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Amnesia: Collection – Recensione

Publisher: Frictional Games Developer: Frictional Games
Piattaforma: PS4 Genere: Survival Horror Giocatori: 1 PEGI: 16 Prezzo: 28,49 €
Nel 2010 Frictional Games lanciò sul mercato uno dei Survival Horror più amati degli ultimi anni, imitato da decine di software house e giocato da migliaia di aspiranti famosi youtuber. Parliamo di Amnesia: The Dark Descent, seguito poi dall'espansione Justine e dal secondo episodio Amnesia: A Machine for Pigs. Amnesia ha unito il survival horror e l'avventura grafica, donando linfa vitale a due generi che restano di nicchia rispetto a quello action o fps, ma che hanno dimostrato (qualora ce ne fosse bisogno) di essere all'altezza di ogni situazione. A quasi sette anni dalla sua uscita originale, e quasi quattro dall'uscita dell'ultimo episodio della raccolta, i ragazzi di Frictional Games ripropongono la loro opera anche su PlayStation 4 con un'edizione rimasterizzata disponibile ad un prezzo piuttosto interessante, senza dimenticare il supporto ai trofei. Titolo consigliato? Scopritelo nella nostra recensione!



Tre in uno



Come abbiamo già anticipato, la raccolta che ci apprestiamo a recensire contiene tre episodi di Amnesia, The Dark Descent, Justine e A Machine for Pigs.



Partiamo quindi con ordine, introducendo il primo storico capitolo di Amnesia che tanto stupì pubblico e critica: in The Dark Descent impersoneremo i panni di Daniel, intrappolato nel cupo maniero di Brennenburg e colpito da perdita di memoria, come suggerisce il titolo stesso del gioco. Il nostro obiettivo sarà quello di ricostruire la storia, un tassello alla volta, ma soprattutto sopravvivere ai terrificanti ospiti del maniero. Oltre all'amnesia, Daniel soffre di acluofobia, ovvero della paura del buio: per questo motivo, dovremo cercare di non restare troppo a lungo nell'oscurità, così da non peggiorare il livello di sanità mentale del protagonista. In tutto ciò, l'unica “arma” in nostro possesso sarà una lanterna (dalla durata limitata, ma ricaricabile attraverso boccette d'olio disseminate lungo l'avventura), grazie alla quale potremo farci luce negli angoli più bui del gioco e scoprire, nostro malgrado, gli orribili segreti del maniero. La trama è narrata in maniera impeccabile, grazie ad un ritmo che si adatta perfettamente al genere e che riesce ad incollare il giocatore allo schermo fino alla fine dell'avventura. Un titolo che, a parte qualche imperfezione tecnica di cui parleremo successivamente, è senza dubbio tra i migliori videogiochi horror di sempre.



Bene anche Justine, espansione di The Dark Descent, in cui non sarà possibile salvare (anche considerando la durata ridotta dell'avventura, poco più di mezz'ora) e bisognerà prendere delle decisioni che influenzeranno il finale. In questo caso impersoneremo un personaggio femminile, che dovrà ricostruire e ricordare la verità attraverso note, documenti e note vocali riproducibili attraverso dei grammofoni. Una piccola gemma, che arricchisce lo straordinario primo capitolo.



L'ultimo titolo della raccolta è A Machine for Pigs, sequel indiretto di The Dark Descent ambientato sessant'anni dopo il primo episodio. Impersoneremo Oswald Mandus, ricco imprenditore in preda ad un'amnesia il giorno della vigilia di Capodanno. L'obbiettivo principale di Oswald sarà quello di scoprire la verità su una misteriosa macchina, situata sotto la sua fabbrica, rimettendo insieme i pezzi dopo un coma durato mesi. A Machine for Pigs venne sviluppato in collaborazione con The Chinese Room (già autori di Dear Esther) ma non riuscì a ripetere il successo del suo predecessore: il titolo infatti venne giudicato, soprattutto dai fan, troppo simile a The Dark Descent con poche innovazioni e miglioramenti. In ogni caso, anche questo episodio è una pietra miliare del genere che non potete perdere se siete amanti di avventure grafiche e atmosfere horror.

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22 dicembre 2016 alle 12:30

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