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Touhou Genso Wanderer – Recensione

Publisher: NIS America Developer: Aqua Style
Piattaforma: PS4 (disponibile anche per PS Vita) Genere: Gioco di ruolo Giocatori: 1 PEGI: 12 Prezzo: 49,99 €
La saga di Touhou nasce nel 1996, si basa su una struttura Bullet Hell, letteralmente inferno di proiettili, e non è mai uscita dal Giappone, questo almeno fino allo scorso anno, quando NIS America decise di portare alcuni capitoli del Touhou Project fuori dalla terra del Sol Levante. Il primo titolo che abbiamo provato è stato il discutibile Touhou Genso Rondo Bullet Ballet, gioco che rimane fedele alla sua natura di Bullet Hell, ma che purtroppo non ci ha entusiasmato. Questa volta vi mostriamo invece uno spin-off della saga, non più un inferno di proiettili quindi, ma un roguelike con elementi da RPG.



Alla conquista di Gensokyo



Ambientato nell'immaginario mondo di Gensokyo, dove demoni e umani vivono in armonia, la trama vede come sempre, come protagonista, la sacerdotessa Reimu Hakurei che, questa volta, si trova a combattere contro il suo amico Rinnosuke Morichika. Dopo aver toccato una sfera dorata in suo possesso, l'amico si trasforma irrimediabilmente in un demone assetato di potere e, con la sola volontà di assoggettare l'intero Gensokyo al suo volere. Dopo un breve scontro, la nostra eroina non ha la forza necessaria per abbattere il demone che si è impossessato del corpo del ragazzo, così l'unica via di salvezza è la fuga, ci ritroviamo così in un luogo del tutto sconosciuto, con il solo scopo di ritornare dal nostro amico e salvarlo.



Oltre alla breve introduzione, la trama risulta pressoché vuota, infatti questi capitoli spin-off sono da considerarsi delle semplici fan-fiction, questo perché lo sviluppatore ZUN concede la possibilità a chiunque di allargare il suo mondo di gioco, non bisogna quindi considerare questi capitoli canonici; questo viene accentuato non solo dal fatto che la trama è carente da ogni punto di vista, ma anche dai dialoghi dei vari NPC presenti, che non accennano minimamente a nuove rivelazioni.



Troppe chiacchiere inutili



E proprio sui dialoghi bisogna aprire una parentesi. Essendo inutili ai fini della trama, questi si rivelano lunghissimi, a tratti molto noiosi e spesso senza alcun fondamento; fortunatamente i ragazzi di Aqua Style ci danno l'opportunità di aumentare a piacimento la velocità dei dialoghi e anche di saltare a piè pari intere scene che, purtroppo, non andranno ad aggiungere praticamente nulla alla nostra esperienza.



Ma passiamo al gameplay, punto focale del titolo, che riesce egregiamente a non far sentire l'assenza di una trama e ci porta a visitare svariati luoghi del mondo, tutti ottimamente realizzati. Ci troviamo di fronte ad un dungeon crawler, quindi se avete già giocato giochi come Mystery Dugneon potete già farvi un'idea di come sia strutturato il gioco. In ogni caso, un lungo tutorial ci spiegherà come muovere i primi passi all'interno del gioco e infatti, possiamo muovere il nostro personaggio grazie alle frecce direzionali ed attaccare con il tasto X , mentre con R1 sarà possibile sparare dei proiettili che strizzano tanto l'occhio alla natura Bullet Hell del gioco, a patto però di avere dei punti P da sfruttare, che sarà possibile raccogliere all'interno delle varie aree di gioco.

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23 aprile 2017 alle 14:50

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