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2Dark - Recensione PC

Frédérick Raynal con il suo Alone in the Dark ha definito, nel lontano 1992, canoni ben precisi sul genere survival horror. Questi paletti sono stati smussati molto negli anni; dopo anni di silenzio riuscirà Frédérick Raynal a fare un grande ritorno?



2Dark è un horror stealth che promette, dal trailer, un'avventura raccapricciante e terrificante che non vi farà chiudere occhio. Vediamo se le aspettative sono state confermate.



Il gioco è ambientato nella città di Gloomywood (che è lo stesso nome degli sviluppatori) e voi interpretate Mr. Smith, un ex-detective. Sin dalle prime immagini del gioco, viene chiarito subito che aria tira a Gloomywood; infatti durante una gita sul bosco, la moglie di Smith viene freddata in modo brutale e i figli rapiti. Il gioco è ambientato 7 anni più tardi e l'avventura si dipana in vari livelli dove Smith avrà a che fare con maniaci e psicopatici che rapiscono bambini. Il vostro compito è sventare la minaccia di questi folli e scoprire se hanno qualche collegamento con i vostri figli.



Faccio questa premessa prima di iniziare a dilungarmi per avvertirvi: in questo gioco ci sono immagini, seppur disegnate, forti. E intendo FORTI davvero. Del tipo operazioni alla Frankenstein. E riguardano bambini, quindi la cosa è in qualche modo ancora peggiore. Se non avete stomaco per certe cose, non è il gioco per voi.



Il gioco è strutturato a livelli con un hub centrale, casa vostra. Ogni livello è a sè stante ed è rigiocabile una volta terminato, dal menù iniziale. La visuale è isometrica e centrata il più delle volte su Smith. Il vostro obbiettivo è quello di cercare tutte le prove del livello, prove che vi condurranno in un altro luogo per squilibrati della città e così via fino al finale. Nei livelli dovete quindi raccogliere foto, notizie e giornali e risolvere piccoli rompicapi. Come location abbiamo un circo in rovina, un ospedale psichiatrico, un orfanotrofio e chi più ne ha più ne metta. Tutti questi luoghi sono diversificati e riconoscibili, ma tutti hanno qualcosa (in realtà tutto) di "sbagliato" e lasciano un senso di disturbo che non è in grado di far provare ogni horror.



Durante l'esplorazione dello stage, avete la possibilità di salvare i fanciulli che trovate sparsi, scortandoli all'uscita in uno stile che ricorda vagamente i vecchi Abe's Oddysee e Abe's Exoddus. È anche possibile dirgli di stare fermi o seguirvi, ma se li lascerete soli per troppo tempo, inizieranno a strillare di paura avvertendo i nemici. Salvare i bambini però, è facoltativo; l'obbiettivo sono le prove. Se li lasciate dove sono, li ritroverete morti in poco tempo o peggio. A voi la scelta.



I livelli sono praticamente degli enormi puzzle: “Per aprire questa porta ho bisogno di una chiave che ha quel nemico che esce dalla stanza solo se salta la luce” per fare un semplice esempio. Il problema è che non è sempre ovvio quello che si deve fare. Entra quindi in gioco la meccanica dell'imparare dai propri errori. Ovvero si salva, si prova un percorso e se non funziona, si ricarica e se ne prova un altro. Questo diventa ripetitivo molto in fretta e presto vi ritroverete a fare una carneficina di nemici per poter girare nel livello indisturbati senza dover caricare ad ogni sbaglio.



Il combattimento è completamente sbilanciato: se colpite i nemici alle spalle, è sufficiente un colpo per mandarli all'altro mondo. Se vi fate beccare, invece, anche se voi girate armati di katana alla Pulp Fiction e loro di un semplice mattarello, saranno necessari circa 8 colpi per avere la meglio, mentre a loro ne bastano un paio, neanche fossimo ad un incontro truccato.



L'IA dei nemici è titubante il più delle volte, infatti non reagiscono ai bambini che fuggono. O ignorano le strisce di sangue che coprono il pavimento. O addirittura continuano dei dialoghi con un interlocutore ormai deceduto.



I livelli sono strapieni di oggetti: dalle armi da mischia alle pistole, dalle torce alle fotografie e notizie recuperate. Giocando con il Pad ho trovato l'inventario terribilmente macchinoso: ogni oggetto occupa uno spazio di una griglia a sinistra dello schermo ed è possibile visualizzare tutti gli oggetti e cercare quello che serve con la croce direzionale. Ciò funziona quando si hanno pochi oggetti, ma già dal secondo livello iniziate ad avere 3 colonne di oggetti e cercare un oggetto particolare tra i mille mazzi di chiavi, le notizie, le pile, le torce e le armi durante una situazione concitata non mette in pausa il gioco, lasciandovi alla mercè del nemico. Tutto questo ravanare nell'inventario risulta estremamente legnoso e non fa altro che rallentare il gioco.



Il fattore horror da paura mi ha colpito all'inizio: il primo livello è folle, spaventoso e pure abbastanza complesso. I livelli seguenti, purtroppo, calano di difficoltà e spavento, ma aumentano a dismisura il fattore horror da disgusto e raccapriccio.



Il comparto grafico è davvero bello. È possibile zoomare, ma questo sgrana un po' l'immagine. Con la visione predefinità i personaggi sono ben disegnati e riconoscibili, compreso il loro equipaggiamento. Potrete così prepararvi a dovere se state per affrontare un tizio armato fino ai denti. Gli ambienti sono diversificati, pieni di mobili, paccottiglia e dettagli, dando l'impressione di vivere davvero in luoghi malfamati. Ogni zona è piena zeppa di trappole mortali: da pozzi senza fondo a lame rotanti a trappole per orsi. Sono davvero ben mimetizzate ed è davvero frustrante andare verso la fine del livello dopo aver completato tutto e morire, costringendo il giocatore a ricaricare.



Le ombre sono impressionanti e curate ad un livello davvero incredibile. Ogni luce e movimento modifica le ombre; quindi potete nascondervi dietro l'ombra creata dalla torcia di un nemico mentre punta verso un pilone di cemento, ad esempio.



Il comparto audio è composto da una colonna sonora davvero inquietante e azzeccata per i vari ambienti; hanno centrato la giusta musica con la giusta location. Inoltre i livelli sono pieni di suoni naturali e rumori di oggetti, i quali fanno molta atmosfera.



I dialoghi doppiati sono pochi, ma fatti bene. Durante i livelli ci saranno solo nuvolette sopra la testa di tutti e questo lascia un po' l'amaro in bocca. Le urla dei bambini riempiranno le vostre casse e saranno estremamente fastidiose. Meno piagnistei non avrebbero certamente guastato, soprattutto mentre il giocatore sta cercando un modo per salvarli e stridii acuti continuano a perforargli i timpani, impedendogli di concentrarsi.



Il gioco centra il bersaglio, ma non fa un colpo perfetto. La trama rapisce ed è estremamente disturbante e raccapricciante, spesso fin troppo. I giochi di ombre sono davvero splendidi e la colonna sonora è azzeccata. Il gameplay, purtroppo, lascia a desiderare in più punti. Troppi punti

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10 aprile 2017 alle 09:01