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Shadow Tactics: Blades of the Shogun - recensione

Uscito sei mesi fa su Steam e GOG.com e forte di un discreto successo da parte di critica e pubblico, Shadow Tactics: Blades of the Shogun arriva ora su PlayStation 4 e Xbox One, con una missione piuttosto complicata, ovvero rendere godibile l'azione stealth in tempo reale senza le comode facoltà di tastiera e mouse, ma dovendo raccogliere tutte le scelte possibili sui pochi tasti del joypad.



Simpaticamente rimanda alle stesse meccaniche del gioco: farcela pochi contro molti, e possibilmente nel modo meno evidente possibile. Per chi non lo avesse giocato sulla "master race", Shadow Tactics è infatti un titolo stealth con visuale isometrica che riporta alla nostra memoria di giocatori navigati nomi come Commandos e Desperados, che ormai hanno sulle spalle più di una decade.



Non siamo di certo durante la Seconda Guerra Mondiale o nel Far West, bensì nel Giappone feudale del periodo Edo, affascinante momento storico dove la sete di potere degli Shogun ha portato sui campi di battaglia migliaia di soldati per anni e anni. Qui sono nati i miti dei ninja, dei samurai e dell'onore bagnato di sangue, e con Shadow Tactics entriamo nell'azione di cinque protagonisti che dovranno collaborare per portare a termine rischiose missioni stealth e far pendere l'ago della bilancia della guerra verso il proprio Shogun.

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4 agosto 2017 alle 11:40