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Far Cry 5 – Recensione

Hope County, Montana. Nei panni di un vice-sceriffo in servizio da poco, a bordo di un elicottero, sorvoliamo un'area boschiva in compagnia di un agente federale e di tre colleghi. I cellulari non prendono, la vegetazione e il buio della sera celano l'orizzonte in ogni direzione e in generale si respira un'aria malata, inquietante. Sensazioni che traspaiono anche dalle espressioni dei nostri compagni; stiamo andando a presentare un mandato di arresto, ma non abbiamo l'atteggiamento deciso e vincente della legge che si impone sul malaffare. Nel frattempo, un'enorme statua emerge dagli alberi e, mentre il nostro elicottero la supera, l'uomo che vi è scolpito sembra intimarci che qui non abbiamo alcun potere, che questa è la sua terra.



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Quando atterriamo le cose peggiorano. Ci troviamo in un piccolo insediamento nel quale è evidente che non siamo i benvenuti. Uomini armati ci scrutano minacciosamente mentre procediamo con passo lento e insicuro verso un edificio da cui proviene un canto corale, che in questo contesto risuona strano e fuori luogo, al punto da mettere i brividi. Il timore si impossessa di noi, di noi giocatori in carne e ossa e pad in mano, consapevoli degli occhi feroci di questi sconosciuti che potrebbero attaccarci da un momento all'altro. Un timore che si trasforma in paralizzante angoscia quando entriamo nell'edificio, dove il destinatario del nostro mandato di arresto sta celebrando qualche rito; basta la sua presenza a spaventare, l'aura di sacralità e di mostruosità insieme che emana da lui e che sembra possedere tutti i presenti, meri esecutori di una volontà centrale unica che li controlla come automi.



Dalla nostra abbiamo quattro compagni e un foglio di carta, contro ci si presenta un'intera comunità ostile. Eppure ci proviamo lo stesso a mettere in manette quel Joseph Seed che abbiamo imparato a conoscere ben prima di trovarci faccia a faccia con lui. Naturalmente le cose non vanno come dovrebbero, non vanno per niente bene. E' l'inizio adrenalinico e memorabile di una scena di apertura a metà tra l'horror e l'azione, con fughe rocambolesche, inseguimenti e sparatorie, con la speranza di trovare una via di fuga e di salvezza e di un'occasione per rimetterci in sesto e compiere la nostra missione. E' l'inizio di Far Cry 5.



Il Montana non è mai stato così lontano



La contea fittizia di Hope County, negli Stati Uniti nord-occidentali, risulta fin da subito più che adatta alle atmosfere tipiche del franchise. La natura la fa da padrona, con foreste estese, corsi d'acqua e montagne che, non fosse per edifici, insediamenti, strade e veicoli che spuntano qua e là, potrebbero essere tanto selvaggi quanto l'ambiente preistorico di Far Cry Primal. L'isolamento a cui Joseph Seed, il Padre, ha costretto la popolazione e il clima di terrore che ha instaurato aprono inoltre una gigantesca parentesi di follia che separa Hope County dal resto degli Stati Uniti e la rende un luogo ostile, pericoloso e lontano.



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La mappa di gioco, come sempre generosa in termini di estensione, sin dalla fine della missione tutorial viene suddivisa in tre aree, ognuna delle quali fa riferimento a un fratello di Joseph Seed. Il nostro obiettivo annunciato è quello di indebolire il controllo del culto e/o progetto chiamato Eden's Gate su queste zone, per affrontare il boss di turno e arrivare al Padre. L'indebolimento passa per diverse strategie, tutte volte ad aumentare il valore della Resistenza: salvare i civili tenuti prigionieri, completare missioni per membri della Resistenza, distruggere edifici strategici per gli edeniti e liberare gli avamposti nelle mani del culto.



Non siamo soli



Gli oppositori del progetto sono numerosi e non disdegnano di impugnare le armi e convertire gli edeniti alla giustizia a suon di pallottole. Oltre a personaggi secondari di spessore, diversi nelle tre regioni della mappa, potremo infatti reclutare in giro per le strade o in seguito a specifiche missioni mercenari – umani e non – pronti a diventare nostri alleati negli scontri a fuoco più ardui. Assegnabili alle frecce direzionali, questi gregari ci seguiranno e ci aiuteranno, agendo individualmente o seguendo le nostre istruzioni, sempre prediligendo la furtività (almeno finché riusciremo a non farci scoprire). Ce ne saranno nove specializzati e altri più anonimi e adatti al semplice assalto a testa bassa. Li troveremo di fondamentale utilità sia per affrontare al meglio diverse situazioni, sia per farci rianimare quando cadremo sotto il fuoco nemico.



Ancor più interessante è però la possibilità di affrontare ogni singola missione di Far Cry 5 in modalità cooperativa con un amico della nostra lista. E' possibile invitarlo alla nostra partita o essere ospitati nella sua e proseguire insieme nella storia: naturalmente gli avanzamenti e gli sblocchi vengono mantenuti solo per l'host, mentre entrambi i giocatori conservano eventuali ricompense ed equipaggiamenti raccolti nelle missioni. L'amico invitato si comporta di fatto come uno dei PNG che possiamo reclutare nel gioco, con la differenza che si tratta di un altro giocatore in carne e ossa e che possiamo interagire, anche grazie alla chat vocale, in un modo nuovo e divertentissimo.



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15 aprile 2018 alle 16:00

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Lo sto giocando in questo periodo in attesa di Gow che uscirà venerdì e mi sta piacendo tantissimo, non è un capolavoro, ma fa benissimo il suo dovere e intrattiene, almeno è molto meno monotono di Fc 4.