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Rabi-Ribi – Recensione

Rabi-Ribi a prima impressione può sembrare un titolo di chiara ispirazione ai colossi del passato quali, ad esempio, Metal Slug ma, in realtà, è tutt'altro.



Rabi-Ribi è un titolo d'esordio di una azienda taiwanese (paese che si sta sviluppando molto sia in ambito videoludico che musicale negli ultimi anni) ambizioso, che cerca di mescolare più generi quali metroidvania, gioco di ruolo, platform e bullet hell.



Chiariamoci, è una miscela di generi già vista ma che comunque fa capire che i produttori vogliono fare sul serio.





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No, non è una cameriera vestita da coniglietta



La trama del gioco è, almeno inizialmente, molto semplice. La protagonista è una coniglietta di nome Erina, che un giorno si risveglia in una scatola rinchiusa in un appartamento a lei sconosciuto e quando si guarda intorno scopre di essersi misteriosamente tramutata in una ragazza (molto sexy, tra l'altro), mantenendo le iconiche orecchie e la coda a batuffolo.
La nostra protagonista, che man mano si adatterà alla sua nuova “forma”, avrà come obiettivo principale tornare a casa della sua padrona e scoprire cosa è successo, in modo tale da tornare come prima.



Subito nelle prime fasi del gioco incontrerà una fatina di nome Ribbon (da qui il nome del titolo, “Rabi” sta per “rabbit” e “Ribi” sta per “ribbon”) che, anch'ella bisognosa di un aiuto, si unirà a lei per il suo viaggio.



Da qui in avanti, la trama occuperà quasi esclusivamente un ruolo marginale a tutto ciò che il gioco ha da offrire ma, nel caso in cui decideremo di focalizzarci su di essa, verremo travolti da un'ondata di nonsense e degrado di rara bellezza; vi basti sapere che i nemici più frequenti sono ragazze che appartengono a un movimento di fanatiche di conigli che cercheranno di accarezzarvi (o farvi anche altro…).



Molti NPC hanno delle storyline che possono incuriosire il videogiocatore, ma purtroppo non tutte sono sviluppate e dettagliate a dovere. Nonostante questa piccola pecca, ogni singolo personaggio è ben delineato caratterialmente e susciterà nel videogiocatore curiosità e interesse, sperando che non siate sufficientemente malati da farvi venire anche qualche strana perversione.





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Un gameplay in ascesa continua



Per quanto concerne il gameplay, abbiamo trovato somiglianze con Dust: An Elysian Tail, poiché la nostra protagonista si esibirà negli attacchi corpo a corpo, mentre la nostra piccola e divertentissima Ribbon ci delizierà con attacchi a distanza che potranno variare in base alla runa che equipaggeremo (esattamente come per Fidget in Dust).



Inizialmente, le possibilità di combattimento si limiteranno a combo piuttosto legnose con un martello gigante e un raggio rettilineo dalla lunga distanza ma, proseguendo con la storia, potremo ottenere molto altro. Qui entra in ballo una bella peculiarità del titolo: lo sviluppo del nostro stile di combattimento si basa su quante volte utilizziamo una certa combo e/o arma, che farà aumentare di livello la stessa. Potremo però anche assegnare punti esperienza alle varie armi e decidere di virare su qualcosa di nuovo.



Abbiamo trovato il gameplay molto dinamico e delirante in alcuni suoi frangenti (soprattutto nelle numerose e variabilissime boss fight), ma non semplice da padroneggiare, sia per il ritmo frenetico, sia per comandi non propriamente comodi, seppur molto precisi.





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Una dolcezza letale



I personaggi di questo gioco sono solo ed esclusivamente di sesso femminile, e tutte prevedibilmente molto affascinanti. Personalmente mi sono ritrovato ogni 40 minuti a innamorarmi di una ragazza diversa.



Tralasciando questo aspetto, il gioco vi porrà dinanzi una interessante scelta: i nemici livellano insieme a voi e all'equipaggiamento che possedete; oppure i nemici sono standardizzati, in modo tale che il vostro farm e la vostra esplorazione alla ricerca di oggetti vi possa dare un vantaggio considerevole. Questa scelta permette di giocare il titolo nel modo che più aggrada il giocatore, e noi apprezziamo.



Come prevedibile, si può scegliere fra molti livelli difficoltà, seppur gli ultimi due possono mettere alla prova anche i videogiocatori più hardcore.



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19 ottobre 2017 alle 13:10

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