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Adventures of Mana - recensione

Il 2016 segna importanti anniversari di alcune delle più famose serie di videogiochi, come quelle di Resident Evil e Sonic. In Giappone però si festeggia anche il venticinquesimo anniversario di Mana, saga di RPG creata nel 1991 da Square, che ha ben deciso di festeggiare l'evento proprio con il remake del primo capitolo. Conosciuto nella terra del sol levante come Seiken Densetsu: Final Fantasy Gaiden (e rinominato in Europa con il nome di Mystic Quest due anni dopo), Adventures of Mana è uno spin-off di Final Fantasy uscito su Game Boy che, a differenza della serie inventata da Hironobu Sakaguchi, offre un approccio orientato all'azione.



Le meccaniche RPG rimangono, ma il feeling che trasmette è palesemente quello del classico The Legend Of Zelda (versione NES), solo con una grafica nuova di zecca e alcune gradite aggiunte nell'interfaccia. Per cominciare troviamo tre slot che possono essere usati come scorciatoie per passare da un oggetto all'altro senza dover entrare ogni volta nel menù, e visto che ci troveremo spesso a dover sostituire un'arma o una magia, questa novità diventa decisamente utile.



La versione PlayStation Vita del gioco è la stessa identica uscita a febbraio su iOS e Android e condivide altresì i controlli touch. Sorvolando sulla possibilità di controllare il protagonista anche con il touch screen della console, destreggiarsi tra i menù (ridisegnati per l'occasione, facilita e velocizza tutte le varie operazioni di personalizzazione e di acquisto/vendita, mentre ci troviamo in un negozio).

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9 settembre 2016 alle 10:50