Estratto:

Poteva essere lui? No, non era possibile. Riuscivo soltanto a vedergli la schiena ma fu abbastanza per capire fosse fuori dalla mia portata. Immaginate un paio di spalle abbastanza larghe da sorreggere l’intero peso del mondo e braccia così forti da poterlo distruggere tra le dita.

I suoi capelli dorati scintillavano quando il riflesso della luce sullo stagno gli rimbalzava sopra. Il solo vederlo minacciò di togliermi il respiro. Quando si voltò e i nostri sguardi si incrociarono, successe davvero. Era lui, il ragazzo della notte prima. Lo avrei riconosciuto ovunque.

Tutti i miei ricordi tornarono a galla. Ubriaco fradicio, mi ero avvicinato a lui alla festa e gli avevo detto che era il ragazzo più bello che avessi mai visto. Mi aspettavo mi desse un pugno o qualcosa di simile in risposta. Invece, mi aveva chiesto come mi chiamavo e siamo rimasti a parlare per tutta la notte.

Più che altro, avevo continuato a dirgli quanto fosse sexy e avevo provato a baciarlo nonostante lui si scansasse e arrossisse. Oh diavolo, me ne ero dimenticato. Mi ero reso davvero ridicolo.

Mi aveva baciato soltanto perché non lo avrei mollato finché non l’avesse fatto. Ma, quando scrisse qualcosa su un pezzo di carta insinuando che mi sarebbe servito l’indomani, aggiunse che, se fossi stato ancora interessato, avrei dovuto incontrarlo nel posto indicato.

Penso si sia comportato in quel modo per comportarsi da gentiluomo. Doveva aver visto quanto ero ubriaco e non voleva approfittare di me. Ma come poteva qualcuno essere così sexy e premuroso? C’era chiaramente qualcosa che non andava in lui.

“Kendall! Sei venuto” disse sorridente con un accento rurale del Tennessee.

Oh Dio, ricordava il mio nome. Il suo qual era?

“Certo” risposi, rimanendo a un braccio di distanza da lui. “Come potrei non…”

“Non ricordi il mio nome, eh?” scherzo lui.

“Certo che sì. È um…”

I miei pensieri ruzzolarono disperatamente in cerca di una risposta.

“Va tutto bene. Eravamo un po’ alticci, l’altra sera. Sono contento tu sia venuto”.

“L’appunto ha aiutato. Me l’hai attaccato addosso”.

Rise. “Già, non volevo lo perdessi… come il tuo cellulare”.