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Nintendo Switch: tutto e niente

Nota di redazione: se volete leggere un secondo parere autorevole ma decisamente più buonista, cliccate a questo indirizzo. Altrimenti continuate a vostro rischio.



Scopriamo subito le carte: nelle ultime due generazioni non ho amato quasi per nulla Nintendo. Il Wii, nonostante un sistema di controllo che sulla carta poteva (e doveva) rappresentare la rivoluzione di quegli anni bui, fu invece il trionfo del casual gaming ostinato, tra simulatori sportivi elementari e allenatori virtuali che più che farci perdere peso ci rendevano ridicoli agli occhi dei nostri amici (o a quelli delle nostre povere mogli). Poi venne Wii U, console che avrebbe dovuto non solo fare concorrenza a PS3 e Xbox 360, bensì espandere anche il concetto alla base della prima Wii e che invece non si è rivelata essere né l'una né l'altra cosa: ora, da mesi si era a conoscenza che Nintendo stava per alzare il sipario sulla nuova piattaforma casalinga, sebbene voci indiscrete davano per certo che si sarebbe trattato di qualcosa di “ibrido”, forse proprio per attirare l'utenza della cosiddetta Famiglia 3DS verso cui Nintendo ripone da sempre grandi speranze (e da cui ricava enormi profitti, visto lo stradominio della Casa di Mario in campo mobile). Nome in codice “NX”. Ieri, dopo un'attesa anche troppo lunga e sostenuta, la tanto ambita presentazione c'è stata per davvero, con un lungo trailer che mostrava la nuova Nintendo Switch (si, si chiamerà proprio così), in vendita a partire da marzo 2017 ad un prezzo ancora ignoto, a conti fatti una via di mezzo tra una tradizionale console domestica e una console portatile. Tradotto: tutto e niente.



Avete capito bene: tutto e niente. Proporre una console ibrida che non è propriamente un dispositivo casalingo come lo erano invece Wii e Wii U, ma neanche una normale console portatile come la ben nota serie dei DS, è un'idea francamente imbarazzante. Lo “switchare” una configurazione ad appannaggio dell'altra, potendo giocare un po' ovunque, mentre si porta a spasso il cane o mentre si festeggia su di un attico nel centro di Manhattan (ovviamente non prima di aver bevuto un paio di Mojito), parrebbe essere il punto di forza della nuova ed avveniristica piattaforma Nintendo. Tutto molto bello: ma francamente non ne trovo il senso. Perché mai dovreste ritrovarvi con gli amici dopo una partita a basket, e invece che andare a prendervi una birra tutti insieme vi sedete su una panchina da pic-nic estraete dagli zaini un paio di tablet e vi mettete a giocare (così sembrerebbe) a un capitolo della serie NBA 2K? Dannazione, proprio non riuscite a staccarvi dalla Pallacanestro, o cosa?



Tutto molto bello, d'accordo: ma francamente non ne trovo il senso
Ok, vadano le partite “in salotto” o “in viaggio”, con tutti gli incroci del caso, dal multiplayer locale, all'online cooperativo e competitivo, senza dimenticare le velleità da e-Sport grazie a Splatoon (siate sinceri però: davvero partecipereste a un torneo del genere?). A conti fatti, quanto elencato sono tutte cose che potevano senza alcun dubbio essere fatte in precedenza (e meglio). Senza complicati marchingegni intercambiabili tra loro: un tablet (forse touchscreen, forse no) che può essere inserito in una basetta e collegato al televisore per giocare come con una normale console, ma rimovibile dal dock e attaccato a dei minuscoli controller analogici chiamati Joy-Con per poterci giocare in modalità portatile. Il tutto col supporto alle cartucce, ma guai ad essere retrocompatibile. Tradotto: tutto e niente. E poi, i giochi: vada The Legend of Zelda (che si sapeva essere compatibile su NX da mesi), seguito da The Elder Scroll: Skyrim (ossia un gioco vecchio di un milione di anni), un titolo sportivo, il Mario Kart di turno e il Mario 3D che parrebbe essere il sequel di Super Mario Sunshine (ma che, sono pronto a scommetterci, non sarà mai). Ergo, dove sono le esclusive epocali, il nuovo Metroid, il nuovo F-Zero o, magari, un Monster Hunter realizzato appositamente per la nuova piattaforma Nintendo? Fortuna, non v'è traccia di Mario Run. Ok, è solo un trailer, e ok, magari è presto per gridare allo scandalo (anche perché, pare, nessun gioco tra quelli mostrati è stato ufficializzato). Allora però mi chiedo: perché mostrare qualcosa di cui ancora non si è pienamente convinti? Perché rincorrere a una rivoluzione che, anno dopo anno, sembra avere sempre meno senso. Dal canto mio, rimpiango amaramente gli anni del GameCube, ultima vera grande console da casa della Casa di Mario e che il pubblico, ahimè, non comprese affatto. Il cui fallimento ci costringe ora a giocare con dei mini-pad e dei tablet che si credono grandi console da casa. O portatili, non si è ben capito. Io, in verità, vorrei switchare (è proprio il caso di dirlo) alla prossima generazione Nintendo: semmai ce ne sarà un'altra, visto l'andazzo.



L'articolo Nintendo Switch: tutto e niente è estratto da GamesVillage.it.

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21 ottobre 2016 alle 17:01