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Condemned 2 [recensione]

Tornano le vicende del detective Ethan Thomas

Facendo una sintesi sintetica del gioco, mi è piaciuto abbastanza all’inizio per poi non vedere l’ora di finirlo – una volta arrivata un bel po’ avanti nella storia – ma più che per la curiosità di vedere cosa succedesse, perché mi aveva cominciato un po’ ad annoiare (qui faccio un mea culpa, non è che abbia perfettamente capito tutti i passaggi della storia, forse anche per il fatto che magari, per avere una completezza più a 360 gradi, avrei dovuto giocarmi il primo capitolo su PC).



La cosa che più colpisce di questo gioco è la modalità del gameplay che è in prima persona, ma che si discosta da quello che è un comune FPS, in quanto le armi a nostra disposizione risultano essere di base i nostri pugni destro e sinistro e oggetti di fortuna (che sono molto, ma molto vari e anche ‘in linea’ con le locations che andremo a visitare) recuperabili un po’ da per tutto nei vari ambienti, con la possibilità di ‘metterle a confronto’ tramite una finestrella che verrà visualizzata nello schermo che ci metterà al corrente della portata dell’arma, della potenza, della velocità e della condizione rispetto all’arma che in quel momento stringiamo tra le mani (confronto che si attuerà tramite dei + e dei -). Ma il gioco ci mette a disposizione anche delle armi da fuoco, che sono però reperibili in misura molto minore e con munizioni che dire scarse è poco e che (a mio modesto parere) il più delle volte costituiscono solo un grande impiccio, considerando il fatto che la maggior parte dei nemici che incontreremo nella storia ci si sferreranno letteralmente contro (alcuni anche in modo abbastanza repentina), dandoci non poche noie con il sistema di mira.
Già, perché ad ogni colpo che riceveremo la nostra visuale subisce per così dire l’onda d’urto, il che rende anche più realistico il tutto.



Altra cosa che colpisce di questo titolo sono gli ambienti studiati nei particolari, alcuni decisamente disturbanti e altri che daranno un bel senso di “stretto” e l’ottimo gioco di luci ed ombre. Consideriamo poi che il tutto lo andremo ad unire agli effetti sonori che donano al gioco un perenne stato di allerta e quasi mai un calo di tensione nel proseguire.



Per me che ho mancato di terminare il primo capitolo, la storia son riuscita sì a seguirla, ma – nonostante risulta molto lineare – non è che abbia compreso fino in fondo tutti i passaggi. Ad ogni modo, dove non ci è possibile avere informazioni di quello che sta succedendo in città da persone con cui siamo in contatto diretto, ci penseranno televisioni e radio, con cui potremmo interagire sintonizzandoci sulle frequenze che ci permettono di avere info dall’esterno tramite il TG.



Oltre alle fasi di combattimento e (poca) esplorazione, ci troveremo nella condizione di dover studiare l’ambiente per fare delle indagini, scegliendo di volta in volta le deduzioni giuste (che andranno poi ad influire sul punteggio di fine capitolo), aiutati sia dal nostro intuito nello studiare il territorio e sia da oggetti che avremmo in dotazione, quali lampada UV e macchina fotografica, con cui ci toccherà mettere al meglio a fuoco l’immagine per poter realizzare foto il più possibile nitide (anche questo influirà sul punteggio finale, così come il numero di radio/televisori che ascolteremo). E qui devo dire che potevano arricchire maggiormente il comparto investigazione, poiché mi è parso che quest’ultimo va perdendosi man mano che si va avanti, nel senso che le deduzioni che dovremmo avere sono quasi tutte a portata di mano, senza dover più di tanto scervellarci ad investigare, appunto.



In più, il gioco offre fasi di stealth (davvero pochissime, ma che comunque non avremmo modo di farlo per bene dato che manca un comando per nascondersi o accucciarsi – o forse non lo trovavo io ù.ù) e anche fasi di fuga, dove nessun’arma può salvarci da ciò che ci insegue (BUH!).



In sostanza il gioco mi è piaciuto da subito e oggettivamente non porta a stancare il giocatore per la monotonia (forse qualche giramento delle palle degli occhi quando ci troveremo a dover affrontare più di un nemico alla volta e riceveremo tanti di quei cazzotti che la visuale rimbalzerà a destra e sinistra), in quanto gli ambienti sono vari e davvero ben fatti, così come le armi di fortuna che risultano essere davvero di una vasta gamma. Ripeto che a me verso la fine ha cominciato ad 'annoiare' più per il fatto che, man mano che andavo avanti, mi rendevo conto che avrei fatto bene a seguire la cronologia dei due capitoli

pubblicato alle 10:08 del 16/04/2012