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Touhou Genso Rondo: Bullet Ballet – Recensione

Famosi tra i più come “quei giochi con settemila milioni di proiettili a schermo nei quali capisci qualcosa solo se sei giapponese” i Bullet Hell hanno da sempre riscosso parecchio successo nel paese del sol levante, accaparrandosi però anche una bella nicchia di appassionati anche in occidente. Ma cosa succede quando questo genere viene fuso al picchiaduro? Avremmo preferito non scoprirlo.



La storia che non c'è



Touhou Genso Rondo: Bullet Ballet è l'ultimo capitolo (uscito nel 2012 per PC ma ora disponibile su PS4) della serie capostipite del genere Bullet Hell:“Touhou Project”. Da sempre questa saga ha sfornato titoli validi e divertenti, ma purtroppo sempre poco accessibili. A nostro avviso però l'inaccessibilità  arriva al suo apice con Touhou Genso Rondo .



La storia del titolo è strettamente collegata alla lore che contraddistingue l'universo creato intorno a tutti i titoli che ormai da 20 anni continuano a essere sfornati senza sosta. Purtroppo però questa storia non viene né spiegata né introdotta in nessun modo. A poco serviranno gli innumerevoli, e a volte fastidiosi, dialoghi tra le protagoniste, che non faranno altro che sprizzare “Giappone kawaii” da ogni poro senza darci nessun indizio sulla storia del titolo.



In poche parole: quello che vedremo non è altro che il gioco del Danmaku, una competizione istituita all'interno di un regno caotico chiamato Gensokyo, al fine di calmare gli animi degli abitanti di questa città.



Potrei schivare qualcosa per favore?



Il gameplay dei Bullet Hell è molto semplice, essendo un sottogenere degli Shoot'em up: l'obbiettivo sarà arrivare da un punto A a un punto B uccidendo montagne di nemici che vi sommergeranno con tantissimi proiettili che seguiranno le traiettorie più fantasiose, uccidendovi molto spesso in un solo colpo.



Il gameplay base è stato ovviamente in parte dimenticato in Genso Rondo, per far spazio a un'anima da picchiaduro. Non vi troverete più in un corridoio che si muoverà automaticamente verso l'alto, bensì in delle arene circolari. All'interno di questi ring sarete faccia a faccia col vostro sfidante e il vostro obbiettivo sarà quello di portare la sua vita a zero. Prevedibilmente però la vittoria non si conquisterà a suon di combo e pugni, ma con proiettili e raggi laser.



I colpi a vostra disposizione saranno per lo più tre: l'attacco base con il quale sparerete molto velocemente una quantità improponibile di proiettili verso il nemico, l'attacco secondario utilizzabile sprecando la barra del meter e che vi consentirà di sparare dei colpi più lenti ma ingombranti su schermo (cambia da personaggio a  personaggio, ma in linea di massima sarà così) e il corpo a corpo, di cui vi parleremo a breve.



Siamo rimasti abbastanza delusi dai combattimenti che questo titolo offre, in quanto non li riteniamo in linea con la filosofia che da sempre contraddistingue la serie: tutto deve essere schivabile con la giusta dose di abilità. In Genso Rondo abbiamo visto molto spesso colpi impossibili da schivare, semplicemente perché occupavano l'intero schermo o lo passavano da parte a parte, evitabili solamente con l'ausilio di alcune abilità che distruggono i proiettili (non sempre disponibili).



Se parliamo di attacchi “a colpo sicuro” non possiamo non citare però il corpo a corpo. Ogni ragazza avrà intorno a se un cerchio di luce, avvicinandosi abbastanza da far entrare l'altro sfidante nel proprio cerchio e premendo prima di lui il tasto d'attacco preformeremo una combo automatica, che farà parecchi danni e sarà totalmente imparabile.



10 girls 5 mode



Il gameplay non il solo lato limitato di questo titolo, anche il roster non scherza: avrete a disposizione solamente 10 ragazze da scegliere prima di ogni combattimento. Ogni personaggio è ovviamente ben caratterizzato e totalmente diverso dagli altri, ma comunque a nostro avviso resta comunque un roster poco fornito e variegato.



Differente è la situazione per quanto riguarda le modalità: ben cinque. Non è sicuramente un numero incredibile, ma sicuramente più che sufficiente per questo titolo. Oltre alla modalità storia, dove potrete divertirvi a giocare le 10 diverse campagna disponibili non capendo assolutamente nulla della trama, troviamo anche: la modalità Arcade (classica mode presente in tutti i picchiaduro, dove dovrete procedere a oltranza in incontri di difficoltà sempre maggiore), la boss rush (dove vi ritroverete a combattere contro le ragazze del roster in modalità “boss”) e due modalità multigiocatore (locale e online).



In Conclusione



Touhou Genso Rondo: Bullet Ballet è un titolo che può senz'altro divertire, la sua caoticità e la possibilità di essere giocato in multiplayer lo rende un buon titolo per passare una serata divertente fra amici, ma fatto ciò potreste tranquillamente buttarlo nel cestino. Una longevità insulsa, combattimenti profondi come una pozzanghera e una storia per nulla interessante lo portano a essere un titolo mediocre e dimenticabile.

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4 ottobre 2016 alle 19:10