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ZekromZaoldyek

ha scritto una recensione su Salt and Sanctuary

Cover Salt and Sanctuary per PS4

Salt & Sanctuary è un'esclusiva temporale PS4 che si è resa subito visibile agli occhi del pubblico per due motivi principali:
-Essere un Souls-like in 2D;
-Avere una localizzazione italiana c he definir penosa è usare un eufemismo.

Traduzioni a parte, il gioco riesce nel suo intento di porsi come un Souls bidimensionale? La risposta è sì, sorprendentemente senza perdere una propria identità.

La trama del gioco non è troppo complessa: sei stato imbarcato su una nave per fare da scorta a una principessa, imbarcatasi a causa di un matrimonio. Ci svegliamo all'interno dell'imbarcazione e scopriamo che siamo stati attaccati da dei pirati, facciamo fuori i bucanieri, andiamo sul ponte ed ecco che abbiamo il primo approccio Souliano: un boss enorme messo a posta per ucciderci/metterci alla prova/far piovere madonne. Sebbene sia possibile ucciderlo, e far ciò dia anche un trofeo d'oro nella lista trofei PSN, che lo facciate o meno l'esito non cambierà, vi ritroverete spiaggiati su un'isola sconosciuta; ancora frastornati troverete ad attendervi un vecchio che vi chiederà a quale credo appartenete fra 3 scelte possibili; qualsiasi cosa scegliate sarà pressoché ininfluente, dato che in ogni caso vi darà un'idolo da poter usare per far vostro un santuario lì vicino, e da lì comincerà realmente l'esplorazione dell'isola e dei suoi segreti.

I santuari sostituiscono i ben noti falò dei non morti, mentre al posto delle anime, e già qui troviamo una prima differenza rispetto ai Souls, avremo 2 valute, delle monete d'oro e del sale, che sarà tra l'altro la più importante risorsa, dato che è indispensabile per i level up del personaggio e delle armi/armature; l'oro invece, benchè indubbiamente utile, non avrà la stessa rilevanza del sale, dato che servirà principalmente ad acquistare consumabili dai mercanti, mentre un ignoto sacerdote vi porterà via un decimo dei vostri risparmi ad ogni morte, riportandovi all'ultimo santuario in cui vi siete riposati. Per quanto riguardi questi ultimi, non saranno dei semplici check point, ma offrendo vari tipi di statue sparse per il mondo di gioco, sarà possibile far stanziare degli NPC, tra cui mercanti, chierici, fabbri, etc., all'interno del santuario in cui si è fatta la relativa offerta.

Per quanto riguarda il combat system, avremo vari tipi di armi, acquistabili dai fabbri o lootabili durante l'esplorazione, che spaziano dalle immancabili armi bianche quali spade, lance, ascie, etc. alle più "bloodborniane" fruste e fucili. I moveset non sono dei più variegati, cosa che non stupisce dato che un titolo 2D ha degli evidenti limiti rispetto anche solo a un 2.5D in quanto a resa grafica e cinematografia degli effetti, ma sono comunque più che funzionali, sebbene alcune armi riescono a mostrare dei moveset ibridi e in alcuni casi persino inediti, mentre sarà presente un sistema di combo grazie al quale si avranno delle differenze, per esempio, tra l'attacco potente singolo ed eseguito subito dopo un attacco semplice; si possono caricare gli attacchi, ma per tutta la durata del gioco non ho mai sentito bisogno di farlo, se non per sfizio, inoltre il danno conseguente non ne giustifica l'utilizzo, facendo perdere del tutto l'utilità del caricare gli attacchi rispetto a uno stile di gioco più veloce e aggressivo.

I nemici sono in buona parte ispirati ai Souls (nelle aree iniziali si possono trovare dei cavalieri che tanto per forza che per aspetto sono in tutto e per tutto paragonabili ai Cavalieri neri sparsi per Lordran nel primo Dark Souls), sebbene alcuni riescano comunque a spiccare per originalità, per lo meno in quanto a resa estetica. I boss, sebbene non nella totalità, sono di un difficoltà spesso altalenante: se alcuni dei primi boss potrebbero, anche per inesperienza rispetto alle meccaniche del titolo, darvi decisamente del filo da torcere, vi capiterà spesso che subito dopo aver battuto un boss particolarmente ostico, di far fuori in malo modo quello successivo, o di trovarvi contro un boss particolarmente prevedibile prima per poi scontrarvi con un altro molto più aggressivo e/o meno prevedibile; sebbene non sia una costante molti di boss entreranno in una nuova fase dopo averli danneggiati abbastanza, cambiando pattern di attacco e aumentando di aggressività.

Il level design è fatto piuttosto bene, le inevitabili sezioni platform presenti in un gioco bidimensionale come questo non danno eccessivi problemi, se non in alcuni tratti più ostici (specialmente alcune sezioni , verso la fine del gioco, con piattaforme di luce che appaiono e scompaiono ,a mio parere piuttosto snervanti, sopratutto per chi non mastica molto i platform 2D puri alla Super Mario e simili) in cui saranno presenti delle strade secondarie o segrete che vi permetteranno di raggiungere shortcut per aree già visitate (come già visto ampiamente sia nei Souls che in Bloodborne) o luoghi segreti, portando a un'interconnessione della mappa decisamente degna di nota. Altro lato positivo del titolo e tra i principali punti di originalità del titolo, se non in senso assoluto per lo meno paragonandolo ai titoli di casa From Software, è la presenza di particolari marchi ottenibili durante il gioco che in molti casi cambiano il modo di giocare e di pensare del giocatore per superare determinate aree: un marchio ad esempio vi permetterà di camminare sottosopra, un altro di aggrapparvi alle pareti o di saltare a mezz'aria, features ,chiaramente e come già detto prima, ben lungi dall'essere originali se non in un contesto di confronto rispetto ai titoli di ispirazione.

Altro di punto di non continuità rispetto ai Souls è il level up, che è sì basato sull'utilizzo del sale raccolto, così come le anime nei Souls e gli echi del sangue di Bloodborne, ma che si distingue in quanto lo sblocco delle abilità necessarie per utilizzare determinati tipi di armi, magie o miracoli o i semplici punti caratteristica si effettua tramite una sferigrafia che induce il giocatore a specializzarsi in poche ramificazioni a seconda delle armi e dello stile di gioco piuttosto che tentare un approccio più eclettico nella scelta delle caratteristiche.

Sebbene non l'abbia esplorata a fondo, la lore del mondo di gioco sembra essere piuttosto complessa ed elaborata, più di quanto non ci si aspetterebbe, potendo non solo essere eviscerata tramite i dialoghi con gli NPC o le descrizioni degli oggetti, chiaro richiamo al metodo di narrazione adottato da Hitedaka Miyazaki, ma anche attraverso un bestiario accessibile tramite menu di gioco e persino tramite frasi proposte sotto ogni perk della sferigrafia durante i level up.

Per quanto riguarda il sonoro, la musica di sottofondo non spicca granchè, spesso e volentieri coperta dagli effetti sonori del sangue sparso o dai rantoli dei nemici.

In conclusione, posso dire di aver apprezzato l'esperienza fornitami da Salt & Sanctuary, mi sento sicuramente di consigliarlo sia ai fan dei Souls sia a chi piace godersi un buon action platform 2D, magari impostando la lingua di gioco in inglese durante le sessioni di gioco, in attesa e speranza che una futura patch riesca a rendere dignitosa la localizzazione di un gioco che altrimenti non presenterebbe particolari difetti.

8.2

Voto assegnato da ZekromZaoldyek
Media utenti: 8.3 · Recensioni della critica: 8.4