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RIVE – Recensione

Publisher: Two Tribes Publishing Developer: Two Tribes
Piattaforma: PS4 Genere: Action Arcade Shooter Giocatori: 1 PEGI: 12 Prezzo: 14,99 €
Two Tribes, software house olandese sviluppatrice di molti indie game con ben 15 anni di esperienza, ha chiuso definitivamente i battenti. Prima di lasciarci però ci ha regalato un'ultima perla da custodire gelosamente nella nostra collezione. Il titolo in questione si chiama RIVE. Ne abbiamo già abbondantemente parlato nella nostra anteprima specificando però che i contenuti erano insufficienti per dare un giudizio completo. Ora che siamo riusciti a provare la release completa ed a spremerla fino all'ultima goccia, possiamo dire che siamo rimasti piacevolmente colpiti.



Ingegno umano contro intelligenza artificiale



Come abbiamo accennato nella nostra anteprima, RIVE è un indie shooter spaziale. La storia, che abbiamo avuto modo di approfondire, narra le vicende di Roughshot, un cercatore di tesori un po' burbero ma con un grande senso dell'umorismo, che dopo essere sfuggito ad una pioggia di asteroidi trova riparo in una grande astronave apparentemente disabitata, nella quale spera di trovare anche qualche bel tesoro da riportare a casa. Quella che sembrava una tranquilla stazione desolata si rivela in realtà il parco giochi di un robot saccente che cerca di mettere in difficoltà l'impavido cercatore mandandogli contro qualsiasi tipo di automa da lui creato per una pura questione di divertimento. Il robot infatti è rimasto solo da molti anni in quella astronave alla deriva, e cerca una persona che gli faccia da spalla per far provare i propri gingilli, e Roughshot è capitato li a proposito. Il titolo ci porterà quindi ad esplorare il relitto della nave, ad affrontare orde di macchine e a scappare inseguiti da fiumi di lava o altre diavolerie tecnologiche.



Hackerarlo è bene… Sparargli è meglio!



Se la storia potrà sembrarvi molto banale e poco costruita, del gameplay potrete dire tutt'altro. Il punto focale del gioco infatti è proprio la componente sparatutto-adrenalinica. Con la tecnica del twin-stick gli sviluppatori hanno voluto dare al titolo una componente molto frenetica e una libertà di fuoco a 360°. Le due levette analogiche infatti serviranno rispettivamente per muoversi e sparare mentre gli altri tasti si useranno per saltare, hackerare o eseguire attacchi di estrema potenza con la nostra arma segreta.



Il gioco non segue una logica particolare o una linearità nei vari livelli (che sono dodici più l'epilogo nella release finale). Se infatti nelle prime missioni potremo notare una certa linearità di gioco, alternando quindi ad ogni missione uno scenario diverso, nelle fasi successive questa cosa non accadrà più, perché ci troveremo a rivivere molti dei vecchi scenari ma con particolari e situazioni diverse.



//www.youtube.com/watch?v=0xCM849QbTs

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7 ottobre 2016 alle 20:41

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