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Il Grande Gioco (Gli Adelphi Vol. 365) Formato Kindle

4,4 4,4 su 5 stelle 823 voti

Apparso per la prima volta in Inghilterra nel 1990, questo libro di Hopkirk è un saggio storico che somiglia molto a un romanzo d’avventura, ma soprattutto un affresco del “Grande Gioco” che per buona parte dell’Ottocento impegnò inglesi e russi in Afghanistan, in Iran e nelle steppe dell’Asia centrale. Le alleanze con i khan, le esplorazioni di terre misteriose, le trame, gli scontri, gli agguati, il doppio gioco: storie del passato che si ripetono ancora oggi, con nuovi protagonisti ma con tensioni e obiettivi molto, a volte troppo, simili.
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Dettagli prodotto

  • ASIN ‏ : ‎ B0065LV1EM
  • Editore ‏ : ‎ Adelphi (26 ottobre 2011)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Dimensioni file ‏ : ‎ 3463 KB
  • Da testo a voce ‏ : ‎ Abilitato
  • Screen Reader ‏ : ‎ Supportato
  • Miglioramenti tipografici ‏ : ‎ Abilitato
  • Word Wise ‏ : ‎ Non abilitato
  • Memo ‏ : ‎ Su Kindle Scribe
  • Lunghezza stampa ‏ : ‎ 449 pagine
  • Recensioni dei clienti:
    4,4 4,4 su 5 stelle 823 voti

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Peter Hopkirk
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Recensioni clienti

4,4 su 5 stelle
4,4 su 5
823 valutazioni globali
Una Guerra Fredda per un Passage to India
5 Stelle
Una Guerra Fredda per un Passage to India
Un gioco in cui raramente i giocatori si sono trovati faccia a faccia, una Guerra Fredda ottocentesca tra Union Jack inglese e aquila zarista, un Risiko di geopolitica e imperialismo dove ognuna delle due parti si crede la migliore e, se si perde, è colpa dei dadi. In questo torneo delle ombre il vero obiettivo è conquistare il ‘Passage to India‘ attraverso l’Asia Centrale, inospitale e senza legge, assoggettando la Persia bifronte e l’Afghanistan inquieto o con le armi o con un re fantoccio. Finestra che Pietroburgo brama spalancare per il suo timore paranoide dell’accerchiamento e memore dell’ordine in punto di morte di Pietro il Grande di conquistare il mondo. E Londra spranga reclutando spie e diplomazia, tra tories e whigs. Russia aggressiva, Inghilterra prudente, intanto i dadi girano.Hopkirk orchestra una rete tentacolare di mosse e contromosse tra sale del consiglio, giornali dell’epoca e valichi montani, scandaglia la doppiezza sia musulmana che occidentale, racconta l’India di Kipling e di Kim, punteggia il testo di teste coronate, khan brutali, militaristi incalliti e Cassandre. Sa organizzare il suo materiale con grazia, mantiene salda la suspense, con una cronaca appassionata e accurata, che trasuda romanzesco, esotismo e attualità, nel ripercorrere le antiche Samarcanda, Bokhara e Lhasa, lungo la Via della Sete che cede al Progresso, e nell’enucleare i prodromi dell’attuale perenne conflitto di quelle terre oggi sempre più esplosive.I dadi de Il Grande Gioco sopravvivono oggi soltanto in libri di memorie che nessuno legge più, in qualche toponimo qua e là e nei fogli ingialliti dei rapporti segreti. Hopkirk strappa dall’oblio questi figli del proprio tempo e istinto, giovani brillanti, intraprendenti, con quel desiderio di provare l’effetto del freddo acciaio alla gola, avventurosi e avventurieri, corsari e pirati. Ombre che si adeguano, con l’adulazione delle ricchezze, alle sottigliezze dell’etichetta orientale, caute nei dialoghi ma rapaci nel cartografare terre, punti deboli e rivalità intestine e inviarle in patria, alla quale l’appetito viene mangiando.Mio profilo Instagram: Claudio_Musso
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Recensioni migliori da Italia

Recensito in Italia il 30 aprile 2024
Libro storico che si legge come un romanzo !
Imperdibile
Recensito in Italia il 5 agosto 2023
Una parte della storia poco conosciuta da noi europei . Imperi sempre alla ricerca del potere e del controllo su altri popoli. Comunque una narrazione avvincente di questi uomini coraggiosi alla scoperta di territori sconosciuti.
Purtroppo sempre accompagnata da troppa violenza ….
Una persona l'ha trovato utile
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Recensito in Italia il 24 marzo 2024
che aiuta a capire i fatto attuali. da leggere
Recensito in Italia il 14 febbraio 2024
Lo consiglio a chi voglia viaggiare in Uzbekistan;
È un bel tomo di oltre 600 pagine ma scorrevole ed interessante per conoscere e capire le dinamiche che si sono incrociate nell'area fra Inglesi e Russi.
Recensito in Italia il 8 giugno 2020
Un gioco in cui raramente i giocatori si sono trovati faccia a faccia, una Guerra Fredda ottocentesca tra Union Jack inglese e aquila zarista, un Risiko di geopolitica e imperialismo dove ognuna delle due parti si crede la migliore e, se si perde, è colpa dei dadi. In questo torneo delle ombre il vero obiettivo è conquistare il ‘Passage to India‘ attraverso l’Asia Centrale, inospitale e senza legge, assoggettando la Persia bifronte e l’Afghanistan inquieto o con le armi o con un re fantoccio. Finestra che Pietroburgo brama spalancare per il suo timore paranoide dell’accerchiamento e memore dell’ordine in punto di morte di Pietro il Grande di conquistare il mondo. E Londra spranga reclutando spie e diplomazia, tra tories e whigs. Russia aggressiva, Inghilterra prudente, intanto i dadi girano.

Hopkirk orchestra una rete tentacolare di mosse e contromosse tra sale del consiglio, giornali dell’epoca e valichi montani, scandaglia la doppiezza sia musulmana che occidentale, racconta l’India di Kipling e di Kim, punteggia il testo di teste coronate, khan brutali, militaristi incalliti e Cassandre. Sa organizzare il suo materiale con grazia, mantiene salda la suspense, con una cronaca appassionata e accurata, che trasuda romanzesco, esotismo e attualità, nel ripercorrere le antiche Samarcanda, Bokhara e Lhasa, lungo la Via della Sete che cede al Progresso, e nell’enucleare i prodromi dell’attuale perenne conflitto di quelle terre oggi sempre più esplosive.

I dadi de Il Grande Gioco sopravvivono oggi soltanto in libri di memorie che nessuno legge più, in qualche toponimo qua e là e nei fogli ingialliti dei rapporti segreti. Hopkirk strappa dall’oblio questi figli del proprio tempo e istinto, giovani brillanti, intraprendenti, con quel desiderio di provare l’effetto del freddo acciaio alla gola, avventurosi e avventurieri, corsari e pirati. Ombre che si adeguano, con l’adulazione delle ricchezze, alle sottigliezze dell’etichetta orientale, caute nei dialoghi ma rapaci nel cartografare terre, punti deboli e rivalità intestine e inviarle in patria, alla quale l’appetito viene mangiando.

Mio profilo Instagram: Claudio_Musso
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5,0 su 5 stelle Una Guerra Fredda per un Passage to India
Recensito in Italia il 8 giugno 2020
Un gioco in cui raramente i giocatori si sono trovati faccia a faccia, una Guerra Fredda ottocentesca tra Union Jack inglese e aquila zarista, un Risiko di geopolitica e imperialismo dove ognuna delle due parti si crede la migliore e, se si perde, è colpa dei dadi. In questo torneo delle ombre il vero obiettivo è conquistare il ‘Passage to India‘ attraverso l’Asia Centrale, inospitale e senza legge, assoggettando la Persia bifronte e l’Afghanistan inquieto o con le armi o con un re fantoccio. Finestra che Pietroburgo brama spalancare per il suo timore paranoide dell’accerchiamento e memore dell’ordine in punto di morte di Pietro il Grande di conquistare il mondo. E Londra spranga reclutando spie e diplomazia, tra tories e whigs. Russia aggressiva, Inghilterra prudente, intanto i dadi girano.

Hopkirk orchestra una rete tentacolare di mosse e contromosse tra sale del consiglio, giornali dell’epoca e valichi montani, scandaglia la doppiezza sia musulmana che occidentale, racconta l’India di Kipling e di Kim, punteggia il testo di teste coronate, khan brutali, militaristi incalliti e Cassandre. Sa organizzare il suo materiale con grazia, mantiene salda la suspense, con una cronaca appassionata e accurata, che trasuda romanzesco, esotismo e attualità, nel ripercorrere le antiche Samarcanda, Bokhara e Lhasa, lungo la Via della Sete che cede al Progresso, e nell’enucleare i prodromi dell’attuale perenne conflitto di quelle terre oggi sempre più esplosive.

I dadi de Il Grande Gioco sopravvivono oggi soltanto in libri di memorie che nessuno legge più, in qualche toponimo qua e là e nei fogli ingialliti dei rapporti segreti. Hopkirk strappa dall’oblio questi figli del proprio tempo e istinto, giovani brillanti, intraprendenti, con quel desiderio di provare l’effetto del freddo acciaio alla gola, avventurosi e avventurieri, corsari e pirati. Ombre che si adeguano, con l’adulazione delle ricchezze, alle sottigliezze dell’etichetta orientale, caute nei dialoghi ma rapaci nel cartografare terre, punti deboli e rivalità intestine e inviarle in patria, alla quale l’appetito viene mangiando.

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11 persone l'hanno trovato utile
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Recensito in Italia il 18 luglio 2022
Un libro da leggere assolutamente per chi è appassionato di storia e delle gesta dell'impero coloniale inglese. Difficile trovare testi e documenti che parlino anche della Russia zarista in Asia. Questo testo, scritto e sviluppato in maniera così semplice ma efficace vi terrà incollati alle pagine. Viaggerete insieme ai vari esploratori, ufficiali, mercanti e spie. Soffrirete insieme ai sipahi, i gurka, i cosacchi durante gli scontri nelle pianure infuocate o sui passi di montagna a 4.000 metri! Un capolavoro da gustare a piccole dosi, al tramonto della sera nel più totale relax. Preparate i bagagli. Si parte per l'Asia!
8 persone l'hanno trovato utile
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Recensito in Italia il 18 marzo 2024
Troppo agiografico con eccesso di dettagli storici, a volte senza legami tra loro, perlomeno questa e la mia sensazione !
Un libro a tratti noioso e ripetitivo !
Recensito in Italia il 1 gennaio 2024
Amato fin dalle prime righe, viaggio meraviglioso nella battaglia x il dominio ma completamente conquistato dell Asia centrsle

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