Ludomedia è il social network per chi ama i videogiochi. Iscriviti per scoprire un nuovo modo di vivere la tua passione.

Fear Effect Sedna – Recensione

Riprendere una serie di videogiochi molto apprezzata, di cui l'ultimo episodio risale addirittura al 2001, non è un'impresa semplice e alla portata di tutti. Questo i ragazzi di Sushee lo sapevano, ma la loro passione e quella dei fan che hanno finanziato il gioco su Kickstarter, alla fine, hanno avuto la meglio, ed eccoci qui a parlare di Fear Effect Sedna. Tra le mani ci siamo ritrovati qualcosa di nuovo, riconducibile alla saga originale solo per cifra stilistica, trama ed enigmi. Il gameplay vero e proprio è stato infatti rivoluzionato, con il passaggio alla visuale isometrica e un approccio molto più tattico ai combattimenti. Com'è andata la nostra avventura con Hana e compagnia? Scopritelo nella nostra recensione.



http://www.playstationbit.com/wp-content/uploads/2018/03/Fear_Effect_Sedna_recensione_004-600x338.jpg



La leggenda di Sedna



Fear Effect Sedna è ambientato quattro anni dopo il primo Fear Effect, per cui, se non lo avete giocato su PlayStation 1, potreste perdervi qualche citazione e riferimento al passato, oltre ad avere spoiler, naturalmente. Il cast è rimasto praticamente invariato dall'ultima avventura, con Hana che vive a Hong Kong con la sua compagna Rain, Deke che ha abbandonato il gruppo e Glas che è tornato negli Stati Uniti. Una serie di eventi più o meno misteriosi rimetterà insieme il gruppo di mercenari che, tra l'altro, si arricchirà grazie all'arrivo di Axel. Durante l'avventura i protagonisti si ritroveranno in situazioni a metà tra la fantascienza e il sovrannaturale; Sedna, da cui deriva il nome del gioco, è infatti una divinità Inuit ed è proprio attorno al suo mito che si sviluppa tutta la vicenda.



Come al solito non ci addentriamo troppo nei dettagli per non rovinarvi la sorpresa, possiamo però assicurarvi che lo spirito dell'originale Fear Effect è rimasto invariato, almeno per quanto riguarda la trama, con tanta azione, colpi di scena e un brillante mix tra fantascienza, leggende popolari ed eventi sovrannaturali. Grazie alla sua originalità, la narrazione è riuscita a coinvolgerci pienamente dall'inizio alla fine. Certo, non tutto è perfetto, con alcuni personaggi caratterizzati meno bene di altri, qualche dialogo qualitativamente scarso e tranquillamente evitabile ai fini della trama, ma il risultato complessivo è più che soddisfacente. Tra l'altro, proprio come nei Fear Effect originali, il gioco possiede cutscene realizzate apposta per ogni morte e diversi finali alternativi, grazie ai quali potrete modificare il destino dei protagonisti con i classici good, bad e very bad ending.



http://www.playstationbit.com/wp-content/uploads/2018/03/Fear_Effect_Sedna_recensione_002-600x338.jpg



Non solo nostalgia



Come abbiamo già detto nell'introduzione, Fear Effect Sedna non è solo un nuovo episodio della saga, ma un vero e proprio punto di (ri)partenza grazie al rinnovamento totale del gameplay. Per chi non li avesse giocati, i due episodi di Fear Effect erano molto vicini ai primi Resident Evil, con telecamere fisse, fondali prerenderizzati e un gameplay che strizzava l'occhio allo stealth ma non disdegnava l'azione, con tante schivate e scontri a fuoco. Fear Effect Sedna abbandona quello stile in favore di una visuale isometrica, grazie alla quale avremo un'ampia visione della mappa e dei nemici. Il gameplay rimane comunque orientato verso l'azione silenziosa, ma non lesina fasi più movimentate a metà tra il genere action e quello strategico. Tra le novità più importanti, infatti, troviamo la pausa tattica, ovvero una feature che vi permetterà di fermare il tempo e spostare a vostro piacimento i personaggi, ordinando loro di muoversi verso un determinato punto, mettersi al riparo, sparare o utilizzare una delle due abilità a disposizione.



Sulla carta Fear Effect Sedna sembra molto più vario e completo dei suoi predecessori, ma in realtà non tutto è andato per il verso giusto. Se infatti le fasi stealth risultano divertenti e appaganti, le sezioni in cui dovremo adottare la forza bruta sono molto meno riuscite. In particolare, la pausa tattica non è sempre immediata da gestire e comprendere, e le imprevedibili contromosse dell'intelligenza artificiale avversaria spesso vanificheranno tutti i vostri sforzi.



Le abilità dei personaggi sono tutte più o meno interessanti e riescono a coniugarsi bene con l'approccio tattico, ma il level design, che comunque risulta molto ispirato dal punto di vista artistico, spesso intralcia i piani del giocatore. In tal senso un contributo negativo è dato anche dall'intelligenza artificiale che controlla i vostri compagni, sempre pronti a farsi scoprire mentre cercate di muovervi nell'ombra, ma immobili e poco reattivi durante i combattimenti. Per questi problemi, padroneggiare la pausa tattica richiederà una certa applicazione e, a volte, ciò potrebbe anche non bastare.



http://www.playstationbit.com/wp-content/uploads/2018/03/Fear_Effect_Sedna_recensione_003-600x338.jpg

Continua la lettura su www.playstationbit.com

25 aprile 2018 alle 17:50

Condiviso da popcornking e un altro.Piace a 2 persone, 1 persona