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Toukiden 2 - recensione

Chi non ha giocato il primo capitolo di Toukiden si è perso sicuramente uno dei migliori action usciti su PlayStation Vita. Una versione riveduta, corretta e potenziata (intitolata Toukiden Kiwami) uscì un paio di anni fa anche su PlayStation 4 e ora siamo giunti al secondo capitolo ufficiale, il primo sviluppato in contemporanea sia sulla console casalinga che su quella portatile di casa Sony.



Lo scenario non è cambiato. Abbiamo sempre a che fare con l'eterna lotta tra Slayers (samurai dotati di poteri sovrannaturali) e Oni (demoni antichi che amano passare le ferie sul nostro piano astrale distruggendo tutto quello che trovano). A cambiare invece sono gli scenari di gioco, che in Toukiden 2 abbracciano l'ormai abusatissima filosofia open-world. Siamo dunque di fronte ad un titolo che strizza l'occhio a Monster Hunter, dando al giocatore una base di partenza dalla quale partire per delle vere e proprie missioni di caccia al demone.



Tale base altro non è che il villaggio di Mahoroba, che si trova proprio al centro di una regione avvelenata dal letale Miasma e abitata da migliaia di mostri di varia taglia, dal modello tascabile a quello alto come un palazzo (e con tre teste). Il nostro compito, ovviamente, è quello di riportare il tutto alla normalità, bonificando tutte le zone della mappa e approntando il più grosso barbecue a base di Oni che si sia mai visto.

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21 marzo 2017 alle 15:10