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Criminal Girls 2: Party Favors – Recensione

Playstation Vita non è di certo stata una console fortunata in questi ultimi anni. Partita con il botto grazie a titoli dal nome altisonante quali Uncharted, Wipeout, Killzone e Gravity Rush, nel giro di poco tempo è stata totalmente privata del supporto first party di Sony, che ha lasciato  a sviluppatori esterni il compito di mantenere in vita la sua portatile. Nonostante ad oggi manchino effettivamente molti generi cruciali per poter definire varia la line-up, su Vita troviamo comunque una buona selezione di produzioni indipendenti ed RPG che ben si adattano alla natura portatile della macchina. Ad aggiungersi alla già lunghissima lista di dungeon crawler arriva in questi giorni Criminal Girls 2: Party Favors, che dovrà gareggiare contro numerosi mostri sacri appartenenti al medesimo genere per poter emergere da una massa di titoli fin troppo mediocri e senza il benché minimo carattere.



La premessa narrativa che fa da sfondo alle vicende di Criminal Girls 2 è estremamente intrigante: sette ragazze, dopo la loro morte, si ritrovano all'inferno per crimini che ancora non hanno commesso. Certo, sono delle ragazzacce che hanno perso la retta via da ormai molto tempo, ma l'evento che ha condannato le loro anime all'eterna dannazione di fatto non sussiste ancora. Il compito del protagonista, un rieducatore privo di memoria, sarà quello di guidare le sette donzelle in un viaggio verso la redenzione che, almeno in linea teorica, dovrebbe consentir loro di ritornare in vita prive di quella vena maligna che le ha condotte lì dove ora si trovano. Ad aggiungere pepe al tutto ci pensa un piccolo, grande dettaglio: tra di loro si nasconde anche un Convict, un demone sotto mentite spoglie che sta cercando a sua volta di fuggire dall'Inferno. Ecco quindi che durante il viaggio il sospetto si insinuerà più volte tra il gruppo e anche lo sviluppo di ogni personaggio sarà fortemente influenzato da questa perenne tensione.



Se da un punto di vista narrativo Criminal Girls 2 è certamente interessante, lo stesso non si può dire per quanto riguarda il gameplay vero e proprio. Il titolo si presenta come un classico RPG a turni in cui un party di 4 personaggi deve fronteggiare i nemici che compaiono sullo schermo. Fin qui niente di strano se non fosse per il fatto che i comandi che possono essere impartiti alle ragazze sono estremamente limitati e basati interamente sulla casualità. Ad ogni turno infatti verrà dato modo di scegliere quale dei quattro personaggi far attaccare e la mossa che verrà proposta è appunto scelta casualmente tra quelle disponibili per ogni membro del party. Una scelta assolutamente controproducente dal punto di vista strategico, che risulta ancor più dannosa ai fini del gameplay se si considera lo sbilanciato livello di difficoltà di Party Favors.



Arriviamo però ora al vero e proprio elefante nella stanza: il fanservice. Che Criminal Girls sia una serie che fa del fanservice uno dei suoi principali punti di forza non è certamente un segreto, tuttavia esso è talmente esplicito e radicato all'interno delle dinamiche di gioco da risultare in più frangenti stucchevole. Le nostre ragazzacce dovranno infatti essere istruite, punite, addestrate, motivate (usate il termine che più vi aggrada) per poter ottenere nuove abilità e ciò avverrà tramite pratiche di soft sadomasochismo. Lungi da chi vi scrive far la classica morale sull'estrema sessualizzazione dei personaggi femminili nei titoli di stampo giapponese, quello che invece più “disturba” sono le sembianze talvolta addirittura fanciullesche delle sette protagoniste, che rendono le sessioni S&M molto imbarazzanti e inquietanti. Se aggiungete a ciò una presenza, appunto, costante dell'elemento fanservice otterrete che Criminal Girls 2: Party Favors è un prodotto che risulterà digeribile solo a chi il fanservice lo tollera anche a grandi dosi.



Un vero peccato perché visivamente parlando il titolo si presenta più che bene nonostante la sua ovvia semplicità dettata dal limitato budget. Il motore grafico utilizzato disegna a schermo un dettagliato mondo bidimensionale con visuale a volo d'uccello nel quale colori vibranti e accesi si alternano a palette decisamente più cupe e macabre. Anche la varietà degli ambienti è assai piacevole così come la caratterizzazioni di nemici e personaggi principali, mentre la colonna sonora costituisce un buon sottofondo ad esplorazione e battaglie pur non brillando per originalità o carisma. Lasciano decisamente a desiderare le battaglie, che offrono schermate semi statiche assai scarne e totalmente prive di qualsivoglia dettaglio.



Criminal Girls 2: Party Favors è un titolo dalle grandi potenzialità, purtroppo non sviluppate a dovere. Il comparto narrativo è molto intrigante, così come risultano ben delineati i personaggi che costituiscono il cast del gioco; il battle system estremamente scarno, il livello di difficoltà mal calibrato e l'onnipresente fanservice rovinano però l'esperienza di gioco rendendola a tratti frustrante e noiosa. Non bastano un paio di tette a rendere tutto più dolce insomma, soprattutto se tra una scena pruriginosa e l'altra si trascorre il tempo a far a botte con scontri a turni quasi completamente basati sulla casualità.

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27 settembre 2016 alle 09:20