Kozaki, Hideo Minaba o Soraya Saga(moglie di Takahashi).
Comunque il comparto estetico in generale è di assoluto valore, la direzione artistica è ispirata e riuscitissima soprattutto nelle ambientazioni, il mondo di Alrest l'ho preferito perfino a quello di Mechonis e Bionis, ogni titano è perfettamente caratterizzato nel proprio biotopo e le varie città sono sempre uno spettacolo per gli occhi, grazie anche alla massiccia presenza di NPC che le rendono molto più vivide e reali. E' evidente poi il miglioramento tecnico di Monolith Soft, dai modelli alle animazioni fino agli effetti di illuminazione e motion blur che spettacolarizzano i combattimenti tutto è un passo avanti rispetto al passato, l'engine di Xenoblade X è stato ripreso e migliorato fino ad eliminare gran parte delle asprezze derivate dalla loro poca esperienza durante lo sviluppo del loro primo gioco in alta definizione.
Che sia la gilda dell'Argentum o le verdeggianti terre del Gormott, che stiate esplorando le piane aride del Mor Ardain o quelle gelate del Tantal, che vi stiate districando tra le varie isole dell'arcipelago di Leftheria o che stiate passeggiando tranquillamente nel sacro Praetorium, troverete sempre dei scorci mozzafiato che vi faranno fermare un attimo ad ammirarli in religioso silenzio come potrebbe accadere davanti ad un quadro di particolare bellezza.

E adesso...la colonna sonora.
A comporre le tracce musicali del gioco sono stati ripresi diversi autori tra quelli che lavorarono al primo capitolo come gli ACE, Kenji Hiramatsu(che ai tempi di Xenoblade Chronicles erano un unico trio chiamato ACE+), Manami Kiyota e Yasunori Mitsuda, mentre Yoko Shimomura purtroppo era probabilmente troppo impegnata con altri lavori per partecipare anche al sequel, ma nonostante l'assenza di quest'ultima e di qualche altro compositore del primo Xenoblade la colonna sonora finale è comunque risultata essere più corposa, con circa 120 tracce contro le neanche 100 del lavoro precedente, ma attenzione: in questo caso la quantità non va assolutamente a scapito della qualità!
Infatti la OST di Xenoblade Chronicles 2 è semplicemente uno dei vertici musicali più alti mai visti in un videogioco, riesce ad essere originalissima ed unica nonostante ci tenga particolarmente a far sentire che è la colonna sonora di uno Xenoblade Chronicles, omaggiando il passato inserendo sonorità, riff, note o anche solo titoli che riportino la mente ai vecchi tempi, una sorta di autoreferenzialità che non scade mai nel riciclo o nella mancanza di idee. Per fare un esempio: Counterrattack è palesemente una nuova versione di Engage the enemy e viene infatti usata nello stesso identico modo nella cutscene, così come il tema del Gormott aiuta a ricreare lo stesso feeling di quando nel vecchio Xenoblade ci si affaccia per la prima volta sulla piana di Gaur. Complimenti vivissimi anche a Jen Bird, la voce dietro le bellissime tracce cantate tra cui quella del finale, che tra l'altro dà il titolo a questa recensione.
Ed a proposito di voci...il doppiaggio. Non mi capacito di come si sia potuto effettuare un voice acting inglese così pessimo per un titolo curato così attentamente, il problema non riguarda solo le prestazioni a dir poco penose di alcuni attori, ma anche la direzione del doppiaggio stesso che non è riuscita ad azzeccare mezzo doppiatore per il personaggio che gli è stato fatto interpretare: ci si ritrova con ragazzini di 15/16 anni che hanno voci da uomini nerboruti e personaggi come Akhos dei quali viene completamente stravolta tonalità e cadenza intaccandone la stessa caratterizzazione, e giustamente al protagonista che non fa altro che urlare viene affibbiato un doppiatore che non riesce evidentemente a farlo senza sembrare ridicolo all'inverosimile. Qualche personaggio come Malos si salva pure, ma non è assolutamente abbastanza per risollevare un disastro simile. Fortunatamente, sull'eshop potete scaricare il dub giapponese che vi consiglio senza pensarci due volte visto che è decisamente su un altro pianeta rispetto a quello inglese, anche se dovrete abituarvi alle differenze riguardo i nomi pronunciati e quelli effettivamente presenti nei sottotitoli.
Infatti dovete sapere che il gioco è stato pesantemente modificato durante la localizzazione, cambiando quasi tutti i nomi dei personaggi e di alcuni luoghi senza però censurare quasi nulla(nonostante ad esempio per altri giochi Nintendo abbia coperto ragazze anche più vestite, basti pensare a Tokyo Mirage Sessions oppure a Bravely Second). E benché a molti abbia fatto storcere il naso, io invece l'ho trovata una scelta sensata e l'ho personalmente gradita, Alrest non è certo Tokyo quindi non vedo il senso secondo il quale quasi ogni personaggio avesse un nome giapponese quando anche nel primo capitolo non era affatto così. Ed essendo i nomi spesso derivati da qualcosa che avesse a che fare col personaggio in questione è bastato trasporli in occidentale, Homura vuol dire "fiamma"? Allora rinominiamola Pyra, Hana significa "fiore"? Allora facciamola diventare Poppi(storpiatura di Poppy, cioè papavero) e Byakko è chiamato così in riferimento alla folkloristica tigre bianca dell'ovest della cultura cinese? E allora vada per Dromarch, in riferimento al mastino Dormarch della mitologia gallese. Magari in alcuni punti sono stati fin troppo esagerati, visto che cambiare un personaggio da Laura a Lora o le terminologie Driver e Blade in Ductor e Gladius non è che fosse strettamente necessario, ma nonostante questo il lavoro di adattamento è stato comunque utile e giustificato.

Prima di chiudere però bisogna fare un piccolo accenno alla modalità portatile del gioco, che è fatta semplicemente male. Per me che ho iniziato il gioco in modalità docked ed ho provato quella mobile dopo qualche ora il passaggio è stato spaesante, posso capire un calo di dettaglio e magari anche delle prestazioni leggermente peggiori, ma arrivare a livelli in cui la risoluzione non sfiora mai l'HD ma anzi, scende addirittura sotto l'SD è imbarazzante. Poi il gioco in sé ha qualche problemino tecnico qua e là come un leggero pop-up, dei caricamenti delle texture spesso lenti dopo un fast travel e sporadici cali di frame rate nelle zone più caotiche o durante alcuni combattimenti.
Perlomeno sembra che per adesso Nintendo e Monolith abbiano intenzione di supportare per bene il gioco tramite patch risolutive e piccole aggiunte come il new game +, quindi i vari problemi che ho elencato potrebbero facilmente essere rimossi in futuro.
Comunque il titolo guadagna moltissimo dalla sua natura ibrida, io ad esempio l'ho affrontato in modalità docked quando volevo andare avanti con la trama e godermi le cutscene mentre molto spesso durante l'esplorazione o il farming ho preferito accomodarmi in portatilità, ed ho gradito particolarmente la possibilità di rivedere i filmati così da poterli riosservare in una definizione maggiore se magari li si è visti in modalità undocked.

In conclusione non posso fare altro che consigliare vivamente Xenoblade Chronicles 2 a tutti i possessori di Nintendo Switch, mentre chi non ce l'ha potrebbe avere appena trovato un motivo più che sufficiente per comprarla, anche per me è stata una delle ragioni principali ed infatti è il gioco con cui ho inaugurato la console. asd
Un grande applauso quindi a Monolith Soft, che con meno di metà team a disposizione è riuscita comunque a confezionare un jrpg spettacolare e pieno di contenuti senza tradire le proprie origini ma bensì migliorando dai propri errori e rafforzando le proprie eccellenze, e la recente notizia del superamento del milione di copie vendute direi che è il premio perfetto per l'impegno che hanno dedicato allo sviluppo di questo piccolo capolavoro. <3
E visto che ho tirato fuori un wall of text esagerato ecco una bella lista di pro e contro per tutti i signori tl;dr rotfl

PRO:

+ Splendidamente esagerato e scenografico, quasi teatrale.
+ Lo stesso ottimo battle system del primo capitolo, con qualche utile aggiunta e miglioria come il sistema di Ductor e Gladius.
+ Un mondo gigantesco e curato in ogni minimo dettaglio che è una goduria da esplorare.
+ Narrazione coinvolgente e background narrativo ben costruito.
+ Un cast carismatico al quale è facile affezionarsi...
+ La direzione artistica è ispiratissima ed Il character design di Nomura è sempre magnifico...
+ Lavoro magistrale sulla colonna sonora.
+ Sensati adattamenti in fase di localizzazione e niente censure.
+ Ottimo il doppiaggio giapponese...
+ Sub quest di altissimo livello
+ Pieno di contenuti ed attività secondarie, mi è durato quasi 200 ore. asd
+ Classico supporto post lancio di Nintendo che continua ad aggiungere roba su roba in modo completamente gratuito

CONTRO:

- La storia presenta qualche cliché evitabile ed alcune idee riciclate dal vecchio Xenoblade.
- ...Ma non tutti i personaggi vengono sviluppati a dovere ed alcuni ci mettono fin troppo ad esprimersi.
- ...Ma si fonde male con quello più mediocre di Saito.
- Le prime ore possono essere un po' spaesanti.
- Il finale difficilmente piacerà a tutti.
- ...Quello inglese invece è terrificante.
- Modalità portatile fatta male e qualche problemino tecnico qua e là