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Cities Skylines – Recensione

Alcuni anni or sono nel genere dei city builder, che per i profani è una branca degli strategici dedita allo sviluppo ed al managing simulativo a 360° di una città, un solo nome vestiva i panni del mattatore, ovvero SimCity. Il gioco di Maxis, il cui primo episodio venne pubblicato nel lontano 1989 per PC, ha a lungo rappresentato il non plus ultra del genere, stabilendo ad ogni nuova uscita un nuovo primato da battere. Nonostante ciò, l'ultimo capitolo della serie è stato da molti recepito in modo negativo per tante e varie questioni che, di li a poco, altri publisher concorrenti hanno trasformato in un'opportunità di guadagno all'interno di un mercato di nicchia, ma che aveva improvvisamente perduto il suo titolo di riferimento.



Ed è in questo particolare spaccato che si inserisce Cities: Skylines, pubblicato da Paradox Interactive, il quale è stato traslato anche su console dopo aver ricevuto una calorosa accoglienza su PC. Ovviamente, l'accostamento strategici – console (o più specificatamente pad e non mouse+tastiera) lascia sempre un attimo interdetti, vista la naturale predisposizione e affinità di questo particolare segmento ludico con le periferiche standard PC. In aggiunta, al di là della qualità del prodotto, è bene sottolineare che il genere non è esattamente popolato di tantissime alternative, specialmente su console, anche e soprattutto per la questione di controllo/meccanica citata sopra. Ma andiamo con ordine!



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Cities Skylines ci mette nei panni di un pioniere, fondatore e manager di una città, la quale potrà passare da minuscolo caseggiato a vera e propria metropoli con i servizi più all'avanguardia, grazie alla nostra “illuminata” gestione. E' da sottolineare sin da subito che il gioco, al momento della redazione dell'articolo, contava solo di una modalità libera in cui l'intera sessione è segmentata in vari achievement da raggiungere, sempre a livello di popolazione. La singola modalità, nonostante contasse svariate mappe tutte dalla morfologia particolare e che, almeno in linea teorica, rendono una sessione differente dall'altra, è naturale che si senta un po' la mancanza di una modalità “storia” vecchio tipo, con una serie di stage e obbiettivi diversificati dal mero raggiungimento di un quantitativo di popolazione minimo, atto a sbloccare nuovi edifici e far progredire il nostro insediamento.



Ma facciamo un passo indietro: non appena cominciata la partita, ci sarà presentata innanzi una vasta porzione di territorio, totalmente selvaggia e senza alcuna traccia del passaggio dell'uomo, se non uno sbocco “morto” di una highway. Sin dall'inizio, saremo chiamati all'oculata progettazione della città, da suddividere in tre aree ben precise (industriale, commerciale e abitativa) e da sedimentare attraverso tutta una serie di servizi, prima di base (acqua, elettricità ecc) e successivamente, con l'aumentare della popolazione, a servizi più qualificati e settoriali (come infrastrutture potenziate, migliori collegamenti ecc). Diciamolo immediatamente: il gioco è ben realizzato e riesce in modo convincente a rappresentare una città “impegnata”, trafficata e viva. Soprattutto nel momento in cui il nostro insediamento toccherà qualche migliaio di abitanti, inizieremo a vedere i nostri sforzi prendere vita e trasformarsi da semplice agglomerato di abitazioni, a vera e propria città metropolitana.



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La gestione della città avverà poi attraverso l'ausilio di vari strumenti, atti a facilitare il nostro gravoso compito. Avremo a disposizione differenti “visuali” della città, in base alle necessità del momento: ecco ad esempio che, per la strutturazione di un sistema fognario ad hoc, il gioco ci concederà una visione “sotterranea” del territorio edificabile, in modo da supportarci durante la progettazione di un sistema idrico efficiente. Ma la gestione non sarà solo di natura costruttiva: durante il corso del gioco, infatti, saremo chiamati anche a gestire finanziariamente la città, non solo a livello di spese ma anche di ricavi e investimenti. Ecco che, destinare il 100% dei fondi all'efficienza della rete elettrica, potrebbe comportare un aggravio finanziario notevole sulle nostre casse, costringendoci magari a richiedere un prestito per avere le liquidità sufficienti a supportare ulteriormente lo sviluppo del nostro insediamento.



Costruire una città non è mai cosa semplice e per questo il gioco ci aiuterà con una serie di schermate che, oltre a spiegarci il funzionamento meccanico di una feature, ci daranno anche piccoli consigli su come procedere. Ma, nonostante nasconda una notevole profondità, Cities Skylines racchiude una natura studiata per avere una curva di apprendimento piuttosto morbida: infatti, come già specificato precedentemente, lo sviluppo della nostra città sarà strettamente legato alla crescita demografica della stessa, la quale ci consentirà di sbloccare alcuni milestone che ci daranno accesso a nuovi oggetti, come strade più larghe, nuovi edifici ecc. Questa progressione graduale e “pacata”, è ciò che ci consentirà di apprendere le meccaniche del gioco con i nostri tempi, in modo da esser pronti per la sfida successiva senza l'impellenza di un countdown o di altre meccaniche atte a stimolare una certa urgenza. Inoltre, è bene specificare che nel gioco base troverete anche il DLC “After Dark”, che ci consentirà di ammirare la nostra città durante la notte, aggiungendo un pizzico di varietà estetica in più che non guasta mai.



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Da un punto di vista tecnico, Cities Skylines si presenta ben fatto ma non senza alcuni limiti. Innanzitutto, nonostante un po' di sfiducia di partenza, è bene sottolineare l'ottimo lavoro profuso nell'ottimizzazione dell'interfaccia con i controlli del pad: il lavoro di Tantalus è stato eccezionale, anche se alcuni strumenti presenti nella versione PC sono stati limitati o addirittura rimossi. Nonostante la cosa non mini in fin dei conti il divertimento di base del gioco, è bene sottolineare che le versioni console non avranno alcune delle caratteristiche della versione per Home Computer, quali lo stile architettonico, l'editor del terreno ecc. In più, anche numericamente parlando, gli edifici costruibili saranno inferiori su console e, udite udite, non sarà possibile velocizzare lo scorrere del tempo che, se da un lato aiuterà i nuovi venuti del settore, dall'altro metterà a dura prova la pazienza dei veterani.



Comunque sia, sarà piuttosto intuitivo e per nulla scomodo costruire la nostra città e passare da un menù all'altro, costruire reticolati stradali o filiere della rete elettrica, il tutto senza particolari rallentamenti e fastidi. Da un punto di vista grafico, nonostante ovviamente non si possa eguagliare la versione PC, la versione PS4 del gioco, testata su PS4 PRO, si presenta con una qualità estetica notevole ed una cura del dettaglio di pregio. Nelle fasi iniziali, non noteremo nessun tipo di rallentamento, nemmeno in caso di un zoom in/zoom out selvaggio, e il frame rate sarà piuttosto stabile, seppur alcune problematiche del genere, alle volte piuttosto pesanti, compariranno nel momento in cui il nostro insediamento diverrà di grandi dimensioni. Spostandosi nella città, soprattutto in zone “cariche” di dettagli e oggetti, capiterà di assistere ad un pop up di alcuni d'essi, quasi istantaneo e che in fin dei conti non danneggerà profondamente la giocabilità.



Il comparto audio è di buona fattura, con tutto un vasto campionario di suoni, artificiali e non, che andranno a diversificare e rendere viva la nostra città. Ecco che, avvicinandoci alle strade o alle zone industriali o, al contrario, in zone meno edificate e quindi più naturali, avremo modo di ascoltare tutta una vasta selezione di suoni, dal traffico al cinguettio degli uccelli (un po' il marchio di fabbrica della produzione).



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15 agosto 2017 alle 15:01