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Matthews

ha scritto una recensione su The Last of Us Part II

Cover The Last of Us Part II per PS4

Potremmo definirlo quasi il canto del cigno di PS4, The Last of Us Parte 2 era chiamato a portare avanti gli avvenimenti del primo, con un carico di aspettative non indifferente, ci sarà riuscito?
Le vicende ci portano avanti di 4 anni rispetto al primo titolo, Ellie è ormai 18enne e vive con Joel a Jackson, in un mondo ancora martoriato dall’epidemia, ma che cerca di riprendersi piano piano. Non saranno tutte rose e fiori, perchè gli avvenimenti del primo capitolo avranno conseguenze importanti per lo sviluppo della trama, con Ellie costretta a partire per Seattle in compagnia dell’amica Dina, mi fermo qua per evitare di rivelare troppo. Posso però fare un commento sulla durata del gioco, terminabile indicativamente in 25-30 ore, durata complessivamente corretta per quanto viene offerto, anche se in alcune fasi si ha la sensazione di brodo allungato, ma molto lieve.
Ho apprezzato molto la varietà di paesaggi e contesti in cui ci siamo arrivati a trovare, complice senza dubbio la durata del gioco, che ci permette di passare, il tutto in livelli sandbox, tra scenari simili al primo capitolo (un esempio Seattle) a scenari totalmente inediti, così come diversa è la percezione che si ha all’interno del gioco. La percezione diversa è dovuta alla minaccia principale del gioco, in questo caso non si ha tanto il timore per gli infetti (ormai facenti parte della quotidianità dei protagonisti), quanto più per la minaccia umana, ormai completamente impazzita dopo 20 anni di epidemia, che l’hanno portata ad una violenza nascosta.
Il gameplay riprende per forza di cose il capitolo precedente, seppur con qualche aggiustamento e piccola aggiunta come alcune armi e la possibilità di sdraiarsi a terra e nascondersi nell’erba alta.
Da un punto di vista di comparto grafico siamo a livelli veramente alti, come Naughty Dog ci ha abituato. Si tratta di una delle grafiche migliori mai portate su PS4, anche se ha qualche titolo davanti a sè. Di altrettanto ottimo livello anche il comparto audio, con un doppiaggio veramente ben fatto e un’espressività dei volti veramente ottima.
Nel complesso si tratta di un’opera di grande livello, con una trama che riesce comunque ad attestarsi su ottimi livelli, anche grazie al suo essere volutamente forte e non sempre ci troveremo d’accordo con il suo sviluppo. Vengono utilizzate anche scene molto più forti e crude rispetto al precedente titolo, lasciandoci anche un po’ così dopo averle viste, ma che riescono perfettamente nel loro intento di darci un impatto visivo ed emotivo tipico di The Last of Us. In conclusione, aspettative confermate? Sì

Matthews

ha scritto una recensione su Just Cause 4

Cover Just Cause 4 per PC

Epic Games ha deciso di regalarlo gratuitamente su PC, tutto convinto decido di giocarlo e… non siamo andati propriamente d’accordo. La mia esperienza con JC si compone solamente del terzo e del quarto capitolo ed è caratterizzata da un rapporto di amore e odio. Parliamo quindi di Just Cause 4. Il gioco ci porta sempre nei panni di Rico Rodriguez, stavolta alla ricerca di tracce sul suo passato nell’isola di Solis. Trama che prova a portare qualcosa in più alla serie, con anche riferimenti relativi al terzo capitolo, ma che risulta eccessivamente diluita dalle troppe missioni secondarie necessarie per sbloccare le quest principali, peraltro troppo ripetitive. Ne segue un disinteressamento progressivo man mano che si procede nel corso della storia, personalmente parlando. Il gameplay prende piena ispirazione dal capitolo precedente, pertanto risulta caciarone e a tratti molto divertente nelle combinazioni tra rampino e ambiente. Molto più fastidiose le hit subite da Rico, che di fatto lo fanno rotolare per una media di 5 secondi senza che noi possiamo fare niente, rendendo il gameplay più incasinato che frenetico. In aggiunta ho trovato le ambientazioni di Solis molto più brutte di quelle di Medici, con le città che sembravano la brutta copia di quelle viste nel capitolo precedente. In tutto questo viene ad aggiungersi un sistema di guida per i veicoli terrestri fatto veramente male, con una sensibilità dello sterzo degna di un autoarticolato anche quando si guida un’utilitaria. Per quanto riguarda il comparto tecnico mi risulta difficile valutare la componente grafica non avendo un PC di primissima fascia, ma sembra comunque di buon livello. Per quel che concerne il comparto audio è fatto tutto sommato bene, seppur con qualche bug presente in alcuni dialoghi.
PRO:
-SENSO DI LIBERTA’: uno dei pregi di Just Cause è senza alcun dubbio il senso di libertà che ci da girare per la mappa, con la possibilità di fare qualsiasi cosa
CONTRO:
-TROPPA CONFUSIONE: sembra fin di andare incontro a dei bug di gioco in certe situazioni di combattimento, come se il gioco non fosse in grado di gestire il flusso di nemici che ci verranno incontro
-COPIA SBIADITA DI JC3: è una sensazione che non riesco a levarmi di dosso, sembra che gli sviluppatori abbiano preso una copia di Just Cause 3 e abbiano tolto parte della cura delle ambientazioni
-RIPETITIVO: troppo, troppo ripetitivo. Le missioni secondarie per la conquista delle regioni (peraltro necessarie per proseguire nella quest principale) sono sempre delle solite 3 tipologie risultando veramente noiose

Matthews

ha scritto una recensione su Spec Ops: The Line

Cover Spec Ops: The Line per PC

Non mi perdo in chiacchiere, dei recuperi da quarantena questo Spec Ops è sicuramente il migliore che mi sia ritrovato a giocare. Partiamo dalla trama, senza alcun dubbio l’elemento più interessante e cardine fondamentale. Si tratta di un rifacimento di Heart of Darkness di Joseph Conrad, vestiremo i panni del capitano Martin Walker e saremo in missione per cercare di evacuare Dubai a causa di una grande tempesta di sabbia. In tutto ciò dovremo cercare di recuperare anche il colonnello Konrad e lo squadrone del 33°. Sembra un plot abbastanza banale e già visto in moltissimi Call of Duty per esempio, ma vi assicuro che la trama saprà stupirvi in tutte le sue sfaccettature e vi dirò di più: è decisamente complicata da capire e solo chi ha letto il romanzo di Conrad potrà coglierne i significati. Tra questi sono presenti l’orrore e la follia che la guerra porta nella mente degli uomini, così come la sete di potere, il tutto pensato per far riflettere intensamente il giocatore: promossa. Per quanto riguarda il gameplay ci troviamo di fronte ad un TPS in stile Gears, molto divertente e ben fatto. L’armamentario è limitato, ma avremo comunque la possibilità di cambiare le 2 armi che utilizzeremo con quelle presenti nel corso del gioco. Saremo per la stragrande maggioranza del tempo in 3, perciò sarà possibile comandare la propria piccola squadra chiedendo di eliminare un nemico o un altro. Tra gli aspetti che ho trovato ma che mi son sembrati limitati la possibilità di eseguire delle scelte nel corso della trama: troppo poco incisive ai fini della storia, abbandonate fondamentalmente a sé stesse. Per quanto riguarda la modalità multiplayer non l’ho trovata sicuramente all’altezza della trama in singolo, fa il suo ma è facile stancarsene presto. Per quanto riguarda il lato grafico non ci troviamo di fronte ad un brutto gioco, considerando che si tratta di un gioco del 2012 e che le impostazioni selezionate non erano al massimo. Piccola critica devo farla al doppiaggio, non è sicuramente fatto male, ma in alcuni dialoghi mi è sembrato leggermente “robotico” quando il tono ideale nella situazione era un altro. Segnalo la difficoltà a collegare un controller al PC, non essendoci riuscito mi sono ritrovato a giocarlo con mouse e tastiera. E’ sicuramente godibile in questa maniera, soprattutto per quanto riguarda la componente shooting, al contrario l’azione è sicuramente più indicata per l’utilizzo con controller.

PRO:
-TRAMA: è sicuramente la colonna portante del gioco. Non si tratta di un racconto banale al contrario di quanto la tipologia di gioco possa far sembrare. Non per tutti.
-DIVERTENTE: è indubbiamente un gioco molto godibile e divertente, che si lascia giocare per tutte le sue 8 ore di campagna. Ben fatto.

CONTRO:
-NO GAMEPAD: ho letto in rete che alcuni utenti sono stati in grado di utilizzarlo aggiornando i driver. Ma ho voluto provare il gioco così come mi si presentava e questi sono i fatti.
-DOPPIAGGIO ALCUNE VOLTE NON IRRESTIBILE: in alcuni dialoghi come detto sarebbe stato necessario un doppiaggio un filo meno robotico, si tratta comunque di casi unici.

Matthews

ha scritto una recensione su Rayman Legends

Cover Rayman Legends per PC

Altra recensione oggi, parliamo di Rayman Legends: platform 2d di Ubisoft uscito ormai nel 2013. Il gioco è per forza di cose molto simile al predecessore Origins, ma il comparto grafico fa un notevole balzo in avanti presentando ambientazioni molto colorate e gradevoli alla vista. I primi livelli sono un tripudio unico di colori, la saturazione è volutamente alta per enfatizzare le ambientazioni, riuscendo senza alcun dubbio nell’intento. La trama di gioco è molto semplice: salvare i teen nei vari mondi di gioco e sbloccarne di nuovi fino ad arrivare al termine degli stessi. Si tratta di un pretesto per portarci avanti nei vari mondi, ma possiamo accettarlo tranquillamente, perchè il gioco si lascia giocare tranquillamente e saremo stimolati a superare noi stessi per portarlo a termine. Passiamo quindi al lato del gameplay, dove a mio parere troviamo gioie e dolori. Gioie perchè nei livelli 2d le interazioni con l’ambiente sono estremamente gradevoli ed appaganti, i quali sono peraltro molto vari e differenziati tra loro e non risultano ripetitivi. Dolori perchè a volte sembra che il gioco vada in conflitto con i comandi del controller, per altro non facilmente configurabili nelle impostazioni. Mi è quindi successo di fallire il superamento di alcuni livelli a causa di un comando compreso male dal gioco, risultando quindi a tratti molto frustrante. In generale si tratta comunque di un gioco molto vario, nel quale sono presenti anche sfide online, il calcetto e la possibilità di sbloccare e rigiocare i livelli presenti in Rayman Origins. Vi consiglio di giocarlo a piccole dosi, in questo modo ottimizzerete e godrete dell’esperienza di gioco al massimo.

PRO:

-MONDI DI GIOCO: si tratta di un platform estremamente gradevole alla vista, con livelli che risultano essere appaganti quando il controller decide di dare una mano

-MOLTO VARIO: probabilmente il maggiore punto di forza del gioco, infatti non ci ritroviamo di fronte a molti livelli tutti uguali tra loro. E’ percepibile una grande varietà che non arriva a stancare

CONTRO:

-DIFFICOLTA’ CON IL CONTROLLER: premetto che non sono un giocatore PC, ma non mi aspettavo certo le difficoltà che ho riscontrato con questo gioco. In altri giochi mi è stato sufficiente collegare il cavo e non ho più avuto alcun problema, cosa che sto invece riscontrando qui.

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