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Apex Construct - recensione

Alla faccia di chi l'ha già data per morta, la Realtà Virtuale griffata PlayStation sta andando avanti e negli ultimi mesi ha sfornato alcuni titoli niente male. The Inpatient non ha convinto tutti, ma era comunque un discreto esperimento. Skyrim VR invece ha rinvigorito la fama del gioco Bethesda grazie a una realizzazione davvero pregevole. Nel mezzo esiste un sottobosco di esperienze forse non fondamentali ma al quale vi consigliamo di dare un'occhiata: potreste trovare piccole gemme che vi rimarranno nel cuore.



Apex Construct venne presentato alla Paris Games Week lo scorso novembre. È stato sviluppato da Fast Travel Games, un team quasi nato da poco e quasi totalmente orientato verso il mondo VR. Tra le loro fila militano veterani che in passato hanno lavorato in EA DICE, Avalanche Studios e Rovio. Questo è il loro primo progetto, il loro biglietto da visita. È un action in prima persona che ha come scenario un futuro distopico e un mondo in rovina, distrutto da un evento di cui inizialmente sappiamo poco o nulla.



Il vostro personaggio è una sorta di androide o meglio, un ibrido uomo-macchina che possiede un braccio meccanico. Sarà proprio questa appendice a rappresentare la chiave di volta dell'avventura perché potrà essere usata in vari modi. Gli esseri umani non esistono più in questo mondo. Voi siete l'unico essere vivente pseudo-biologico rimasto, tutti gli altri sono mossi unicamente da intelligenze artificiali, due delle quali faranno compagnia al nostro improvvisato eroe. Tutte le altre danno vita agli esseri meccanici che rappresenteranno i nostri nemici per tutta la durata del gioco.

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24 aprile 2018 alle 10:40