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Spelunker Party! – Recensione

Un classico platform. Non ci sono mezze misure, Spelunker Party! Affonda a piene mani nelle memorie associate al suo illustre e storico predecessore datato 1983, Spelunker. Siamo quindi tornati ad immergerci in oscure caverne ed anfratti, armati di tanta, tanta pazienza. Ho scelto la parola classico non a caso: il titolo di Tozai Games pubblicato da Square Enix non riesce infatti a scrollarsi di dosso una patina di polvere che soffoca lo scintillio di qualunque tesoro potremmo trovare nei meandri delle grotte da esplorare.



Tozai ha pensato ad una modalità storia, che dia un senso al nostro esplorare caverne e grotte; una cometa appare nel cielo e Spelunkette (la protagonista femminile del gioco) decide di indagare su di questa e su di un misterioso schianto che ha scosso la terra. Ecco quindi che la nostra beniamina parte per l'avventura, dando il là alla nostra esplorazione di oltre cento livelli sparsi in quattro diverse ambientazioni. Non si può parlare di una trama di spessore, ma sicuramente riesce ad essere un ottimo spunto per mantenere vivo l'interesse del giocatore.



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Purtroppo la difficoltà, dovuta ad un gameplay troppo poco permissivo, riesce a rendere frustranti alcune sessioni di gioco. Sarà infatti facile precipitare da una scala o vedere il nostro caro Spelunker spezzarsi entrambe le ginocchia in cadute rovinose apparentemente senza motivo. Per esempio potremo assistere a questo spettacolo provando a saltare mentre percorriamo una discesa. Nonostante non si raggiungano velocità o altezze più elevate, se per disgrazia doveste premere il tasto corrispondente e spiccare un balzo mentre state scendendo un declivio preparatevi a perdere una vita. Questo, associato alla evidente fragilità delle caviglia di Spelunker, che apparentemente lo costringono a non saltare da altezze più elevate di mezzo metro, riesce a dare un senso di artificiosità alla difficoltà del gioco. La domanda è: si tratta di sviste tecniche o è voluto così?



Molto interessante, d'altro canto, il sistema di raccolta dei collezionabili e degli equipaggiamenti. Girovagando ed esplorando i vari livelli troveremo, spesso ben nascoste, delle speciali LithoStone. Queste LithoStone non sono altro che pezzi di alcuni oggetti che potremo equipaggiare una volta recuperate tutte le tavolette corrispondenti. Ogni nuovo equipaggiamento garantisce a Spelunkette ed alla sua controparte maschile dei bonus che aiuteranno i giocatori nell'esplorazione. Inoltre potremo trovare anche diversi animali da compagnia, ognuno dotato di propri poteri e abilità in grado di variare il nostro approccio ad un dato livello, aumentando sensibilmente il fattore rigiocabilità.



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Nonostante la miriade di livelli a disposizione, però, Spelunker tende ad essere abbastanza ripetitivo nelle situazioni, e ben presto ci si ritrova quasi a confondere tra loro i livelli delle varie ambientazioni. In questo non aiuta la scarsa varietà di nemici, oltre che di trappole; già dai primi livelli avremo visto (più o meno) tutte le minacce che questo mondo sotterraneo può presentarci e nella maggior parte dei casi questo porta il giocatore a ripercorrere i vari livelli per mero spirito di completismo più che per il divertimento in se. Inoltre, spesso, sarà possibile saltando al momento giusto, evitare praticamente ogni cosa si pari sul nostro cammino, rendendo di fatto inutili se non in casi specifici gli oggetti che avremo a disposizione, come bombe (per distruggere pareti e uccidere nemici) o razzi segnalatori (utili per ricacciare nelle tenebre i fastidiosi pipistrelli).



Pad alla mano il titolo risulta comunque divertente e abbastanza soddisfacente, specialmente se affrontato in modalità cooperativa. Nonostante non sia chiaro come mai Tozai e Square Enix abbiano optato per utilizzare uno split screen per le sessioni in multigiocatore locale, l'esperienza di gioco risulta comunque decisamente appagante e beneficia non poco di piccole chicche (come sentieri alternativi percorribili solo se aiutati da un altro giocatore) che riescono ad aumentare sensibilmente il coinvolgimento dei giocatori. Per contro, a dispetto dei suoi colori sgargianti e della grafica, Spelunker Party! rischia di essere troppo ostico per il pubblico più giovane; rimane in ogni caso un ottimo party game per giocatori più avvezzi ai vecchi platform e armati di buona pazienza e spirito di squadra.



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Tecnicamente il titolo non presenta particolari pecche, il framerate rimane stabile, non ci sono evidenti problemi di tearing o aliasing e i (pochi) effetti particellari più appariscenti sono ben resi, in linea con il comparto tecnico in generale. Menzione d'onore, ma anche qui parliamo di una piccola gioia che è riservata quasi solo agli appassionati, va alla colonna sonora, remake di quella dell'originale Spelunker del 1983.



In sostanza, se cercate un party game che sia longevo e dalla difficoltà mediamente alta ecco che Spelunker Party! potrebbe essere la scelta giusta. Offrendo una modalità cooperativa locale e online fino a quattro giocatori il titolo di Tozai e Square Enix è una valida scelta per gli appassionati dei platform di stampo classico.



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31 ottobre 2017 alle 12:30