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Il vaso di Pandoro. Ascesa e caduta dei Ferragnez Copertina flessibile – 14 maggio 2024
Opzioni di acquisto e componenti aggiuntivi
- Lunghezza stampa256 pagine
- LinguaItaliano
- EditorePaperFIRST
- Data di pubblicazione14 maggio 2024
- Dimensioni13.9 x 2.3 x 21.5 cm
- ISBN-13979-1255430483
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Dall'editore
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Dettagli prodotto
- ASIN : B0CSJDL6TK
- Editore : PaperFIRST; Edizione standard (14 maggio 2024)
- Lingua : Italiano
- Copertina flessibile : 256 pagine
- ISBN-13 : 979-1255430483
- Peso articolo : 340 g
- Dimensioni : 13.9 x 2.3 x 21.5 cm
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 10 in Libri (Visualizza i Top 100 nella categoria Libri)
- n. 1 in Studi culturali e sociali (Libri)
- n. 1 in Interviste
- n. 1 in Biografie e autobiografie (Libri)
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Da un punto di vista professionale, il libro è un'analisi molto accurata del caso Ferragnez, con una ricostruzione dettagliata dei fatti e un'analisi critica delle strategie di comunicazione della coppia. Lucarelli mette in luce i meccanismi che hanno portato al successo dei Ferragnez, ma anche le contraddizioni e le ombre del loro "brand". Il libro è ricco di spunti di riflessione sull'influencer marketing e sulla costruzione del consenso nell'era dei social media.
Da un punto di vista di riflessione sociologica, il libro è un ritratto della società italiana contemporanea, con le sue contraddizioni e i suoi paradossi. Il libro è anche, a mio avviso, un invito a riflettere sul ruolo dei social media nella nostra vita e sul modo in cui influenzano il nostro modo di pensare e di agire.
Insomma, Il vaso di Pandoro è un libro che consiglierei a tutti coloro che si interessano di marketing, comunicazione e società. È un libro ben scritto, informativo e stimolante, che offre una lettura piacevole e ricca di spunti di riflessione.
Davanti alla mia (credo legittima) domanda ‘Ma questi due, esattamente, che talento hanno? Cosa sanno fare?’, le cose che mi sentivo rispondere erano sempre le stesse: da ‘Lei è stata la prima’ a ‘Intanto lei ha fatto milioni euro quindi per me è un genio’. Di lui invece si parlava meno, al massimo si accennava alla sua musica che come unico scopo aveva quello di accaparrarsi il personaggio del momento per vincere su tutti gli altri tormentoni estivi o del suo essere narcisista.
È sempre stato difficile opporsi a queste spiegazioni preconfezionate su di lei che, diciamocelo, vogliono dire tutto e niente. La prima a fare cosa? A fotografare i suoi outfit mettendoli sul web perché lo specchio non le bastava? E guadagnare milioni di euro senza avere nessun talento preciso fa di te un genio? Non so, ma a me il genio fa pensare ad altre persone.
Insomma, che fossero risposte provocatorie o sentite, ne usciva che io avevo torto.
Eppure io continuavo a provare un certo disagio guardando questa fra le più celebri di sempre. La letterina letta a Sanremo credo sia stata una delle cose più imbarazzanti che abbia mai visto in TV. Il vero punto di non ritorno.
Ecco, finalmente Selvaggia Lucarelli è riuscita a dare un nome a quel disagio che provavo ricostruendo in modo chiarissimo una faccenda che non ha nulla a che vedere con invidiose maldicenze ma che al contrario è lo specchio di quanto i social, se usati male, possono creare danni non solo a chi pubblica ma pure a chi guarda. E che un passo falso fatto sul web può anche rovinarti una vita in cui sicuramente hai fatto anche cose buone.
Adesso ho capito perché non avrei mai potuto controbattere alle spiegazioni preconfezionate: pur capendo che in questa coppia non c’era sostanza non avevo gli strumenti per dimostrarlo, perché dietro questa inchiesta c’è molto di più di un gossip da quattro soldi.
Recensito in Italia il 30 maggio 2024
Davanti alla mia (credo legittima) domanda ‘Ma questi due, esattamente, che talento hanno? Cosa sanno fare?’, le cose che mi sentivo rispondere erano sempre le stesse: da ‘Lei è stata la prima’ a ‘Intanto lei ha fatto milioni euro quindi per me è un genio’. Di lui invece si parlava meno, al massimo si accennava alla sua musica che come unico scopo aveva quello di accaparrarsi il personaggio del momento per vincere su tutti gli altri tormentoni estivi o del suo essere narcisista.
È sempre stato difficile opporsi a queste spiegazioni preconfezionate su di lei che, diciamocelo, vogliono dire tutto e niente. La prima a fare cosa? A fotografare i suoi outfit mettendoli sul web perché lo specchio non le bastava? E guadagnare milioni di euro senza avere nessun talento preciso fa di te un genio? Non so, ma a me il genio fa pensare ad altre persone.
Insomma, che fossero risposte provocatorie o sentite, ne usciva che io avevo torto.
Eppure io continuavo a provare un certo disagio guardando questa fra le più celebri di sempre. La letterina letta a Sanremo credo sia stata una delle cose più imbarazzanti che abbia mai visto in TV. Il vero punto di non ritorno.
Ecco, finalmente Selvaggia Lucarelli è riuscita a dare un nome a quel disagio che provavo ricostruendo in modo chiarissimo una faccenda che non ha nulla a che vedere con invidiose maldicenze ma che al contrario è lo specchio di quanto i social, se usati male, possono creare danni non solo a chi pubblica ma pure a chi guarda. E che un passo falso fatto sul web può anche rovinarti una vita in cui sicuramente hai fatto anche cose buone.
Adesso ho capito perché non avrei mai potuto controbattere alle spiegazioni preconfezionate: pur capendo che in questa coppia non c’era sostanza non avevo gli strumenti per dimostrarlo, perché dietro questa inchiesta c’è molto di più di un gossip da quattro soldi.
Le recensioni migliori da altri paesi
P.s. non ho competenze legali ma mi auguro che chi ne ha e legge le altre circostanze documentate nel libro (oltre al famoso pandoro-gate) ravvisi se questi soggetti (i Ferragnez) abbiano agito nel rispetto delle leggi.
Ottimo acquisto, questo libro merita davvero, apre la mente, ci racconta la realtà dei fatti.