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Dungeons III - recensione

Chi di voi videogioca su PC ormai da qualche annetto ricorderà sicuramente Dungeon Keeper, un particolare gestionale ideato da quel geniaccio di Peter Molyneux ai tempi di Bullfrog. Nel titolo si vestivano i panni del Signore Oscuro, un genio del male che si diletta nella costruzione di possenti dungeons attrezzati con un'ampia varietà di stanze e in grado di ospitare le più disparate tipologie di mostri e aberrazioni. Dunegons è un franchise che, sin dal suo debutto nel 2010, segue un po' troppo da vicino le orme lasciate dal capolavoro a cui si ispira, ma che col tempo ha imparato a differenziarsi e a lasciarsi apprezzare anche per altre caratteristiche peculiari. Oggi analizziamo la sua terza incarnazione, un titolo che miscela saggiamente meccaniche da gestionale con quelle da RTS e le condisce con una considerevole dose di umorismo.



La storia prosegue direttamente quella del capitolo precedente: il Male Supremo ha vinto la sua battaglia contro il bene e ora si gode la dolce vittoria brindando con calici ottenuti dai teschi dei suoi nemici e pasteggiando lautamente con kebak di unicorno. La vittoria però lo annoia e così decide di espandere il proprio dominio oltremare, inviando nel nuovo continente un'ombra in grado di prendere possesso di un'anima facilmente corruttibile. La scelta ricade su Talya, un'elfa figlia adottiva del paladino Tanos, la quale già in precedenza aveva mostrato una naturale predisposizione a percorrere sentieri oscuri.



L'ombra si insinua quindi nella mente dell'elfa e la trasforma, da docile e gentile fanciulla, in una macchina da guerra smaniosa di versare il sangue dei suoi nemici disgustosamente buoni. Da qui si dipana l'intera avventura, costituita da un buon numero di missioni, in cui affronteremo il paladino e i suoi strampalati compagni, come Grimli, il nano alcolizzato, o Jaina Overproud una maga tanto buona quanto attenta ai conti correnti. Il taglio narrativo da commedia fantasy è volutamente lineare e non si sforza in alcun modo di proporre una storia con colpi di scena insospettabili. La sua forza risiede invece in una comicità del tutto riuscita, che arriva alle orecchie del giocatore tramite la voce dell'ottimo narratore, doppiato in italiano dall'azzeccatissimo Gianni Quillico.

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17 ottobre 2017 alle 14:20