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Pure Farming 2018 – Recensione

I videogiochi tendono a tenere la mente dei giocatori occupata, talvolta discostandola dalla realtà. Il mese di marzo in particolare ha visto molti giocatori, almeno gli abbonati al PlayStation Plus, avvicinarsi allo splendido quanto arduo Bloodborne, e possiamo riassumere l'esperienza di una buona fetta di neofiti con una parola: imprecazioni. Ma non tutti i videogiochi esistono per farci impegnare al 100%, non tutti “istigano alla violenza”, come molte testate giornalistiche spesso dichiarano, e Pure Farming 2018 è colonna portante di questa verità, alla ricerca della fetta di mercato finora dominata dalla serie Farming Simulator.



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Farm in the USA



Come possiamo aspettarci da un titolo di farming simulativo, la banale storia di fondo è solo un pretesto per buttarci dritti dritti verso i fatti. Il nonno dell'uomo da noi interpretato è passato a miglior vita e tutti i suoi possedimenti spettano agli eredi, ossia i nostri genitori. Questi ultimi rinunciano all'eredità, visto il grosso debito accumulato che ammonta a ben 275.000 euro, tuttavia la cifra non spaventa il nostro contadino, che deciderà di farsi carico della responsabilità.



Dopo un lungo caricamento (dalla durata di un minuto e trentasei secondi, cronometro alla mano) cominceremo la nostra avventura in Montana con un budget di 50.000 euro, con il quale acquisteremo macchinari sempre più adatti per gestire al meglio i raccolti e aumentare i nostri profitti, in modo tale da estinguere il debito. La campagna, chiamata La mia prima fattoria, è il cuore pulsante di Pure Farming 2018. Con il budget iniziale fornitoci saremo in grado di acquistare nuovi terreni, per poi espanderci e comprare gabbie per animali, serre, frutteti e macchinari migliori. Cominceremo con i tre veicoli (con licenze ufficiali) più importanti del gioco, cioè l'auto, il trattore e la mietitrebbia.



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L'auto, grazie alla sua velocità e versatilità, ci tornerà utile per esplorare la mappa o per raccogliere piccoli carichi di materiali, come sacchi di fertilizzante oppure dei cartoni di uova, mentre il trattore servirà per agganciare tutti i macchinari possibili, dai serbatoi di acqua al rimorchio. Verremo guidati da un informatore via mail, il quale ci spiegherà il funzionamento dei meccanismi con cui stiamo avendo a che fare e ci darà qualche utile consiglio sui valori di mercato di determinati tipi di raccolti. Muri di testo che non sempre saranno sufficientemente esplicativi, in alcuni casi infatti ci si ritroverà a documentarsi nell'enciclopedia del gioco, che neppure riuscirà a essere esaustiva in determinate circostanze.



Non sempre avremo a disposizione i mezzi per proseguire con gli incarichi assegnatici, tanto che la maggior parte del tempo la trascorreremo allegramente per i fatti nostri, gestendo i vari business senza dar conto agli obiettivi da compiere; tra un campo da arare, una serra di peperoni freschi da vendere al mercato alimentare e un assegno da incassare grazie all'elettricità prodotta dal nostro impianto fotovoltaico, il tempo passerà svolgendo tali redditizie azioni. Il bello di Pure Farming 2018 è che non sarà necessario portare a termine gli incarichi principali per estinguere il debito. Il gioco non ci forza né ci impone limiti di tempo, la vita sarà solo nostra e ce la gestiremo come meglio crediamo, anche se così facendo i giocatori potrebbero perdersi chicche come i viaggi all'estero o l'espansione del territorio.



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Sono a casa, zappo ‘a vigna, lavoro



A questo punto penserete forse che le missioni non servono a nulla, ma non è così. Un elemento fondamentale della campagna è accumulare esperienza, e l'unico modo per farlo sarà proprio quello di completare gli obiettivi, sia principali che secondari. Questi punti esperienza saranno essenziali per sbloccare nei negozi i macchinari più pregiati, come ad esempio un rimorchio con una capienza maggiore di quello base, un'auto con più cavalli o attrezzi agricoli più efficienti.



Non tutti gli agricoltori sono abbastanza forti da riuscire a lavorare contemporaneamente a tutte le proprietà possedute, e i nostri vicini chiederanno aiuto a noi in cambio di somme di denaro e punti esperienza. Le missioni secondarie sono curiose, gli incarichi che vengono chiesti al giocatore sono il più delle volte singolari: molte volte gli NPC chiederanno di spostare i propri macchinari nei rispettivi capannoni, di caricare in un deposito una cassa piena di pere o ancora di consegnare dei cartoni di uova al bar (americani, ragazzi). Alle persone che ci assegneranno questi incarichi non piacerà un comportamento lavativo, pertanto, a differenza delle missioni principali, le secondarie avranno un limite di tempo per essere svolte. Possono durare dalle 24 alle 86 ore, anche se bisogna considerare che andando a riposare (quindi saltando direttamente alle sei del mattino successivo) il timer non sottrarrà le ore che abbiamo deciso di trascorrere a letto.



Che ci crediate o meno, e vi parla un giocatore incallito di videogiochi d'azione, ogni partita a Pure Farming 2018 è come le ciliegie: una tira l'altra. Il gioco ha molte cose da insegnare e riesce a trasmettere un che di realistico. Ci fa sentire come se la terra fosse effettivamente nostra, spronandoci a fare sempre meglio e incassare quanti più profitti possibili, comprare i migliori macchinari e rilassarci tra il canto di un uccello e il rombo del nostro trattore all'opera.



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29 marzo 2018 alle 17:10

Condiviso da popcornking e un altro.