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Wolfenstein II: The New Colossus – I diari dell'agente Morte Silenziosa – Recensione

Dopo l'esordio incerto del season pass Cronache della Libertà con Le avventure di Pistolero Joe, torniamo su Wolfenstein II con I diari dell'agente Morte Silenziosa. Proprio come il suo predecessore, questo contenuto aggiuntivo tratta di vicende che non coinvolgono direttamente Blazkowicz e compagnia, ma sono ambientate nello stesso periodo storico. Stavolta però non avremo a disposizione la forza bruta di Pistolero Joe, per cui dovremo eliminare nazisti rimanendo nascosti nell'ombra, utilizzando tutte le tecniche stealth della letale protagonista.



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La vendetta è un piatto che va servito freddo



La premessa di questo episodio è tanto semplice quanto efficace; Jessica Valiant è un'ex-agente dell'OSS che ha perso il marito Jack, tradito da un suo compagno d'armi che ha deciso di schierarsi con il Reich. Jessica, nota come Morte Silenziosa per la sua abilità nel muoversi nell'ombra, ha così messo da parte la sua vita da agente segreto, cercando di superare il suo lutto affondando il dolore in alcool e fugaci avventure amorose. Un giorno, però, una lettera inviatale dalla Resistenza le rivela come e dove trovare i responsabili della morte di suo marito. Il desiderio di vendetta risveglia la voglia di combattere di Morte Silenziosa, finalmente pronta a tornare all'azione.



In questa breve avventura, della durata di un paio d'ore circa (su questo aspetto ci torneremo più avanti), dovremo eliminare tre alte cariche del Reich, utilizzando approcci e tecniche stealth. Proprio come successo per il primo DLC, nonostante le buone premesse e il tentativo di dare una personalità profonda alla protagonista, la durata risicata dell'avventura impedisce di empatizzare a fondo con il personaggio. Il lavoro svolto con I diari dell'agente Morte Silenziosa ci è comunque sembrato più curato rispetto al suo predecessore sotto questo aspetto, a discapito della trama che, se possibile, è anche meno coinvolgente rispetto a quella di Pistolero Joe. In ogni caso siamo ben lontani dalla qualità narrativa della campagna principale di Wolfenstein II.



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Femme fatale



L'avventura, a detta degli stessi sviluppatori, è volutamente incentrata sullo stealth ed è dedicata proprio ai giocatori che amano farsi strada tra i ranghi nemici senza lasciare traccia del proprio passaggio. Niente che non avessimo già visto e sperimentato in Wolfenstein II; semmai, in questo caso, veniamo limitati dal poter usare solo questo tipo di approccio, avendo meno armi e meno corazza a disposizione. Naturalmente il level design è stato rivisto e adattato per favorire questo stile di gioco; il lavoro in tal senso è ottimo ed è forse il più grande pregio di questo contenuto aggiuntivo. Questa caratteristica del gameplay, già presente in Wolfenstein II, viene infatti valorizzata e approfondita, grazie a sezioni appositamente studiate per permettere al giocatore di muoversi nell'ombra ed eliminare silenziosamente i propri nemici.



Sotto il piano del gameplay, ancora una volta, nulla da ridire a MachineGames, che si conferma uno studio di altissimo livello. L'avventura però è penalizzata da due importanti difetti: il primo è che, come successo con Pistolero Joe, non ci sono novità tangibili rispetto alla formula ben oliata della campagna principale; il secondo, invece, riguarda la durata. E' vero, ricercando collezionabili (presenti in maniera molto meno massiccia rispetto alla campagna principale) e aumentando il livello di difficoltà, la longevità aumenta sensibilmente, ma questo comunque non salva l'avventura. La sensazione che restituisce il gioco è che ogni volta le missioni finiscano sul più bello, quando finalmente racconto e azione entrano nel vivo e riescono a coinvolgerci.



Insomma, se cercate un'avventura corposa e piena di contenuti inediti probabilmente I diari dell'agente Morte Silenziosa vi deluderà; se invece volete approfondire alcune specifiche meccaniche di gameplay già viste in Wolfenstein II, questo DLC potrebbe fare al caso vostro.



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7 marzo 2018 alle 16:10

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