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Exist Archive: The Other Side of the Sky

Manca ancora un po' alla fine di questo 2016, ma possiamo tranquillamente affermare che si tratti di uno degli anni più ricchi di uscite del genere JRPG. tri-Ace torna a distanza di qualche mese dalla pubblicazione in Europa di Star Ocean 5 con un altro esponente del genere ruolistico, che porta con se delle reminiscenze di gameplay di un loro vecchio titolo divenuto un classico: Valkyrie Profile. Disponibile dallo scorso 18 Ottobre su PlayStation 4 e PS Vita, scopriamo inseme Exist Archive: The Other Side of the Sky, nuova fatica targata tri-Ace/Spike Chunsoft, che arriva da noi grazie agli sforzi di Akys Games.



Versione Testata: PlayStation 4



The World's End
L'inizio di Exist Archive parte con un lungo filmato in pieno stile anime. Sulla Terra una misteriosa esplosione ha colpito la città di Tokyo coinvolgendo alcuni ragazzi, tra cui Kanata, il nostro protagonista. Proprio nell'attimo in cui la convinzione della morte si fa sempre più tangibile, Kanata si risveglia in un posto a lui sconosciuto, che si scoprirà essere Protolexa, un pianeta lontano anni luce dalla Terra. Qua farà la conoscenza di Mayura, una giovane ragazza anch'essa svegliatasi da poco e privata dei suoi ricordi da qualche strana forma di amnesia. Dopo aver iniziato a perlustrare qualche zona del pianeta e aver rincontrato alcuni dei suoi amici, anch'essi coinvolti nell'esplosione iniziale. Amatsume, la divinità protettrice di Protolexa per evitare la rinascita del malvagio Dio Yamatoga sulla Terra, lo ha sigillato all'interno dei corpi dei protagonisti, evitando così una strage annunciata. Questo ha obbligato Amatsune a evocare i ragazzi su Protolexa, esaurendo ogni goccia del suo potere. Le cose però non potrebbero essere più complicate di così quando entrano in gioco anche Zenobia, leader di un gruppo di predatori spaziali, gli Chasseur, che approfittando della debolezza di Yamatoga tenteranno di impadronirsi dell'essenza del pianeta.



Exist Archive getta subito sul piatto tutte le sue carte, proponendo una storia dagli spunti interessanti e dai risvolti inaspettati. Nel corso delle circa 50 ore necessarie per completare l'avventura ci troveremo quindi a doverci difendere dagli attacchi degli Chasseur, nel tentativo di recuperare dei cristalli per ripristinare i poteri di Amatsume, il tutto sfruttando il nuovo legame con Yamatoga, che oltre ad averci donato l'immortalità, risveglierà in noi abilità misteriose. Purtroppo però l'intreccio narrativo di Exist Archive inizierà a traballare dopo le prime ore, una volta esaurite le novità e iniziata la parte attiva di gameplay. Il tutto si svolge con una struttura a missioni che prevede l'esplorazione di alcune zone di Protolexa, con un backtracking innato che porterà a visitare le stesse zone più e più volte nel corso del gioco. Anche la storia, subirà una battuta d'arresto, necessitando di diverse (per non dire troppe) ore per fornirci nuovi sviluppi e dettagli, il tutto accentuato da questa frammentazione a missioni. La presenza di 12 personaggi giocabili rende poi il tutto ancora più caotico e poco sviluppato, con personalità appena accennate che faticheranno ad emergere nel corso dell'avventura, facendoci spesso dimenticare della loro presenza. Verso le fasi conclusive del gioco saremo poi chiamati a prendere una decisione di vitale importanza che delineerà uno dei finali del gioco, con risvolti imprevisti e spesso quasi incoerenti con l'avventura che abbiamo appena vissuto.



Siamo una squadra fortissimi
Come citato in apertura, Exist Archive è stato visto da molti come un'erede spirituale di Valkyrie Profile per la sua struttura bidimensionale legata all'esplorazione dei dungeon e il battle system basato sull'uso dei pulsanti del pad che attivano uno dei 4 personaggi del party. Un sistema in effetti analogo alla vecchia gloria Tri-Ace ma che vede le sue similitudini svanire dopo poco, mostrando un gameplay non proprio così immediato, né convincente al 100%. Ma partiamo con ordine. Nei dungeon potremo controllare uno dei 12 protagonisti ognuno dei quali potrà eseguire semplici azioni che vanno dal saltare al colpire i nemici per iniziare i combattimenti. Man mano che il gioco proseguirà, recuperando dei misteriosi cristalli legati ai personaggi principali del racconto si andranno a sbloccare nuove funzioni, come un pratico salto doppio, la possibilità di congelare i nemici e sfruttarli come trampolini o dash aerei che permettono di acquistare uno slancio in volo. Tutte azioni che diventeranno indispensabili per raggiungere zone altrimenti inaccessibili, fondamentali per lo svolgimento della storia.



Colpendo i nemici entreremo nella fase di battaglia, acquistando un vantaggio tattico che ci vedrà attaccare per primi. Una volta sul campo si passerà ad una visuale 3D che permette di avere sott'occhio sia il nostro party che il gruppo di nemici. Ogni membro sarà utilizzabile attraverso la pressione di uno dei pulsanti del pad e, in base a quante volte verrà premuto eseguirà una serie di attacchi che si concretizzeranno in una combo. In realtà non avremo il controllo diretto sulle azioni dei personaggi, ma queste saranno pre-impostate attraverso un menù di gestione dei lottatori, che in base ai vari sviluppi eseguibili, sarà possibile acquistare nuove abilità con skill passive e potenziamenti. Una corretta creazione del party permette di avere la meglio sui nemici, e sarà necessario valutare chi inserire nel gruppo in base alla classe d'appartenenza, che nel corso del gioco potrà essere potenziata o cambiata. Figure come gli healer o i personaggi in grado di combattere dalle retrovie utilizzando magie o armi da fuoco saranno la chiave per avere la meglio contro i nemici, senza però che ci sia la possibilità di abusarne. Ogni azione sarà infatti determinata da un corrispettivo di Punti Abilità che una volta consumati sanciranno la fine del turno. A questi, si aggiunge un'ulteriore barra legata all'utilizzo delle magie o degli item, che a seconda di quello che utilizzeremo, avrà un tempo di recupero più o meno elevato, bloccandone l'uso fino alla ricarica successiva. Ogni personaggio potrà fare affidamento poi su una sorta di attacco speciale, anch'esso potenziabile, che una volta caricato l'apposito indicatore potrà essere lanciato, con il solo limite di 1 volta a combattimento (fino ad un massimo di 4, 1 a personaggio).



Should I stay or should I go?
Durante le fasi di difesa invece dovremo stare attenti agli attacchi nemici premendo con il giusto tempismo il tasto corrispondente al nemico bersagliato, diminuendo o annullando (nel caso si possiedano le giuste abilità) i colpi. Nelle sezioni più avanzate i turni nemici non dovranno essere mai presi sottogamba, e ogni errore potrebbe contribuire alla disfatta del team e alla sconfitta. Fortunatamente non esiste un game over vero e proprio, in quanto legandosi con Yamatoga i nostri protagonisti acquistano una sorta di immortalità che gli permette di salvarsi dalle situazioni più pericolose. Tuttavia, nonostante questa invincibilità innata non dovremo prendere sottogamba “la morte”, che porterà con se dei risvolti negativi. I personaggi utilizzati in battaglia infatti sono “regolati” da un sistema di affinità che, a seconda del livello, sblocca alcuni vantaggi e linee di dialogo più o meno esclusive che serviranno ad espandere i vari aspetti della storia. Ad ogni sconfitta l'affinità del gruppo calerà drasticamente influendo negativamente su questo aspetto, oltre a dimezzare i fondi a nostra disposizione.



Exist Archive utilizza anche un approccio abbastanza atipico al genere, con alcune scelte di game design non così di facile comprensione ad un primo contatto. La gestione del gioco avviene attraverso un menù testuale che ci permette di tenere traccia delle missioni principali o delle subquest, con l'elenco dei dungeon visitabili e le richieste da portare a termine. Completamente assenti città o negozi visitabili, sostituite da un hub, ovvero la nostra base, nella quale potremo acquistare alcuni oggetti base per il supporto alla nostra avventura. Tutto il resto invece è affidato ad un complesso sistema di drop che si attiverà una volta entrati nei dungeon e iniziate le battaglie. Affrontando i nemici e avendo la meglio contro di loro, magari eseguendo delle serie di scontri consecutivi o stando attenti a non venir danneggiati troppo, andremo ad incrementare una percentuale relativa all'ottenimento di oggetti, siano questi curativi o equipaggiamenti (armi o armature). Man mano che proseguiremo nell'avventura sarà necessario prestare particolare attenzione a questo sistema che sarà la fonte primaria del nostro sostentamento per affrontare le battaglie più ardue. Questa necessità poi è veicolata anche da una difficoltà non sempre lineare, con diversi picchi contro li scontri con i boss o verso le battute finali. Non a caso è disponibile una modalità pensata proprio per il grinding, che grazie al continuo backtracking richiesto per affrontare gli stage, ci permetterà di innalzare il nostro livello, sbloccare più facilmente nuove abilità ed ottenere equipaggiamenti più potenti.



Nel complesso il combat system e tutta l'impalcatura ludica a sostegno di Exist Archive funziona, e riesce ad intrattenere, ma necessita di diverse ore prima di riuscire ad ingranare e dare il meglio. Soprattutto i vari equilibri legati all'assenza degli shop e al sistema di drop degli oggetti richiede diverse attenzioni da parte del giocatore, che rischia di ritrovarsi ad esempio senza oggetti necessari per ripristinare la salute, obbligandolo a dover uscire dal dungeon per affrontarlo in un secondo momento.





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Sotto il profilo tecnico la versione PS4 offre una buona performance, fra risoluzione proposta e frame rate, senza incappare mai in grosse problematiche. L'ispirazione del mondo di Protolexa è buona, mentre la sua realizzazione un po' meno. Dopo le prime ore, i paesaggi dipinti nel gioco diventeranno ripetitivi, e ogni zona sarà fortemente caratterizzata dagli stessi elementi, cosa che viene ancora più accentuata da un backtracking molesto che ci riporterà più volte ad affrontare li stessi livelli. Buono il characters design, che si sposa con una controparte 3D dei personaggi che si avvale di un design super deformed, che riesce a non essere così marcato da stonare con gli artwork originali. In generale si nota che la base di partenza è quella di PS Vita con modelli fuori scala e “scritte invasive”, probabilmente pensate proprio per adattarsi al piccolo schermo della console portatile rispetto alle più generose misure delle TV.



Musicalmente troviamo ad accompagnare questa ultima fatica di tri-Ace il maestro Motoi Sakuraba, già visto recentemente su Star Ocean, che ci propone un delle buone musiche, senza mai però riuscire veramente a colpire nel segno, specialmente nelle battle theme, che dovrebbero trainare il giocatore durante le battaglie, ma che risultano abbastanza prive di spessore e che sanno di già “sentito”.Il gioco arriva da noi solamente in inglese, fattore che potrebbe mettere in crisi chi ha scarsa padronanza della lingua, sebbene in generale non siano presenti grandi ostacoli linguistici o una mole di dialoghi come spesso accade in queste produzioni.



Exist Archive: The Other Side of the Sky
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23 novembre 2016 alle 16:41