Ludomedia è il social network per chi ama i videogiochi. Iscriviti per scoprire un nuovo modo di vivere la tua passione.

Vanquish è l'apoteosi degli sparatutto con coperture - editoriale

Sam Gideon non può saltare. Non c'è sicuramente un difetto più grave all'interno del multiverso videoludico, in cui la capacità di saltare vale come uno dei cinque sensi, visto che persino la recluta più umile riesce all'occorrenza a fare un salto. Di solito però, la mancanza di un senso dovrebbe acuirne un altro e quello che manca al protagonista di Vanquish a livello di permanenza in volo è ampiamente compensato sul campo di battaglia. Gideon scivola sull'asfalto come se fosse Michael Phelps in una piscina olimpica. Le scintille divampano dalle ginocchia metalliche, mentre il protagonista scivola attorno ad un mecha confuso. Nel mondo di Gideon, il termine "bullet time" non è altro che una mera infiorettatura poetica. È sufficiente chiudere un occhio per prendere la mira, mentre si scivola, e il tempo rallenta al punto che si potrebbe tirare giù il mondo, sventagliando razzi in aria. Sam Gideon non saprà saltare, ma cavolo se sa volare.



Il direttore di Vanquish, Shinji Mikami, ha provato ad esporre la propria euforia riguardo al titolo. "Penso sia davvero difficile entrare in contatto con un gioco in cui sparare a un sacco di robot è così divertente", disse in modo adorabile, come se fosse completamente sorpreso da come le cose fossero venute bene. Un mio amico, lo scrittore e game designer Jim Rossignol l'ha messo in modo ancora più diretto: "Vanquish si lascia giocare come la maggior parte dei giochi d'azione pretenderebbe di essere giocato". Non a caso, il primo boss che s'incontra nel gioco è un carroarmato quadrupede, il cui combattimento è gestito con una tale eleganza che solitamente si vede solo nel contesto controllato di una cutscene. Ogni volta che si abbatte una zampa meccanica, il mostro risponde con una grandinata di graffianti proiettili. Non ci sono coperture che tengano per Gideon, mentre si muove a zig zag tra la pioggia con una sigaretta che gli ciondola dalle labbra. La battaglia tocca il suo picco quando Gideon, saltando tra i missili, afferra l'ultimo e lo gira per rificcarlo nel cannone da cui è uscito. Questo genere di esagerazioni à la Michael Bay è comune nei giochi turbolenti, ma raramente ci è davvero concessa la possibilità di dirigere l'azione.



Gideon gioca il ruolo del quaterback titolare in uno squadrone di ingombranti marines statunitensi. A livello geopolitico, Vanquish non è ben definito, anche per un gioco ambientato nel futuro. Per prima cosa, il presidente degli Stati Uniti è una donna. Poi il gioco inizia con la distruzione del ponte Golden Gate da parte delle forza d'invasione russe: uno scenario improbabile nell'era di Trump. Il giocatore ha a disposizione otto ore per "evitare che New York diventi la prossima San Francisco", come mette in chiaro il nostro ufficiale in capo. Gideon è un ingegnere della DARPA dalla voce roca, ma comunque nerd, che è stato promosso non per via delle sue abilità atletiche, ma piuttosto grazie alla sua Augmented Reaction Suit, un'armatura simil sacco dell'immondizia che potenzia le sue abilità offrendo grandi emozioni. Oltre a rendere fattibili le lussuose scivolate, la tuta rallenta automaticamente il tempo ogni volta che Gideon subisce troppi danni, consentendogli di scivolare via dal pericolo dietro ad una copertura o cecchinare la testa di un soldato robotico (in Vanquish nessun essere umano viene ucciso dalle mani di Gideon).

Continua la lettura su www.eurogamer.it

1 luglio 2017 alle 10:40