Ludomedia è il social network per chi ama i videogiochi. Iscriviti per scoprire un nuovo modo di vivere la tua passione.

Crossing Souls – Recensione

“Se stiamo diventando pazzi, allora diventiamo pazzi insieme”.
Mike di Stranger Things



La citazione è molto spesso un modo per collegare un videogioco a qualcosa di esterno. In questo caso però la frase scelta, così come la voglia di pescare a piene mani dal passato, sono due componenti essenziali del nuovo progetto pubblicato da Devolver Digital e prodotto da Fourattic, Crossing Souls.



http://www.playstationbit.com/wp-content/uploads/2018/03/crossing-souls-playstation-4-recensione-trofei-guida-1-600x338.jpg



Never gonna give you up



Per dare il via alla nostra avventura dobbiamo tornare indietro di qualche anno, precisamente al lontano 1986. Ci troviamo nell'assolata California, fatta di colori sgargianti, Top Gun nelle sale cinematografiche e occhiali a specchio. Crossing Souls introduce in pochi attimi di gioco i cinque personaggi protagonisti del titolo: un gruppo di ragazzi capitanati da Chris si ritroveranno in riva a un fiume a esaminare un cadavere putrescente trovato dal fratello del leader, Kevin. L'incipit, che è ben più che un semplice rimando al film Stand by Me, serve per introdurre il gruppo a quella che viene chiamata Dual Stone, una strana pietra piramidale di colore rosa in grado di far viaggiare tra due mondi, quello dei viventi e quello dei fantasmi.



Matt, il geniaccio del gruppo, riuscirà a imbrigliare all'interno di un mangianastri questo potere, dando però il via a una cascata di eventi che porterà il gruppo a combattere contro una terribile associazione governativa, disposta a tutto pur di mettere le mani sul magico artefatto. Inutile dire che pochi minuti di gioco saranno sufficienti a immergerci in una vicenda ricca di sfaccettature e soprattutto pronta a decollare dopo poche ore anche grazie a un evento inaspettato, di cui non vi sveliamo nulla.



http://www.playstationbit.com/wp-content/uploads/2018/03/crossing-souls-playstation-4-recensione-trofei-guida-600x338.jpg



Take my breath away



Le meccaniche di gioco di Crossing Souls sono decisamente mutevoli dato che si tratterà di un titolo esplorativo in tre dimensioni, che però non disdegnerà di diventare un picchiaduro a scorrimento, un simulatore di bici e molto altro ancora. Dopo aver radunato il gruppo inizieremo a muoverci all'interno della città in cui risiedono i ragazzi e scopriremo man mano le loro abilità. Chris è agile e armato di una versatile mazza da baseball, Matt può sparare e sfruttare le sue scarpe-razzo, Charlie è dotata di una frusta con la quale potrà fiondarsi a lunghe distanze e Big Joe è il forzuto del party, in grado di muovere blocchi e picchiare duro.



Nessuna abilità speciale (almeno nelle prime battute di gioco) per il giovane Kevin, che si rivelerà comunque fondamentale per il proseguo dell'avventura. Come detto il titolo mischia sapientemente vari generi, anche se di base richiederà ai giocatori di alternare sezioni prettamente platform a combattimenti in aree chiuse.



L'abilità del team di Fourattic è stata quella di riuscire a introdurre nei momenti più opportuni alcune varianti che permetteranno al giocatore di non annoiarsi praticamente mai e giungere fino alla degna conclusione di un titolo che richiederà una decina e più di ore per essere ultimato. La presenza, ad esempio, di una sezione in stile Streets of Rage sposterà l'attenzione del giocatore sull'azione, mentre l'esplorazione di una città fantasma ci obbligherà ad applicare il nostro lato deduttivo.



Continua la lettura su www.playstationbit.com

20 marzo 2018 alle 16:10

Condiviso da The_Pres.Piace a 2 persone