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Railway Empire – Recensione

Il parco titoli PlayStation 4 si arricchisce sempre più di gestionali e strategici che sicuramente accrescono l'appeal della piattaforma Sony, non tanto per il casual gamer, quanto per il giocatore appassionato o proveniente da altre piattaforme come il PC. In attesa di mettere le mani sul prossimo capitolo di Tropico, sempre pubblicato da Kalypso Media, gli amanti del genere saranno curiosi di sapere se Railway Empire può essere considerato come un degno successore dell'ormai vecchio Railroads Tycoon o dei suoi simili dell'epoca… scopriamolo!



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Un po' di pane e storia



Railway Empire è uno strategico-gestionale ambientato tra il XIX e il XX secolo nel Nord America, per intenderci nel periodo in cui la rivoluzione industriale partita dall'Inghilterra prendeva piede negli stati europei e nel continente americano. In quest'ultimo, le linee ferroviarie raggiunsero la massima espansione proprio nel periodo che va dall'inizio del gioco fino alla Seconda Guerra Mondiale, grazie a grossi investimenti di capitalisti privati. Sebbene in Europa la ferrovia sia ancora uno dei principali mezzi di spostamento, negli Stati Uniti, già dal primo dopoguerra, il suo utilizzo è andato via via diminuendo e, a oggi, ad eccezione della costa orientale, il treno è utilizzato quasi esclusivamente per scopi commerciali.



Dopo l'introduzione storica, passiamo ai fatti. La nostra analisi si basa sulla modalità Campagna che è quella ovviamente più interessante, mentre le altre modalità sono un contorno che è ormai il pacchetto base di ogni gestionale: stiamo parlando della modalità Libera che permette di regolare a piacimento tutti i parametri della partita, la modalità Sandbox che non impone limiti di denaro e la modalità Scenario che vi permette di giocare un singolo pezzo della Campagna in un formato più vicino a quello di una grande missione con diversi obiettivi da raggiungere.



Ritornando alla modalità principale, essa è strutturata in cinque capitoli, ambientati in zone diverse degli Stati Uniti d'America. Ogni zona possiede delle qualità geografiche esclusive e da ciò ne consegue poi lo sviluppo delle linee ferroviarie e delle materie prime a disposizione. Verremo quindi catapultati nel nostro pezzettino di mappa e partiremo da una città principale, dalla quale poi si svilupperà tutto il sistema ferroviario. Per semplicità la mappa non illustra collegamenti stradali, di fatto però esistono e ci basta saperlo per comprendere che facilitare il trasporto di persone e merci attraverso le rotaie è il primo passo verso l'espansione.



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E' solo la punta dell'iceberg



Dopo avervi spiegato circa l'1% di Railway Empire, cercheremo di illustrarvi nel modo più efficiente possibile a cosa andrete in contro. Sappiate che il gameplay è comprensibile nella sua totalità solo dopo ore e ore di gioco, nelle quali scoprirete sempre nuove meccaniche, possibilità e trucchetti che riusciranno a rendervi la vita un pelo più facile. In generale siamo davanti a un qualcosa di talmente stratificato che si rivela non adatto a coloro che si aspettano di posizionare due stazioni e un binario che le collega per andare avanti nel gioco. Dopo aver affrontato il primo capitolo, che è perlopiù introduttivo ma già ricco di elementi di gameplay con i quali scontrarsi, il secondo e tutti i successivi vi sbatteranno in faccia la realtà! Dovremo sì costruire le più grandi linee ferroviarie d'America, ma anche far girare l'economia e procurarci le materie prime necessarie per i treni e per la crescita delle città nelle quali abbiamo una stazione.



Ogni città produce qualche risorsa ed è carente di altre, ragion per cui la crescita dipende da quanto sarete abili a procurarvi le materie prime necessarie, nonché a scegliere quali città e imprese collegare alla vostra linea ferroviaria e quali lasciare isolate al loro destino. In questo senso il gioco non vi aiuta; per quanto siano disponibili delle tabelle che rappresentano il fabbisogno di ogni città, queste rimangono abbastanza ambigue e poco esplicative, inoltre non è possibile ordinarle o aggiungere dei filtri agli elementi, una mancanza piuttosto importante per un gestionale. I tutorial iniziali e i suggerimenti presenti per quasi tutta la Campagna non vi aiuteranno più di tanto a capire come e dove agire per favorire l'espansione economica dell'area. Questo, probabilmente, è l'unico vero difetto che questa produzione presenta.



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25 febbraio 2018 alle 16:00

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