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Dirt 4 – Recensione

Codemasters è senza ombra di dubbio tra le software house videoludiche che punta molto sui titoli racing e, negli anni, lo ha dimostrato con tanti successi proprio in questo ambito. Vengono presi in considerazione titoli racing che rientrano in varie categorie, da quelli dedicati alle Formula 1 fino ad arrivare a sport più di nicchia come la mountain bike, e, tra questi, non manca di certo un settore interamente dedicato al rally. In questa recensione, infatti, vi parliamo proprio dell'ultimo titolo dedicato alle quattro ruote su sterrato, Dirt 4, e vi diremo se le curve affrontate di traverso dalla casa britannica giungono tutte a buon fine. Buona lettura!





Le differenze sostanziali di Dirt 4 rispetto al suo predecesore, Dirt Rally, si notano sin da subito subito. Questa volta, infatti, si fa caso sin dalle prime gare di essere di fronte ad un titolo che si mostra capace di accontentare un pubblico più ampio, allargandosi anche a quella fetta di casual gamer che vogliono divertirsi ad affrontare curve in derapata in modo spensierato, senza avere il timore di non essere abbastanza skillati per risucire a portare a termine la gara.
Pad alla mano, infatti, si nota come questo aspetto sia stato uno degli elementi su cui si è concentrato il team di sviluppo che ha cercato di proporre al pubblico un'immediatezza ed una chiarezza tali da non lasciare mai il giocatore perso in un tecnicismo troppo avanzato. , Come di consueto, anche i neofiti potranno scegliere e modificare a piacimento lo stile di guida che più si addice alle loro esigenze e grazie al tracciato libero presente nella Dirt Academy è possibile affinare le tecniche di guida prima in imbattersi nelle gare vere e proprie.
Una volta presa confidenza arriva però il momento di mettersi alla prova nella modalità principe di Dirt 4, la Carriera. Questa non si discosta molto da quello che già abbiamo visto in passato ma riesce sempre a divertire e ad appagare il giocatore. Scelta la nostra prima auto con cui competere, il nome del nostro team, i colori che ci rappresentano e molto altro, si passa poi alla gestione del team, elemento fondamentale per il successo, che consiste nella scelta degli ingegneri che lavoreranno sulla nostra auto e di uno sponsor in grado di ricompensarci al meglio una volta raggiunti alcuni obiettivi. Sia i componenti del team che i nostri contratti diventeranno sempre più performanti man mano che si scalerà il successo; la scelta dei tecnici ai box gioca un ruolo fondamentale sull'avanzamento delle prestazioni della nostra auto in quanto ci permettono di sbloccare caratteristiche tecniche sempre più performanti. I soldi derivati dai contratti, invece, possono essere utilizzati per potenziare il team o per acquistare bolidi sempre più potenti.
A conti fatti siamo quindi di fronte ad una struttura che non propone praticamente nulla di nuovo ma nonostante questo il ritmo delle gare risulta incalzante e riesce a tenere i giocatori incollati allo schermo, grazie anche (e soprattutto) ad un gameplay che dà la possibilità di gestire le impostazioni in modo tale da poter avere un grado di realismo che faccia al caso di ognuno.



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Per accompagnare la Carriera, i ragazzi di Codemasters hanno ben pensato di inserire all'interno di Dirt 4 alcune modalità che risultano essere un ottimo diversivo per staccare un po' dalle classiche corse rally. Tra queste, la più atipica è senza ombra di dubbio Land Rush, che ci mette alla guida delle bizzarre Dune Buggy in circuiti abbastanza ostici e che, proprio a causa del tipo di veicolo a nostra disposizione, ci daranno del filo da torcere. Passiamo poi al Rally Cross in cui dovremo completare alcuni circuiti la cui difficoltà varia in base al tipo di terreno su cui dovremo strisciare le nostre gomme, un fattore di fondamentale importanza visto l'ottimo lavoro svolto dal team di sviluppo per dare al giocatore un feedback totalmente differente in base al tipo di terreno su cui si gareggia. Infine abbiamo il Rally Storico che ci mette alla guida di auto rally degli anni '80, una difficoltà in più in quanto cambia totalmente la gestione dei veicoli a nostra disposizione.



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Se vogliamo essere totalmente autonomi nell'organizzazione delle corse, Dirt 4 ci mette a disposizione anche la modalità Gioco Libero. In questo caso la nostra personalizzazione non arriva solo all'organizzazione del torneo, ma anche alla realizzazione vera e propria del tracciato. Non si tratta di un vero e proprio editor come quelli visti in altri titoli, ma decidendo la lunghezza ed il livello di tortuosità si riescono ad avere delle varianti che rispecchiano esattamente ciò che il giocatore cerca. Inutile dire che tutto questo va ad influire notevomente sulla longevità del titolo anche, vista anche la presenza del multiplayer online che permette di sfidare i giocatori di tutto il mondo, non aveva certo bisogno di ulteriori escamotage per questi fini.



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Tecnicamente parlando, DiRT 4 riesce a dare il meglio di sé nella realizzazione della fisica di gioco che riesce a trasmettere al giocatore la giusta sensazione anche con il semplice pad.
Dal punto di vista grafico, invece, il livello generale non si discosta molto da DiRT Rally, una più che buona qualità visiva con un'altrettanta ottima fluidità; arrivati a questo punto dell'attuale generazione di console, però, il tutto potrebbe essere sicuramente migliorato soprattutto per andare a migliorare alcune texture e per ridurre l'eccessivo aliasing, dei piccoli accorgimenti che andrebbero a generare un realismo ancor più perfetto.
Sempre di prim'ordine il comparto audio, con una colonna sonora ed una riproduzione dei rombi delle auto che coinvolgono.



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23 giugno 2017 alle 15:52