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Nigomonster
Cover Shin Megami Tensei Persona per PSP

Continuiamo la mia scalata di recupero per dare impressioni abbastanza veloci sui titoli che ho giocato negli ultimi mesi. Ed è il turno di Shin Megami Tensei: Persona.

Lo spin-off che sarebbe diventato a breve una serie a se stante, ha avuto i suoi primi passi su Playstation, ma nello specifico ho giocato la versione PSP, che vanta una traduzione più fedele all'originale ed una soundtrack con uno stile musicale più in linea con i futuri capitoli della serie (nonostante lo stile della soundtrack del rilascio originale non fosse male).

Il primo Persona è ambientato nella città di Mikage, dove dei comuni studenti prendono parte ad un rito esoterico come prova di coraggio. Questo rito sbloccherà in loro il potere di evocare i propri Persona, delle entità spirituali che funzionano come estensione del loro io, che li aiuteranno nel momento del bisogno.

Quando infatti il gruppo di ragazzi va a visitare Maki, una loro compagna di classe, costretta al letto d'ospedale a causa di una malattia, un macabro esperimento inizia a distorcere la realtà stessa, trasformando i locali della città in enormi dungeon pieni di demoni. Il protagonista e i suoi amici dovranno scoprire cosa c'è dietro a questa improvvisa invasione di demoni, usando i loro Persona e acquisendone di nuovi stringendo dei patti con i demoni disposti a condividere il loro potere.

La veste grafica di questa versione PSP di Persona è fedele alla release su Playstation, alternando fasi di esplorazione in prima persona a battaglie che fanno uso di una visuale isometrica e sprite in 2d. Le prime non hanno una veste grafica spettacolare, limitandosi a dare dei labirinti da esplorare al giocatore che hanno giusto un layout e texture diverse a differenziare gli ambienti.

Molto più affascinanti sono invece le battaglie in 2D che utilizzano piccoli sprite a due dimensioni posti su una griglia che attaccano a turno. Le animazioni sono molto semplici, ma riescono ad avere quel fascino di 'vecchio' che tanto mi attrae quando gioco titoli di una certa età. Di sicuro c'erano giochi con una veste bidimensionale migliore anche ai tempi, ma in qualche modo questo stile grafico mi conquista anche per i design dei demoni e dei Persona, che si alternano tra design dall'aspetto bislacco, altri dall'aspetto minaccioso e altri che vanno direttamente sul blasfemo e grottesco. L'aspetto del boss finale in particolare mi ha fatto sentire un brivido di disgusto a primo impatto.

Il gameplay è quello di un RPG a turni classico, ma con qualche chicca in più. Essendo il campo di combattimento diviso in una griglia a scacchiera, il giocatore potrà decidere come gestire le posizioni dei membri del proprio team, il che dipenderà dalla strategia che intenderà adottare a seconda di ogni personaggio, visto che ogni singolo attacco, fisico o magico che sia, avrà una certa portata e potrà quindi attaccare entro una vasta area o un singolo nemico di fronte a lui, per esempio.

Anche il sistema di attacco è decisamente interessante. Ogni personaggio potrà usare un'arma da mischia e una da fuoco, oltre che poter utilizzare il proprio Persona, il che sarà legato ad un certo elemento e potrà crescere di livello insieme al personaggio, andando ad imparare nuove tecniche di diverso tipo.

Se poi consideriamo il fatto che si potranno ottenere Persona in più tramite la fusione di carte ottenute cercando di persuadere i demoni nemici, allora potrete capire come le possibilità strategiche di questo sistema di combattimento sono vaste e complesse. La gioia di ogni fan del genere insomma!

Le sbavature del gioco sono dovute più all'età in cui il gioco è uscito. Alcune soluzioni sono più criptiche di quel che potrebbero essere, e l'aumento di difficoltà verso l'ultima parte del gioco (soprattutto se si vuole raggiungere il vero finale, cosa che sarà decisa da alcune scelte intraprese dal giocatore stesso), potrebbero forzare a sezione di grinding estese, cosa che può comprensibilmente dare fastidio ad alcuni giocatori.

Alternandosi tra esplorazione dei dungeon e battaglie contro nemici e boss, il gioco scorre abbastanza bene a livello di ritmo, offrendo tra l'altro la scelta tra due filoni di storia completamente diversi: uno principale che andrà ad indagare la natura dell'invasione di demoni ed uno secondario che esplorerà uno dei più grandi misteri della scuola dei protagonisti. Quest'ultimo è infinitamente più difficile della storia principale ed è consigliato solo a giocatori più esperti, visto che aggiunge anche un tempo limite all'esplorazione dei dungeon.

La storia principale di per se è abbastanza tranquilla, niente di assolutamente imprevedibile e, a detta di molti fan, è in generale la trama più sottotono della serie, anche se ha un paio di risvolti interessanti al suo interno.

La soundtrack della versione PSP è curata dallo stesso compositore di Persona 3, che alterna brani atmosferici dai toni cupi a vere e proprie canzoni cantate, soprattutto per le battaglie. Lo stile potrebbe non essere per tutti, ma io l'ho trovato veramente coinvolgente ed orecchiabile!

Insomma, il primo Persona mostrava ancora molti elementi della serie originale, soprattutto a livello di toni ed era un esperimento interessante ai tempi, che oggi, nonostante il suo sapore "vecchio" risulta comunque un titolo affascinante soprattutto per chi è curioso su come la serie ha mosso i suoi primi passi. Magari dategli un'occhiata, ma attenzione...Il gioco non scherzerà affatto!

8

Voto assegnato da Nigomonster
Media utenti: 8.3 · Recensioni della critica: 8.1