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Nigomonster

ha scritto una recensione su Final Fantasy IV (2008)

Cover Final Fantasy IV (2008) per DS

Continua la mia lenta ma inesorabile avventura per recuperare le mie impressioni su giochi finiti negli ultimi mesi.

Oggi è il turno di Final Fantasy IV, parte della mia scalata per giocare tutti i principali titoli della serie a partire dal primo.

L'uscita originale di Final Fantasy IV rappresenta un punto di svolta per la serie, che inizia ad avere una narrativa molto più presente rispetto alla trilogia NES e un vero e proprio sviluppo dei personaggi principali e soprattutto del protagonista.

L'incipit ci mette al comando di Cecil, un cavaliere nero a capo delle Red Wings del regno di Baron che, dopo aver compiuto un massacro e aver confiscato il cristallo di un altro regno pacifico inizia a soffrire di enormi sensi di colpa, chiedendosi come mai il proprio re, per lui una figura paterna, sia diventato così violento ultimamente.

Dopo aver espresso i suoi dubbi al suo sovrano, Cecil viene spogliato del suo ruolo di comandante e mandato in missione per consegnare un medaglione al villaggio di Mist. Presto Cecil deciderà di staccarsi dal regno di Baron e prevenire che il suo ex re e il nuovo comandante dei Red Wings, Golbez, riescano ad ottenere il resto dei cristalli elementali sparsi per il mondo, iniziando un'avventura di redenzione che deciderà il fato del mondo.

Essendo un remake per DS di un titolo Super Nintendo, naturalmente il gioco fa uso di modelli poligonali molto rudimentali, eppure l'abilità degli sviluppatori Square ha fatto in modo che, nonostante i limiti tecnici del sistema, il gioco risulti comunque piacevole agli occhi, soprattutto per quanto riguarda i modelli dei nemici, che emulano in modo alquanto fedele i dettagliati sprite del gioco originale, mentre i modelli dei personaggi principali risultano più semplici, sfruttando comunque bene i limiti del sistema andando per uno stile artistico molto minimale, che beneficia la natura low-poly del gioco.

Il gameplay è prettamente il classico RPG a turni, ma con una marcia in più grazie ad un sistema di barre che scorrono in tempo reale seguendo le statistiche di velocità dei diversi personaggi, assegnando loro un nuovo turno d'azione una volta caricata completamente. Mentre attacco e difesa semplici saranno eseguiti all'istante, magie e altre tecniche più complesse avranno bisogno di un certo tempo di carica, a seconda della loro potenza.

Tutto questo rende le battaglie a turni sorprendentemente frenetiche, spingendo il giocatore a dover gestire bene i tempi e l'ordine d'attacco del proprio party. La grande varietà di personaggi che il giocatore si troverà a controllare nel proprio party a giro va anche ad incoraggiare un buon senso di adattamento alla situazione, visto che Cecil sarà il solo e unico personaggio fisso del gioco, mentre il resto del cast continuerà a cambiare a seconda degli eventi del gioco.

L'esplorazione dei diversi dungeon è anche incoraggiata tramite un sistema di ricompense che verranno consegnate al giocatore se riuscirà a completare al 100% ogni singola area delle locazioni al chiuso, cosa che spinge a rischiare per poter ottenere una buona dose di strumenti utili in battaglia o per curare i propri personaggi.

La difficoltà del gioco è ben bilanciata per la maggior parte del tempo, anche se verso la fine i nemici si fanno davvero ostici e si dovrà usare ogni singola conoscenza del sistema, dei personaggi e dei mostri che ci si trova di fronte per sopravvivere alle ultime prove che FF4 ci metterà di fronte. Per fortuna le sessioni di grinding sono relativamente poche e mi sono dovuto fermare giusto una volta prima del dungeon finale per potenziare il mio party.

Una nota d'onore va fatta anche per le battaglie contro i boss, tutte completamente diverse e richiedenti strategie di diverso tipo che vanno dall'alternare specifici tipi di attacchi al potenziare il proprio parti tramite magie specifiche, magari puntando tutto sulla difesa magica o sull'evasione degli attacchi fisici, o sul proteggere il proprio evocatore mentre carica un attacco particolarmente potente ed utile.

La narrativa del gioco al giorno d'oggi appare molto semplice, ma gettò le basi per quel che sarebbero state le trame migliori della serie, dandoci non solo un personaggio principale che, attraverso il suo viaggio di redenzione, apprende di più su se stesso e si evolve, ma un cast di personaggi vario e pieno di personalità che, a seconda degli eventi, entreranno e usciranno a giro nel party di gioco, andando a continuare una narrativa di natura dinamica che è stata sperimentata per la prima volta in Final Fantasy II.

La storia in se è quasi Shakespeariana per il modo romantico e cavalleresco con cui i personaggi si comportano, così come sono gestiti i loro dialoghi e alcuni elementi della trama, che non è poi così prevedibile come possa sembrare e, anzi, riserba delle sorprese che rendono questo mondo fantasy, all'apparenza molto classico, ancor più unico, tramite eventi e risvolti che naturalmente non mi metterò a discutere qui.

La colonna sonora è stata riarrangiata dalla versione originale su SNES, composta ai suoi tempi da Nobuo Uematsu, che come suo solito porta delle melodie piene di carica emotiva, quasi malinconica a tratti (La Theme of Love, per dirvi, è studiata nelle scuole Giapponesi, per quanto è rispettata in ambito musicale), e dei temi di battaglia orecchiabili e memorabili, che vanno dalle note eroiche del tema di battaglia tradizionale alla memorabile sensazione di pericolo che trasmette il tema degli arcidemoni elementali, ormai diventato un brano iconico per i fan di RPG.

Essendo un RPG di stampo classico, naturalmente il suo ritmo non sarà per tutti, ma penso sia innegabile il fascino che un titolo del genere riesce ancora a trasmettere nonostante gli anni sulle spalle. Di sicuro è uno di quei classici che un fan di RPG che si rispetti deve almeno provare una volta nella vita.

9

Voto assegnato da Nigomonster
Media utenti: 8.9 · Recensioni della critica: 9