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Ys VIII: Lacrimosa of DANA – Recensione

Escludendo i, seppur ottimi, capitoli spin-off di questa saga, la storia canonica di Ys era ferma dal lontano 2009 con il suo settimo capitolo principale, Ys Seven. Ys VIII: Lacrimosa of DANA si è fatto attendere per più di sette anni, approdando l'anno scorso su PlayStation Vita e solo quest'anno sull'ultima console casalinga di casa Sony. Ys è da sempre stata una serie valida, tuttavia la scelta di Nihon Falcom di confinare la saga al territorio nipponico l'ha esclusa dalla lotta con un degno avversario qual è Final Fantasy.



Se non avete mai preso per mano alcun titolo della serie, state tranquilli. Nonostante Ys si discosti dalla politica dei Final Fantasy di creare universi diversi per ogni capitolo, e quindi pur proponendoci il continuo dell'avventura di Adol, questo ottavo capitolo si lascia giocare tranquillamente anche se non si ha neppure il minimo di conoscenza del mondo di Ys. Purtroppo, però, tornare ai capitoli precedenti dopo aver anche avuto un assaggino di Ys VIII: Lacrimosa of DANA sarà un'impresa difficile!



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Alla nave!



Appena avviato il gioco ci verrà chiesto di scegliere la lingua del testo e del parlato. Nella versione europea disporremo di sole due lingue, inglese e francese, mentre per il parlato ci verrà proposta la classica scelta degna di un titolo Made in Japan: inglese o giapponese. Considerando la recente decisione di NIS America di ridoppiare in inglese tutto il gioco a causa di molteplici errori, non avrete problemi a capire quale di queste due ultime opzioni vi consigliamo.



L'ottavo capitolo di Ys, come già scritto nell'incipit, continuerà a proporci l'avventuriero Adol Christin come protagonista, accompagnato dal suo amico Dogi. I due amici, insaziabili di avventure, ricopriranno inizialmente il ruolo di marinai temporanei a bordo della Lombardia, una mastodontica nave capitanata dal capitano Salvini Barbaros, che, data l'ammirazione nei riguardi del nostro eroe dai capelli rossi, comincerà a raccontarci una storia che riguarda l'Isola di Seiren, un luogo misterioso da dove nessuno è tornato.



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Ironia della sorte, durante il viaggio la Lombardia viene attaccata da un kraken, che distruggerà la nave e getterà nell'oceano i passeggeri. Adol si ritroverà inizialmente sperduto e confuso, per poi venire a conoscenza di essere arrivato proprio sull'Isola di Seiren. Incontreremo subito la nostra spalla Dogi e il capitano Barbaros, che decideranno di creare un rifugio e cercare di trarre in salvo quanti più superstiti possibili prima di creare una nuova imbarcazione e fuggire dall'isola.



Qui è dove avrà inizio l'avventura di Adol, ancora muto come negli scorsi capitoli di Ys, ma di solito fungerà da voce narrante e molte altre volte saremo noi a dover scegliere cosa far dire al nostro avventuriero. Opzione carina che aumenta l'immedesimazione, ma poco sensata in quanto ci verranno sempre proposte due risposte e, scegliendo quella palesemente sbagliata, verremo corretti dagli altri personaggi, dandoci una sorta di falsa impressione di poter decidere cosa fare o come gestire la storia. Storia che andrà un tantino a rilento, ma che nel complesso ci dà il tempo di conoscere al meglio i personaggi e l'ambiente circostante, facendoci apprezzare il tutto.



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Uniti nelle diversità



Lo scopo del gioco sarà quello di avventurarci nell'Isola di Seiren e risolvere i suoi misteri e, prestando attenzione al tempo, non farci sfuggire dei superstiti della Lombardia da trarre in salvo al Castaway Village (il villaggio dei naufraghi). Come ogni action RPG che si rispetti, durante il tragitto incontreremo svariati mostri a farci compagnia che dovremo far fuori a suon di spadate. Il nostro party è composto da tre personaggi, Adol, Laxia e Sahad, che poi si amplierà per ospitare un guest, come Hummel e Ricotta, anche se in battaglia scenderanno soltanto tre per volta.



Tutti i personaggi, primari o secondari che siano, sono caratterizzati al meglio. Con il passare del tempo cominceremo a conoscerli più da vicino, si sentiranno in sintonia con noi e ci racconteranno le loro motivazioni, la loro storia e perché erano sulla nave, il tutto con una profondità di caratterizzazione che sfiora il maniacale.



Nonostante alcuni dialoghi siano conditi di classici cliché puramente giapponesi, i personaggi non risulteranno mai banali e, anzi, non si vedrà l'ora di scoprire qualcosa in più su di loro. Dalla nobildonna schizzinosa al pescatore solare fino al cacciatore silenzioso, personalità diverse si uniranno per affrontare le avversità dell'isola e scappare verso la sicurezza, uniti dal desiderio di rivedere i propri cari. La trama di Ys VIII è molto forte, riesce a tenere incollati allo schermo per tutte le sue trenta ore circa di gioco, pur presentando talvolta piccole sezioni quasi fini a loro stesse.



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29 dicembre 2017 alle 14:10

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