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Funk of Titans – Recensione

Publisher: Merge Games Developer: A Crowd of Monsters
Piattaforma: PS4 (disponibile anche su PS Vita) Genere: Platform Giocatori: 1 PEGI: 12 Prezzo: 6,99 €
In un mondo videoludico ampio ed eterogeneo come quello che questa generazione sta vivendo, tra famose uscite tripla A e miriadi di sviluppatori indipendenti, abbiamo trovato i generi più disparati e immaginabili. Il titolo di oggi ricade in una categoria molto in voga ai tempi di Temple Run e per questo, molto di nicchia, infatti Funk of Titans è un platform a scrolling orizzontale basato sull'autorun, ovvero il personaggio si muoverà da solo e voi non dovrete far altro che superare gli ostacoli. Ma se volete sapere se questo titolo possa essere considerato una perla tra i vastissimi giochi indie a disposizione, potreste rimanere alquanto delusi.



Dio della danza



Prendete una storia senza senso, divinità dell'Antica Grecia e generi musicali che di classico non hanno niente e avrete il background di Funk of Titans: interpreterete Perseo, figlio di Zeus, arruolato dal padre per riportare il Funk nell'Olimpo, e scacciare le odiosissime musiche pop, rock e rap dall'Antica Grecia; per poterlo fare dovrete affrontare tre mondi, uno per ogni genere, superando i 40 livelli per ogni mondo a disposizione, tra spartani non morti e trappole di vario genere. A prima vista sembrerebbe tutto ben orchestrato e divertente, soprattutto perché stiamo parlando di un platform bidimensionale veloce e spensierato, ma la sensazione di felicità e spensieratezza che si avrebbe affrontando un qualsiasi altro gioco dello stesso genere, lascia ben presto ad un senso di frustrazione e noia: tempo alcuni minuti e vi accorgerete che il gameplay scorre praticamente da sé, e voi non dovrete far altro che saltare al momento giusto o menare un fendente per sbarazzarvi dei nemici immobili su schermo.



Scegliere diverse tipologie di nemici e trappole lungo il percorso avrebbe portato un enorme beneficio al titolo in questione, ma purtroppo gli sviluppatori si sono limitati a inserire gli stessi e identici ostacoli per tutta la durata dell'avventura e nonostante il percorso sia disseminato di sentieri segreti, il tentativo di segnalare le vie tramite la rappresentazione grafica di alcuni dischi in vinile rende ancora il tutto più semplificato, offrendo quindi un incentivo a vivere il gioco in maniera ancora più passiva.



A tentare di spezzare il ritmo di gioco, gli sviluppatori hanno inserito delle battle boss da risolvere a suon di quick time events, purtroppo anche tale aspetto è davvero mal riuscito e imbarazzante, questo perché i pulsanti che dovrete premere su schermo seguono la struttura del vostro controller, per capirci meglio: il tasto quadrato comparirà sempre a sinistra dello schermo, il cerchio a destra, e cosi via.

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29 novembre 2016 alle 17:00

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