Aven Colony – Recensione

Da buon appassionato di city builder (ebbene si, ho lasciato ore su SimCity 2000 ai tempi, fucilatemi!) non potevo non mettere le mani su Aven Colony. Sviluppato dai cowboy texani di Mothership Entertainment e pubblicato dai ben più noti ragazzi di Team 17 (eh si, proprio loro), il gioco ci metterà nelle condizioni di colonizzare appunto Aven. Non ci sono altri particolari obiettivi, lo scopo finale è quello che una missione volta alla colonizzazione interplanetaria si porrebbe anche nella realtà: la creazione, il mantenimento, l'espansione e la stabilità di una colonia lontana anni luce dalla Terra, per giungere laddove nessun colono è giunto prima.
Partiamo subito con qualcosa che mi ha fatto storcere il naso. Non esiste una vera e propria storia in Aven Colony, o meglio: c'è una trama, ma è raccontata in modo decisamente frammentario e incomprensibile attraverso dei dialoghi (ovviamente testuali) tra i nostri aiutanti della Colonia. Non sarà un grande male visto il tipo di gioco, penserete voi, ma in realtà è una cosa che tende a rendere Aven Colony un titolo decisamente anonimo e noioso sul lungo periodo. In questo la limitatezza e la scarsa rigiocabilità della campagna pesano parecchio.

Il gameplay si discosta lievemente dai classici del genere, complice in parte l'ambientazione sci-fi del titolo: dopotutto stiamo progettando di installare una colonia su una luna ostile, ove le risorse non sono a portata di mano e l'ambiente per quanto sembri idilliaco e prospero è tutt'altro che amichevole. La pianificazione, quindi, per non rimanere senza cibo o acqua o, peggio ancora, energia è una delle sfide principali del gioco. La difficoltà, decisamente alla portata anche dei neofiti anche oltre il livello medio, non starà quindi nel creare il nostro avamposto quanto nel garantirne la sopravvivenza e se possibile la prosperità nel tempo. In questo non ho apprezzato particolarmente la scelta di non lasciare piena libertà al giocatore su come espandere la propria colonia ma di utilizzare un sistema a griglia che, di fatto, mi ha costretto ad ampliare la mia base in una direzione per accedere ad una singola risorsa. Questo, nella mia partita, si è tradotto in uno spreco di risorse a lungo termine e, in un gioco che fa del “futuro” della nostra Colonia il suo fulcro, la cosa potrebbe essere alla lunga penalizzante. Per il resto il titolo non si discosta poi molto dalle meccaniche classiche del genere e, oltre alle risorse, dovremo tenere conto di fattori come sovrappopolazione, criminalità e felicità dei nostri cari coloni. Una piccola menzione d'onore va ad una meccanica di gioco interessante, il cambio di stagione: insieme alla pianificazione a lungo termine di cui vi ho già parlato, questa particolarità del gioco aggiunge un certo spessore al gameplay. Se, ad esempio, creassimo delle fattorie per sostentare la nostra colonia dovremo tenere presente che in inverno queste renderanno la metà del cibo che producono nei mesi più caldi e, a seconda della situazione, potrebbe essere più utile costruire magari delle serre. Queste ultime, seppur forniscano meno cibo ai nostri coloni, garantiscono una produzione costante nel corso del tempo. Questo sta a significare che l'approssimarsi delle stagioni, così come le differenze tra terreni desertici e aridi ghiacciai, non è meramente grafica ma sarà uno dei fattori che plasmeranno il nostro gioco e l'avvenire della nostra colonia.

Rimanendo in tema di grafica e prestazioni, il gioco gira fluidamente su PlayStation 4 senza alcun intoppo. I ragazzi di Mothership hanno fatto decisamente un buon lavoro in termini di resa visiva, anche se le nostre colonie peccano di anonimità e alcuni eventi come gli attacchi di vermi delle sabbie o catastrofi naturali che possono abbattersi sulla nostra colonia siano stati resi in modo abbastanza “povero”. Gli edifici che compongono le nostre colonie tendono ad assomigliarsi parecchio e a colpo d'occhio è a volte difficile capire quale costruzione si stia guardando. Un po' più di possibilità di personalizzazione, o anche solo una certa varietà nello stile adottato per realizzare gli edifici avrebbero sicuramente giovato molto al titolo pubblicato da Team 17. Per contro texture, modelli poligonali e animazioni dei nostri coloni sono sicuramente di buona qualità e in grado di farci passare sopra a una certa monotonia. Dopotutto partendo per un remoto sasso per installarvi una colonia le decorazioni per edifici sono sicuramente l'ultimo dei pensieri! Per quanto concerne l'audio, non c'è molto da dire ne' in male ne' in bene: sicuramente nella media, non brilla per maestosità o fedeltà di riproduzione ma allo stesso tempo non presenta particolari problemi e la colonna sonora riesce ad essere un giusto accompagnamento che si sposa bene con le scelte stilistiche. Nonostante la localizzazione dell'audio sia in inglese, fortunatamente per i non anglofoni sono disponibili dei sottotitoli che traducono fedelmente quanto pronunciato dai nostri consiglieri virtuali e tutti i menu sono stati tradotti in italiano.

Aven Colony si presenta dunque in ottima forma al suo debutto su PlayStation 4. Una grafica pulita e un gameplay non troppo ostico da padroneggiare, insieme ad alcune piccole ma importanti differenze da titoli più conosciuti del suo genere e un sistema di input comodo da gestire anche con un gamepad, sono i suoi punti di forza. Sicuramente un city builder pregevole e di interesse per gli appassionati di gestionali e simulazioni, ma che potrebbe risultare noioso dopo poco tempo per giocatori alla ricerca di titoli più immediati. Considerando comunque che l'offerta di questo genere di giochi su console è molto povera e che questo genere di titoli di solito è appannaggio esclusivo dei PC, la trasposizione per PlayStation 4 del titolo di Mothership Entertainment è sicuramente da promuovere.

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