Ludomedia è il social network per chi ama i videogiochi. Iscriviti per scoprire un nuovo modo di vivere la tua passione.

Black The Fall – Recensione

Sei anni fa Limbo dimostrò che l'offerta videoludica indipendente poteva essere un aspetto interessante nel mondo dei videogame; i ragazzi di Playdead reinventarono il concetto 2D tipico dei platform e condirono il loro piccolo capolavoro di enigmi, giochi di luce e ombre e una narrazione sublime. Dovettero passare degli anni prima che qualcuno raccogliesse l'eredità, prima con l'altro capolavoro indie che porta il nome di Inside e oggi con Black The Fall.



I tre titoli in questione hanno una cosa in comune: il dualismo luce e ombra, e la distopia. I rumeni di Sand Sailor Studio hanno voluto raccontare a noi giocatori la loro idea di società distopica e malata; la dittatura comunista rumena degli anni Ottanta è ancora viva negli occhi e nella mente di molte generazioni rumene, e Black The Fall cerca proprio di raccontare questa storia, il senso di schiavitù e annichilimento della società sotto tale governo, dove il singolo non esiste e la vita si riassume in un mero stato di sopravvivenza.





http://www.playstationbit.com/wp-content/uploads/2017/08/black01-600x338.jpg



Il limbo dei comunisti



Il gioco ci mette immediatamente nei panni di uno dei tanti operai-schiavi del regime comunista dell'epoca, giusto il tempo di capire la reattività dei comandi e di immergerci istantaneamente in un mondo di violenza e paura. Inizia quindi così la nostra avventura; nella prima sequenza saremo chiamati a raggiungere la nostra postazione lavorativa: una bicicletta che è collegata a un generatore. Dobbiamo pedalare per far muovere alcuni meccanismi per produrre non si sa cosa, ma è proprio in quel momento che noteremo la nostra unica via di salvezza: una porta, probabilmente per errori meccanici, rimane aperta il tempo per scappare dalla nostra prigione. Inizia così la fuga dai nostri carcerieri.



Inizialmente potremo solo saltare, abbassarci e interagire con gli oggetti, fino a quando non si otterrà un laser in grado di controllare le apparecchiature elettroniche della fabbrica, compresi gli zaini posti alle spalle dei nostri “colleghi di lavoro”, che obbediranno fedelmente ai nostri comandi, e un fedele aiutante robot che ci aiuterà in alcune fasi avanzate della storia.



http://www.playstationbit.com/wp-content/uploads/2017/08/2862936-black-the-fall-scrn23-600x338.jpg



I primi momenti di gameplay potranno lasciare abbastanza spaesato il giocatore di turno, soprattutto per imparare i comandi e quali siano i pericoli del gioco; inutile dirlo ma si morirà spesso sicuramente, fortuna vuole che gli sviluppatori non puniscano eccessivamente il giocatore con i loro rompicapi, infatti basteranno un paio di tentativi per capire cosa fare e come farlo nel modo corretto. L'intero gameplay è un avanzare tra una serie continua di enigmi e puzzle, alcuni davvero semplici e ben congeniali, altri sembrano purtroppo inseriti a forza e non sempre ben riusciti.



Possiamo comunque spezzare una lancia a favore degli sviluppatori, che sono riusciti a diversificare tutti gli enigmi evitando di ripeterli più volte e incastrandoli magistralmente nello scenario circostante, rendendo la narrazione ben contestualizzata sia con l'azione di gioco che con l'ambiente circostante.



Continua la lettura su www.playstationbit.com

3 settembre 2017 alle 13:10

Condiviso da popcornking.Piace a 1 persona