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Strappa18
Cover Dishonored: Definitive Edition per PS4

La redenzione(?) di un disonorato

Dishonored era uno dei tanti titoli che avevo perso nella scorsa gen; da amante dello stealth non potevo certo dirmi soddisfatto di questa mancanza, per cui alla prima occasione utile ho recuperato la Definitive Edition su PS4.
In Dishonored impersoniamo Corvo Attano, braccio destro dell'Imperatrice Kaldwin, l'amata regnante del fittizio mondo steampunk della città di Dunwall. Su Dunwall si è abbattuta una terribile peste, così l'Imperatrice decide di mandare Corvo alla ricerca di notizie nei regni limitrofi e di un'eventuale cura; Corvo torna a mani vuote e, giunto davanti alla sua imperatrice, la vede cadere vittima di un'imboscata. Il protagonista viene immediatamente accusato dell'omicidio dell'imperatrice e di complicità nel rapimento della figlia, Emily, finendo quindi in disonore; il compito di Corvo sarà quello di far luce su quanto accaduto realmente e ritrovare la scomparsa erede al trono.
La trama ha insomma un ottimo incipit e dei ritmi abbastanza sostenuti; nulla che ti tenga sulle spine per tutto il gioco, ma comunque mai noiosa. Il finale è forse un po' sbrigativo, ma a dir la verità io ho visto solo quello caos, quindi rimando ad una seconda run completamente stealth un giudizio complessivo in merito.
A proposito di stealth: il gameplay è la punta di diamante di questo titolo, ma la verità è che pur nascendo come uno stealth game Dishonored spinge moltissimo il giocatore ad uno stile di gioco più sfrontato. Ovviamente non sto dicendo di non averlo giocato cercando di nascondermi tra le ombre il più possibile, non fraintendetemi; è che la spettacolarità e la varietà dei poteri a disposizione di Corvo sono fin troppo succulenti per non essere sfruttati appieno compiendo uccisioni spettacolari, magari concatenando le varie abilità tra loro. Difficile resistere alla tentazione di rallentare il tempo, colpire un paio di nemici con la balestra, possederne un altro e metterlo sulla traiettoria del colpo sparato da un altro ancora per poi portarsi alle spalle di quest'ultimo con la traslazione e finirlo con la spada. Una goduria infinita.
Ciò non toglie ovviamente che il level design dei vari livelli sia concepito per fornire al giocatore diversi approcci, tra cui quello completamente stealth; level design che definire encomiabile è dir poco.
Dal punto di vista tecnico il lavoro di remaster non fa gridare al miracolo, ma tutto sommato funziona bene e senza intoppi, se si vuole ignorare la compenetrazione di un cadavere con una scala che ho notato nel secondo capitolo. Lo stile steampunk delle ambientazioni è riuscito alla grande e rende perfettamente un senso di opulenza misto alla decadenza dovuta al morbo.
Insomma, Dishonored è un ottimo gioco sia che venga giocato in stealth che all'assalto(o quasi). Consiglio vivamente l'acquisto di questa versione a chi come me non ha mai avuto modo di provarlo, anche perché sono inclusi i DLC.