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talos89

ha scritto una recensione su God of War: Ghost of Sparta

Cover God of War: Ghost of Sparta per PSP

software house Ready at Dawn Studios
pubblischer sony Computer Entertainment,
data d'uscita Stati Uniti 2010/Unione europea 2 novembre 2010 Giappone 2010
piattaforma sony psp sony psvita/digitale) ps3 (digitale e pacchettizzata)
genere Avventura dinamica/acation ha s slash
tema mitologia greca
modalità di gioco single player
pegi 18 +
testi italiano
parlato italiano
pregi con molta probabilità il gioco con la grafica migliore per portatile di sempre/gameplay se pur uguale ai predecessori veloce e frenetico più degli altri capitoli, doppiaggio in'italiano e colonna sonora epica/trama molto più profonda e matura degli altri capitoli
difetti nessuna novità di rilievo/longevità un po sopra la sufficienza/la formula inizia a stancare
grafica 9,5 quanto di meglio finora visto su psp e forse su portatile splendida paesaggi vasti e diversificati design nemici eccezzionali,boss splendidi,colonna sonora epica,menzione speciale per il doppiaggio in'iatalaino
trama 9,2 Segue le vicende di God of War.

All'inizio del gioco troviamo Kratos, neo Dio della Guerra, afflitto da continue visioni, visioni che parlano della madre e del fratello, entrambi morti. Ma qualcosa gli dice che queste non sono semplici visioni e che lui "le può cambiare", come comunica ad Atena poco prima di arrivare ad Atlantide, la mitica città eretta in onore del dio Poseidone. Atlantide, essendo la culla di tutta la conoscenza umana, è l'unico luogo sulla Terra dove visioni incomprensibili possano essere spiegate. Atena cerca di dissuaderlo dicendogli che ci sono cose che è meglio non conoscere, ma Kratos, stanco delle menzogne degli Dei, non l'ascolta. Quando ormai è in procinto di attraccare, un terribile mostro marino lo attacca e affonda tutta la flotta che accompagnava lo spartano: si tratta di Scilla, un gigantesco mostro che attacca ripetutamente il Fantasma di Sparta. Dopo esservi scampato, Kratos inizia una difficile salita verso il Tempio di Poseidone, dove spera di trovare risposte. In fondo al Tempio trova la madre, esanime ma ancora viva; viene accennato qualcosa riguardo al padre di Kratos, ma la richiesta della vecchia è un'altra: salvare il fratello di Kratos, Deimos, anch'egli ancora in vita, da qualche parte nel Regno dei Morti.

Kratos stenta a credere a ciò che sente, arrivando a chiedere chi sia suo padre, artefice di tanto dolore. Con il suo ultimo respiro, la madre glielo sussurra, per poi trasformarsi in un orribile mostro, a causa della maledizione che pendeva su di lei. Al termine di un sanguinoso combattimento, Kratos trafigge a morte la madre, uccidendola e donandole così la pace. Durante la sua fuga dalla città, a causa di un redivivo Scilla, viene a trovarsi di fronte al Titano Thera, che gli propone di liberarlo, ma Kratos non accetta e, trafiggendolo, ruba il potere di infiammare le sue Lame di Atena. Ancora una volta compare Scilla, ma Kratos, grazie al suo nuovo potere, riesce ad uccidere il mostro infilzandolo con l'ingegnoso sistema che permette ad Atlantide di restare a galla, ma, così facendo, questo sistema viene distrutto. La sua vittoria decreta la caduta di Atlantide, scossa da continue eruzioni vulcaniche, ormai distrutta e in lenta caduta verso le profondità oceaniche. Il prossimo obiettivo di Kratos è tornare alla sua città natale, Sparta, e più precisamente al Tempio di Ares, dove potrà trovare indizi su dove è tenuto prigioniero il fratello. Il suo cammino lo spinge su di una catena montuosa, dove i giovani spartani venivano mandati per diventare uomini. Qui incontra Erinni, la figlia di Tanato, Dio della Morte. Si scopre che il fratello di Kratos è tenuto prigioniero proprio dal padre di Erinni. Al termine di un roccambolesco scontro, Kratos riesce a uccidere il demone, arrivando nel contempo alle porte di Sparta. Qui ha un flashback, dove viene narrato di come un oracolo avesse predetto che "un guerriero marchiato" sarebbe stato la causa della caduta degli Olimpici. Viene mostrato come gli stessi Ares ed Atena, giunti a Sparta, rapirono Deimos dal momento che era l'unico, dei due, ad avere la pelle dipinta, causando inoltre la famosa cicatrice sull'occhio di Kratos.

Il Fantasma di Sparta giunge al tempio di Ares, dove, dopo uno scontro con il sé stesso del passato, riesce a entrare in possesso dell'artefatto che gli aprirà le porte del regno di Tanato. Capisce altresì che la porta per questo mondo si trova ad Atlantide, ormai in fondo al mare. Comincia così il viaggio a ritroso del Fantasma di Sparta, che lo porta all'interno di una galleria sotterranea dove si nasconde Mida, il re con il potere di trasformare tutto ciò che tocca in oro. Dopo un breve inseguimento, Kratos riesce ad acciuffare il re e infine lo butta in una cascata di lava, così da trasformarla in oro e poterla scalare per arrivare al vecchio porto di Atlantide. Dopo essersi riunito a una ciurma di guerrieri spartani, fa rotta verso il gigantesco gorgo generato dalla caduta di Atlantide, riuscendo infine a giungervi. La città è a pezzi e Kratos deve riattivare le enormi statue di Poseidone per poter arrivare alla porta del Mondo dei Morti. Una volta entrato in questo mondo, Kratos si ricongiunge finalmente col fratello, liberandolo dalle catene che lo tengono prigioniero.

Ma Deimos, in un impeto di rabbia, dice che non perdonerà mai Kratos per aver permesso che fosse rapito e così inizia uno scontro che vedrà proprio Deimos vincitore. Quando sta per dare al Fantasma di Sparta il colpo finale, interviene Tanato, che, per vendicarsi della morte della figlia, vuole uccidere il fratello dello spartano davanti a lui. Kratos, quasi in fin di vita, riesce a raggiungere il fratello e a salvarlo, guadagnandosi la ritrovata fiducia di Deimos, che decide di unirsi alla battaglia finale. Tanato, che è il più antico di tutti gli dèi, essendo la personificazione stessa della morte (mentre Ade è solo il re del luogo fisico degli Inferi), spiega che Ares e Atena, rapendo Deimos per portarlo da lui, si sbagliarono: non era Deimos il guerriero marchiato destinato a distruggere tutti gli Olimpici, ma lui, Kratos. Sbagliarono, e questo sbaglio segnerà la fine di tutti gli dèi, cosa di cui a Tanato, la Morte, non importa proprio nulla. Tanato spiega a Kratos, che egli non è libero né padrone del suo destino: è manovrato da forze che vogliono la morte degli Olimpici, forze che Tanato conosce ma di cui i due spartani neanche immaginano l'esistenza..

Tanato allora si trasforma e attacca i due fratelli: l'unica cosa che vuole è vendicare la figlia Erinni. Proprio allora Deimos trova la morte, mentre cerca di salvare Kratos da un colpo mortale di Tanato. Alla vista del fratello morente, il Fantasma di Sparta sprigiona tutto il potere di Thera, infiammandosi tanto da riuscire a danneggiare il corpo corazzato del Dio della Morte, facendolo tornare a dimensioni umane: dopo un acceso scontro, lo uccide. Recuperato il cadavere del fratello, Kratos lo porta sulla cima della collina, dove il becchino di Atene (figura divina comparsa anche nel capitolo precedente) ha già preparato una fossa per seppellire Deimos. Costui afferma che ormai Kratos è diventato Morte, il distruttore di mondi.

Fa la sua comparsa anche Atena che, apparentemente compiaciuta della morte degli ultimi due famigliari dello Spartano, si offre di cancellare finalmente i ricordi passati di Kratos che, inaspettatamente, si oppone e si incammina verso l'Olimpo. Quando ormai non può sentirla, Atena pronuncia queste parole: "Perdonami... fratello". Dopodiché ricompare il misterioso individuo con, tra le braccia, la madre morta di Kratos; egli afferma: "ora ne resta solo uno..." rivelando la sua vera identità: è Zeus, il Re dell'Olimpo, padre del protagonista. Contemporaneamente, si vede Kratos, con indosso l'armatura da Dio della Guerra, seduto sul suo trono, nell'Olimpo: si sta preparando per andare a dare man forte al suo esercito, pronto ad assediare Rodi. trama molto più ,matura e umana dei precedenti episodi
gameplay 8,0 la formula inizia a scricchiolare,si i combattimenti sono frenetici e vibranti ma è il solito gameplay senza nessuna novità sostanziale peccato perchè si poteva fare di p
longevità 7,5 bassa al livello normale, a livello difficile in 8 ore normale 5/6 e pochi i motivi per rigiocarlo
commento finale
ancora una volta god of war su portatile è una meraviglia anche se i difetti ci sono e sono evidentissimi fra tutti la longevità brevissima a normale un po di meno a difficile e il gameplay sempre uguale a distanza di anni anche se c'è da dire che è un difetto di cui soffrono tutti gli action detto questo,trama sonoro doppiaggio compreso e grafica sono da primo della classe,per tutti gli amanti del fantasma di sparta un titolo imperdibile,per tutti gli altri è ugualmente consigliato un grande action. "capolavoro mancato"