Ludomedia è il social network per chi ama i videogiochi. Iscriviti per scoprire un nuovo modo di vivere la tua passione.

Operation Babel: New Tokyo Legacy – Recensione

“Guarda come le persone sono sole, sedute sulla cima della loro torre di Babele”.
Articolo 31



Due anni fa il team di Experience Inc. portò su PlayStation Vita Operation Abyss: New Tokyo Legacy, dungeon crawler come tanti (troppi?) se ne vedono sulla console portatile di casa Sony, afflitto da vari problemi che non gli anno permesso di emergere dal limbo della mediocrità. Operation Babel: New Tokyo Legacy, seguito del gioco, riuscirà in questa difficile impresa?



http://www.playstationbit.com/wp-content/uploads/2017/10/operation-babel-new-tokyo-legacy-002-600x340.png



Ci eravamo tanto amati



Tutti i giocatori freschi del primo capitolo oppure dotati di una buona memoria ricorderanno la trama di Operation Abyss. Un gruppo di liceali dotati di superpoteri venivano incaricati di fermare una minaccia aliena intenzionata a distruggere la città di Tokyo.



Non molto diversa la trama di Operation Babel, dato che ancora una volta faremo parte della rinomata Xth Squad, gruppo interno dell'agenzia governativa CPA composto da giovani ragazzi speciali pronti questa volta a fermare Embryo, un misterioso oggetto volante non identificato pronto a devastare Tokyo (chissà perché, con tante città al mondo).



Ancora una volta, come già nel precedente capitolo, troviamo una narrazione con testi a schermo rigorosamente in inglese accompagnati da una serie di disegni originali di ottima fattura migliorati dall'assenza delle classiche scenette semi-pornografiche che tanto piacciono al pubblico orientale ma che distruggono la tensione.



Decisamente migliorata la trama, stratificata e ricca di colpi scena. Evitando fastidiosi spoiler vi possiamo infatti dire che, rispetto a quanto visto in Operation Abyss, questa volta gli affamati di storie intriganti non rimarranno sicuramente delusi fin dalle prime battute di gioco.



http://www.playstationbit.com/wp-content/uploads/2017/10/operation-babel-new-tokyo-legacy-003-600x340.png



Sodoma e Gomorra



A differenza della stratificazione della storia, il gameplay di Operation Babel rimane sostanzialmente invariato rispetto a quanto visto nel precedente capitolo. Dal quartier generale sarà infatti possibile accettare una serie di missioni di difficoltà crescente e ovviamente migliorare e potenziare i nostri personaggi.



Ancora più familiare sarà il senso di smarrimento durante le prime fasi di gioco, soprattutto se sarete dei neofiti della serie. Quasi nulla infatti è stato fatto per rendere il titolo più user-friendly (una delle caratteristiche anche da noi criticate), senza contare che nei primi dialoghi saremo sommersi di informazioni spesso difficili da assimilare.



Un piccolo passo avanti, in questo senso, lo si ha grazie alle prime missioni che assurgono al ruolo di tutorial per mostrare alcune delle caratteristiche dei dungeon, che analizzeremo più in là nella recensione.



Dal quartier generale sarà anche possibile gestire la propria squadra di sei elementi ancora una volta con possibilità di usarne una già presente, oppure creare il proprio team scegliendo tra una quarantina di archetipi personalizzabili tramite il sistema denominato Blood Core, che ne cambierà le caratteristiche in battaglia.



Continua la lettura su www.playstationbit.com

27 ottobre 2017 alle 13:00

Condiviso da popcornking.Piace a 1 persona