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The Fall Part 2: Unbound – Recensione

Sono passati ormai la bellezza di quattro anni dall'uscita del primo capitolo di The Fall. Questo ambizioso progetto, per chi non se lo ricordasse, è nato grazie a una campagna di raccolta fondi su Kickstarter. Nel giro di poco tempo, infatti, questo titolo aveva praticamente raddoppiato la cifra richiesta e i ragazzi di Over The Moon, un piccolo studio canadese, poterono così mettersi al lavoro. John Warner, il capo del progetto, decise solo in seguito di suddividere il titolo in tre capitoli, che sarebbero stati poi distribuiti a distanza di tempo l'uno dall'altro. Correva l'anno 2014 quando un cliffhanger violento sanciva la conclusione della prima parte, lasciando il giocatore desideroso di continuare quanto prima l'avventura.



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Apologia della robotica



Dopo varie vicissitudini e diversi ritardi questo The Fall Part 2: Unbound continua a raccontare le avventure di A.R.I.D, l'intelligenza artificiale protagonista dell'intera vicenda. Sventati i pericoli passati, A.R.I.D, ormai ridotta a una forma totalmente virtuale, dovrà fare i conti con un misterioso utente umano che vorrà a tutti i costi liberarsi di lei. La nostra I.A. dovrà fare quindi affidamento su alcuni personaggi completamente diversi tra loro, ma uniti dalle semplici regole asimoviane della robotica. Nonostante le ottime premesse e le importanti aspettative, siamo sicuri che gli oltre quattro anni di attesa siano giustificati?



Questo The Fall Part 2: Unbound rappresenta una vera sfida per ogni recensore che si rispetti. Il difficile è stato probabilmente isolare i vari aspetti superflui del titolo (le parti action) in maniera tale da lasciare in bella mostra il colossale comparto narrativo. Questo titolo rimane infatti, nonostante l'apparente aspetto da metroidvania puro, un'avventura punta e clicca di stampo classico e totalmente sostenuto dalla sua storyline. Proprio come il precedente capitolo l'intera avventura si ridurrà a tematiche filosofiche del rapporto uomo-macchina, dominato dalla continua contrapposizione tra regole da eseguire e possibilità di infrangerle.



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A.R.I.D, l'intelligenza artificiale protagonista della vicenda, in seguito alla separazione dal proprio corpo fisico si ritroverà in una realtà virtuale e non priva di minacce. Durante l'esplorazione di questo luogo computerizzato, l'I.A. scoprirà che un misterioso utente umano sta cercando di metterla fuori gioco definitivamente. A.R.I.D riuscirà a trovare rifugio nel complesso sistema di rete e da qui progetterà un piano per scovare il suo assalitore.



Per portare a compimento il suo scopo la nostra protagonista dovrà fare affidamento su tre personaggi che diventeranno, meritatamente, i tre co-protagonisti della vicenda: un automa maggiordomo, un procace robot femminile e una macchina da guerra. La coesistenza di queste tre personalità non sarà affatto semplice a causa delle diverse regole che li guidano, ma questi troveranno ben presto delle buone motivazioni per collaborare: salvare tutti!



Il comparto narrativo è quanto di più profondo si possa trovare ultimamente in circolazione. Una storyline ricca di piccoli e inaspettati colpi di scena che però risulta essere molto profonda grazie alle tematiche trattate. La complessità dell'argomento influisce involontariamente, ma inevitabilmente, anche sulla complessità di alcuni dialoghi proposti e che potrebbe dunque non essere apprezzata da tutti. Fortunatamente per i videogiocatori che non masticano la lingua inglese, il gioco dispone di doppiaggio inglese accompagnato da sottotitoli italiani di ottima fattura.



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24 marzo 2018 alle 18:10

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